da
http://www.granma.cubaweb.cu/2004/07/23/interna/articulo01.html
L’esercito
USA accelera nuovi reclutamenti
Accaniti combattimenti nella città irachena di Ramadi
Washington, 22 Luglio (PL)
L'esercito degli Stati Uniti accelera il reclutamento negli ultimi mesi del
2004, fatto che viene considerato un segno di stress nel comando militare, è
quanto dichiarato oggi dal quotidiano The New York Times.
I giganteschi spiegamenti di truppe verso Iraq ed Afghanistan, hanno obbligato
le truppe terrestri a reclutare un maggior numero di soldati prima d’ottobre,
quando comincia l'anno fiscale 2005, a rischio di superare le quote stabilite
per il prossimo futuro.
Secondo il Time, come risultato di quest’offensiva di reclutamenti, nei due
prossimi mesi saranno chiamate le persone che si supponeva sarebbero scese sul
campo il prossimo anno, i cui nomi erano predestinati per quella tappa.
Ufficiali d’alto livello del Pentagono hanno comunicato al giornale che è stato
necessario aggiungere nelle file del servizio attivo circa 4.500 soldati, per
cercare di completare a breve termine l'incremento di 30.000 combattenti
promosso dal Congresso su proposta del comando militare. Non si esclude che si debba ricorrere
alla ricezione d’appaltatori civili per compiere missioni proprie dei militari.
ACCANITI COMBATTIMENTI
Truppe nordamericane e della resistenza irachena oggi hanno dato vita ad
accaniti combattimenti nella città di Ramadi, ad Ovest della capitale, dove
fanti di marina hanno ucciso 25 persone e subito 15 feriti.
I combattimenti, informa Prensa Latina, sono cominciati a mezzogiorno e si sono
prolungati fino al tramonto, dopo che la resistenza aveva fatto esplodere una
bomba al passaggio di una colonna militare delle forze occupanti.
Anche nella città di Fallujah la resistenza ha fatto esplodere un’autobomba di
fronte al comando della Guardia Nazionale.
Nel frattempo, si è saputo del ferimento di un soldato polacco a causa di
un’esplosione sulla strada in cui passava un’altra colonna militare.
IL PENTAGONO CONFERMA LE TORTURE
Washington, 22 Luglio (PL)
Almeno 94 casi di torture o denunce d’abusi contro prigionieri in Iraq ed
Afghanistan sono stati confermati, una cifra più alta delle stime precedenti, è
quanto notificato oggi dal Pentagono.
L'ufficio dell’Ispettorato Generale dell'esercito statunitense, segnala in una
relazione che le vessazioni contro detenuti furono in vari casi incitate o
facilitate da alti funzionari.
Emerge che tra il 1 d’ottobre del 2001, dopo l'invasione dell’Afghanistan, ed
il 9 giugno di quest’anno, le truppe nordamericane in Iraq e Afghanistan hanno
detenuto circa 50.000 persone.