www.resistenze.org - popoli resistenti - ucraina - 22-03-22 - n. 822

La messa al bando in Ucraina dei partiti politici dell'opposizione e l'imposizione della "politica di informazione unificata"

Abdul Rahman | peoplesdispatch.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

21/03/2022

Zelensky ha giustificato il divieto dei partiti nel paese, per lo più di sinistra e anti-Nato, sostenendo di loro presunti legami con la Russia, nonostante la maggior parte di questi si sia pubblicamente opposta all'intervento russo

Ukrainian parliament
Verkhovna Rada (Parlamento ucraino)

Nell'ennesimo assalto alle opinioni politiche dissenzienti in Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky ha emesso un divieto sulle attività dei principali partiti politici di opposizione nel paese dopo aver riferito di loro legami con la Russia. Ha anche annunciato la fusione di tutti i canali televisivi del paese in nome dell'attuazione di una "politica di informazione unificata", creando così un monopolio del governo sui media.

Citando la necessità di mantenere l'unità del paese, Zelensky ha affermato in un comunicato che "il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ha deciso, data la guerra su larga scala scatenata dalla Russia e i legami politici che un certo numero di strutture politiche hanno con questo stato, di sospendere qualsiasi attività di un certo numero di partiti politici per il periodo della legge marziale".

Z/elensky ha anche annunciato la chiusura di tutti gli altri canali televisivi del paese e la loro fusione con la TV nazionale. Ha sostenuto che la mossa aiuterà a realizzare una "politica di informazione unificata" sotto la legge marziale. L'Ucraina ha già vietato la trasmissione di canali televisivi russi.

Gli 11 partiti politici banditi includono Piattaforma di Opposizione - Per la Vita, che ha 39 dei 450 seggi del parlamento ucraino. Tra gli altri partiti messi al bando ci sono il Partito di Shariy, il Partito Nashi (Nostro), l'Opposizione di Sinistra, l'Unione delle Forze di Sinistra e i Partiti socialisti. Molti di questi sono partiti di sinistra e si sono opposti all'adesione dell'Ucraina alla Nato e all'Unione europea (UE).

Dopo l'annuncio del divieto, la Piattaforma di Opposizione - Per la Vita ha definito la manovra "illegale" e promesso di impugnarla in tribunale. Ha anche chiesto agli attivisti e ai portavoce di continuare a lavorare, aggiungendo che "invece del dialogo politico e dei tentativi di cercare un compromesso e modi per unire il paese, le autorità si affidano a irruzioni, intimidazioni, repressione e rappresaglie contro i loro oppositori".

Piattaforma di Opposizione - Per la Vita ha una base consistente nella popolazione di lingua russa nell'est dell'Ucraina. È guidata da Viktor Medvedchuk che è stato accusato di tradimento dal governo ucraino. È stato messo agli arresti domiciliari dopo l'attacco russo. Tuttavia, il governo ucraino sostiene che sia sfuggito alla misura cautelare. Tale accusa è stata contestata dall'avvocato di Medvedchuk.

Solo poche settimane prima, il 6 marzo, Aleksandr e Mikhail Kononovich, leader dell'Unione della Gioventù Comunista Leninista di Ucraina, sono stati arrestati dalle forze di sicurezza ucraine e messi in prigione. Da allora, le informazioni sul loro status sono state estremamente limitate.

Diversi commentatori hanno criticato sui social media la messa al bando dei gruppi di opposizione.

A tal proposito, alcuni hanno anche rilevato l'assenza di voci critiche sui media occidentali, che altrimenti tendono a etichettare tali azioni come l'assassinio della democrazia. Molti commentano come il fatto mostri chiaramente il "doppio standard" dei media occidentali.

Sui governi occidentali, che non hanno rilasciato alcuna dichiarazione formale sugli avvenimenti, ci sono state per questo critiche provenienti da diversi settori.

Una lunga storia di messa al bando dell'opposizione

L'attuale assetto politico in Ucraina è stato accusato di essere intollerante verso qualsiasi posizione critica alle sue politiche filo-occidentali e filo-Nato. Il dominio dei gruppi di destra e neonazisti sulla sfera politica è stato testimoniato dal movimento Euromaidan nel 2014, che ha costretto alle dimissioni l'allora presidente Viktor Yanukovych a causa della riluttanza del suo governo ad adottare politiche filo-UE e della sua presunta vicinanza alla Russia.

Il governo ucraino ha anche mostrato un forte odio verso il passato sovietico del paese e ha preso misure controverse per cancellarne la memoria pubblica.

Molto prima del 24 febbraio, giorno di inizio della guerra, Zelensky aveva vietato per cinque anni le attività di almeno tre canali televisivi con presunti legami con i partiti di opposizione. I canali ZIK, NewsOne e 112 Ukraine, che sono stati costretti a chiudere, erano di proprietà di Taras Kozak, un membro del parlamento del partito Piattaforma di Opposizione - Per la Vita.

Le autorità ucraine avevano anche messo al bando il Partito Comunista nel 2015, accusandolo di sostenere il separatismo e il conflitto etnico dopo aver preso posizione a favore dell'annessione russa della Crimea e dei movimenti indipendentisti di Donetsk e Luhansk. Per emettere un divieto sulle sue attività, le autorità hanno usato una controversa "legge di decomunistizzazione" approvata nel maggio 2015, la quale richiede che il partito cambi nome e simbolo. Inoltre, questa legge permette al governo di cancellare le tracce del passato comunista e sovietico del paese.

Nonostante le larghe critiche, le autorità ucraine hanno rifiutato di revocare la norma controversa, vista anche come una forma di promozione dei gruppi neonazisti. È stato sottolineato come la riluttanza di Zelensky nell'affrontare i gruppi di destra con la stessa fermezza con cui prende di mira i presunti gruppi filorussi rappresenti un segnale dell'influenza dei primi sull'impostazione del discorso politico nel paese.


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