fonte: www.solidnet.org
traduzione dallo spagnolo di FR
da: Partito Comunista di Uruguay - 20-5-2004
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Commissione
Relazioni Internazionali
Stimati compagni:
Alleghiamo l’articolo giornalistico della Cra. Adelaida Marín, membro della
Commissione Relazioni Internazionali del P.C.U. Ringraziando per la sua
diffusione,
Vi saluta fraternamente,
Carlos Flanagan -
Relazioni Internazionali.
L'offensiva
imperialista mira a tutta l’America Latina
I metodi usati oggi dall'imperialismo yankee non si limitano solo alla minaccia
certa di invasione armata contro Cuba o all'appoggio dei paramilitari
colombiani per creare instabilità al governo di Chávez in Venezuela; quando
parliamo di offensiva globale, parliamo anche dei media. In
tutta nostra la rassegnata America Latina, si diffonde attraverso vari canali
il programma di Andrés Oppenheimer, giornalista del Miami Herald, pluripremiato
da Istituzioni funzionali all'impero e prodigo di editoriali che coincidono con
la sua predica.
Quello, infatti, quando si trova di fronte qualcuno che non si comporta in tal
modo, o toglie loro la parola o li interrompe. Di recente, ha analizzato col
Presidente del Perù, Alejandro Toledo, ed un gruppo di conservatori (più
qualcuno "mascherato" da progressista), la realtà della democrazia
nel nostro continente alla luce della relazione delle Nazioni Unite.
L’obiettivo era evidentemente sostenere che la maggior parte dei
latinoamericani sono indifferenti alla democrazia, un’evidente falsità.. La
relazione indica che più di un 75 percento dei latinoamericani appoggia la
democrazia, ed un'enorme percentuale la democrazia participativa con
rappresentatività. Al punto che la direttrice dello studio, quando ha potuto
esprimerlo, ha detto chiaramente che gli odierni fermenti di massa che
attraversano molti paesi dell'America Latina, sono il risultato della necessità
di portare avanti la democrazia partecipativa e che i governi dovrebbero
tenerlo in conto.
Ma ritornando a come gioca il messaggio dell'impero, ogni volta che si
riferivano a Cuba o al Venezuela, parlavano di dittature, tentando di mettere
nella testa degli ascoltatori questa idea. Il problema è che se lo fanno è
perché quella predica dà loro dei buoni risultati, per questo dobbiamo aprire
gli occhi e resistere il più possibile nelle poche opportunità che abbiamo per
farlo. Non c'è miglior modo per far sì che la bugia si trasformi in realtà,
ripetendola fino alla noia, e questo è un fatto già ben conosciuto dall'insieme
dei paesi latinoamericani. Bisogna pertanto screditare i suoi messaggi e
mostrare a che reali interessi rispondono questi signori.
In questa
cornice, gli attacchi diretti alla Rivoluzione Bolivariana del Venezuela
appoggiata dal 70 percento
dell'elettorato, dalla disinformazione fino all'appoggio della
"opposizione" con l'invio di paramilitari colombiani, dimostrano ciò
di cui è capace l'imperialismo per non perdere terreno nel nostro continente.
Non ha ancora chiaro che i nostri paesi stanno cercando il modo di liberarsi
dal giogo e fare proprio il pensiero di Bolivar, e che saremo la tomba per
quell'impero. Il Venezuela ed il suo governo, a dispetto di tutti
gli “sgambetti" e le porcherie che cercano di portare avanti gli
oligarchi, le mezze calzette e i corrotti che hanno perso le loro prebende,
continua sulla strada tracciata dal governo di Chávez e tentando di mettere in
pratica le proposte di rivoluzione sociale. Facendo leva sulla partecipazione
dell'insieme del paese, spingendo un movimento sindacale indipendente e non
servo dei grandi capitali, che aiuti a trovare le soluzioni necessarie per
l'insieme dei lavoratori venezuelani. Significativamente, nella enorme
manifestazione del 1° Maggio, campeggiava la difesa della strada tracciata dai
venezuelani, con l'aiuto disinteressato del governo e del popolo fratello di
Cuba (come sempre) nel lavoro di educatori e medici, e per la realizzazione di
una campagna di alfabetizzazione tanto necessaria per il popolo venezuelano.
Perché come disse il compagno José Balaguer quando ci visitò nel primo incontro
del PP.CC. in Uruguay, rispetto a Cuba
(il che vale per tutti quelli che scommettono su di un mondo più giusto), il
tema dell'educazione è centrale nello sviluppo del cammino per avere uomini più
liberi. Per quel motivo, l'imperialismo ed i suoi seguaci spingono la
disinformazione, l’istupidimento, l'intimità dei centri di insegnamento, la
massificazione dell'ignoranza, perché paesi ignoranti sono più facili da
sottomettere.
Adelaida Marín. della CRI del PCU.