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Partito dei Lavoratori Ungherese: "L'Ue non è una organizzazione caritatevole, ma serve gli interessi del grande capitale. L'Ue è il capitalismo"

Initiative Communiste, organo del PRCF (Pôle de Renaissance Communiste en France), intervista il compagno Gyula Thürmer, Segretario generale del Partito dei Lavoratori Ungherese. Come il PRCF, il Partito dei Lavoratori Ungherese a fa parte della Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d'Europa (Iniziativa-CWPE).

Initiative Communiste | initiative-communiste.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

16/05/2015

Qual è la vostra analisi del governo Orban?

E' un governo di centro-destra con nette tendenze nazionaliste e anti-comuniste. Il suo argomento principale è la costruzione di una Ungheria moderna, basata su una forte classe media, con posizioni importanti in economia. Il suo ideale è l'Ungheria conservatrice antecedente la Seconda guerra mondiale.

Per comprendere la vera posizione dell'attuale governo ungherese, bisogna ricordare che viviamo sotto il capitalismo dal 1990. La classe capitalista si compone di due gruppi principali.

Il primo si è sviluppato negli ultimi anni del socialismo. La sua ricchezza è nata nei primi anni bui e agitati del capitalismo. Questa parte della classe capitalista è strettamente legata al capitale statunitense. Il suo ideale è liberale e socialdemocratico. E' stata al potere nel 1994-98 e nel 2002-10.

L'altro gruppo si è sviluppato dopo il '90, con la restaurazione del capitalismo. E' legato alla Germania e i suoi credo sono il conservatorismo, il nazionalismo e la religione.

Questi due gruppi rappresentano gli interessi del grande capitale internazionale e di alcuni settori della borghesia ungherese. La loro essenza è la stessa, i loro metodi differenti.

Cosa pensate del suo riavvicinamento Putin, che non è molto amato dall'Ue?

L'Ungheria è membro dell'Ue e della Nato. L'élite politica considera questa come la principale garanzia internazionale del capitalismo ungherese. Il 76% delle esportazioni e il 70% delle importazioni si fanno con l'Ue. Allo stesso tempo, è chiaro che l'Ue non può risolvere tutti i problemi. L'80% del gas naturale e il 78% del petrolio consumato in Ungheria proviene dalla Russia e l'Ue non può fare nulla. Questo riavvicinamento del governo Orban è un tentativo di appianare delle questioni che non possono esser regolate dall'Ue. Ciò riflette anche il fatto che l'Ue si trova ad affrontare seri problemi interni e non rappresenta i veri interessi degli europei.

Qual è il livello delle campagne di demonizzazione dei comunisti e di quelle che gli si oppongono? Come valuta il popolo ungherese, avendone avuto esperienza, i successi e gli insuccessi del socialismo in Ungheria?

Le forze capitaliste vogliono distruggere il movimento comunista in Ungheria sul piano politico, finanziario e fisico. Sanno perfettamente che adesso siamo deboli, tuttavia ancora oggi hanno paura di noi. Hanno paura perché non hanno dimenticato il periodo del socialismo, quando furono sconfitti in una parte del mondo e costretti a fare concessioni nell'altra parte.

Diverse leggi anticomuniste sono state promulgate. L'uso pubblico della falce e martello è proibito dal 1993. La nuova costituzione del 2012 recita: "Non riconosciamo la negazione della nostra entità storica avvenuta con le occupazioni straniere: rifiutiamo ogni sottovalutazione dei crimini inumani commessi contro la nazione ungherese e i suoi cittadini sotto le dittature nazional-socialista e comunista". Nel novembre 2012, il parlamento di Budapest ha vietato l'uso pubblico dei nomi legati ai "regimi autoritari del XX secolo". Secondo il governo e la costituzione attuali, questi "regimi autoritari del XX secolo" sono sia la dittatura fascista di Ferenc Szalasi (ottobre 1944 - aprile 1945), sia tutti i governi dell'edificazione socialista dal '48 al '90. Ma non la dittatura di Miklos Horthy (1918-44).

Di conseguenza, nessun partito politico, associazione, media, strada o spazio pubblico può avere il nome di persone che hanno avuto un ruolo nella fondazione, nella direzione o nella difesa di questi "regimi autoritari", né di motti, espressioni o nomi di organizzazioni che sono direttamente legati questi regimi. Per questa ragione, abbiamo dovuto cambiare il nome del nostro partito e non abbiamo il diritto di utilizzare la parola "comunista".

Le forze capitaliste sanno che le persone non hanno dimenticato il socialismo e che cominciano a ricordarsene quando si accostano alle attuali crudeltà delle società capitaliste. Naturalmente, sono passati 26 anni dalla distruzione del socialismo nel 1989, però le persone ricordano le conquiste del socialismo.

All'epoca del socialismo, tutti avevano accesso gratuitamente all'istruzione. Adesso, si deve pagare molto. Dei 78.000 studenti accolti nelle università ungheresi per l'anno 2015-2016, 23.000 dovranno finanziarsi. L'anno scolastico nella scuola primaria costa da 70 a 100 € ed è a carico dei genitori. (Nota: il salario mensile medio nel 2014 era di 519 €).

All'epoca del socialismo, le persone non dovevano pagare l'assistenza medica e il livello delle cure era soddisfacente. Oggi, il governo ungherese spende il 4% del Pil per la sanità. Quali sono le conseguenze? Il livello dei servizi gratuiti negli ospedali pubblici è caduto e chi vuole essere curato meglio si rivolge al sistema privato.

Le persone cominciano a comprenderlo. Non ci sono ancora scioperi o manifestazioni di massa, ma si inizia ad aprire gli occhi. Sentiamo crescere una simpatia attorno al Partito dei Lavoratori Ungherese.

Nelle elezioni nazionali del 2014, abbiamo ottenuto lo 0,58% dei voti, che è un risultato basso, ma il miglior degli ultimi anni (0,3% nel 2006 e 0,11% nel 2010). Il nostro partito ha riacquistato la sua posizione come primo partito non parlamentare.

Questo risultato è stato ottenuto con una mobilitazione di tutte le risorse materiali e umane del partito, a dispetto di un'offensiva anticomunista generale e del fatto che non abbiamo accesso ai media. Lo consideriamo come una buona base per l'ulteriore lotta contro il capitalismo.

Combattiamo il capitalismo, agendo per salari migliori, migliori condizioni di vita, per una legge elettorale più democratica. Agiamo per delle riforme del capitalismo, ma sappiamo che le forze capitalistiche possono riprendersele in qualsiasi momento. E' per questo che la vera soluzione ai problemi dei lavoratori è il socialismo.

Cosa pensa il PLU delle lotte nazionali e internazionali per rompere l'Unione europea, che noi consideriamo una prigione dei popoli?

L'Ungheria è divenuta membro dell'Unione europea il 1° maggio 2004. Questa costituisce una grande vittoria per i gruppi capitalistici ungheresi e degli intellettuali dominanti e una sconfitta per la maggior parte del popolo.

Dobbiamo spiegare alle persone che l'Ue non è una organizzazione caritatevole. Essa serve gli interessi del grande capitale. L'Ue è il capitalismo. Se vogliamo sbarazzarci dell'Ue, dobbiamo sbarazzarci del capitalismo.

Il rovesciamento del capitalismo per gli europei creerà una coesistenza e una cooperazione nuove, liberate dallo sfruttamento delle piccole nazioni da parte delle grandi.

Il Partito dei Lavoratori Ungherese crede nell'internazionalismo. Abbiamo lo stesso nemico e dobbiamo combattere insieme.

Partecipiamo agli incontri internazionali dei partiti comunisti e operai lavoratori. Sosteniamo gli incontri tradizionali dei partiti europei e abbiamo intenzione di continuare. Sosteniamo l'idea del Partito Comunista di Grecia di creare una nuova forma di cooperazione, la "Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai per lo studio, lo sviluppo delle questioni europee e il coordinamento delle loro attività" e partecipiamo ad essa.


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