www.resistenze.org - popoli resistenti - stati uniti - 01-12-14 - n. 522

Giorno di lutto per un tentato genocidio

Il mito del Giorno del Ringraziamento

Roxanne Dunbar-Ortiz * | counterpunch.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

28-30/11/2014

Thanksgiving: è una festa civile e religiosa che ricorre il quarto giovedì di novembre in USA. Fu istituita dai "Padri Pellegrini" (colonizzatori inglesi dell'attuale Massachusetts) nel 1621 per ringraziare la loro divinità ("Dio") del buon raccolto di granturco ottenuto con l'aiuto degli indigeni. Secondo la tradizione è una giornata da passare in famiglia e da celebrare con pranzo a base di tacchino ripieno (turkey and stuffing), patate dolci (sweet potatoes) e torta di zucca (pumpkin pie). Nota del traduttore mutuata dallo Zanichelli 2009

Il Giorno del Ringraziamento è la festa preferita di molti americani statunitensi; a differenza delle festività piuttosto noiose e fonti di divisioni in onore di Columbus, dei presidenti, di Martin Luther King Jr., dell'indipendenza, dei veterani e della guerra, della nascita di una religione e dell'anno nuovo, il Giorno del Ringraziamento è incentrato sulla condivisione di cibo con famiglia e amici. Individui singoli e intere famiglie percorrono lunghe distanze con grandi spese per stare assieme. Sarà forse sorprendente accorgersi che la tradizione cara a questo giorno è la più nazionalistica di tutti i giorni festivi, perché narra il mito delle origini della nazione. Il pasto tradizionale, come sappiamo, è composto da cibi coltivati dagli agricoltori indigeni: mais, zucche, patate dolci, e tacchino.

L'idea che alle origini degli Stati Uniti ci fu un patto con una divinità risale al Mayflower Compact, il primo documento governativo redatto nella Colonia di Plymouth. Prende il nome della nave che aveva portato un centinaio di passeggeri, la metà dei quali dissidenti religiosi, dall'Europa a quello che oggi è Cape Cod, Massachusetts, nel novembre 1620. Questo trattato ha segnato l'inizio della democrazia coloniale, che dal suo inizio mirava all'eliminazione degli indigeni. Dietro i "Pellegrini", solenni nei loro vestiti neri, c'era una società di azionisti, la Virginia Company e inoltre i "Pellegrini" venivano accompagnati da mercenari armati per un progetto di colonizzazione ordinato dal Re Giacomo d'Inghilterra. Se c'erano dei nativi locali presenti alla pasto celebrativo dei colonizzatori, erano sicuramente lì come servi, e il cibo fu loro confiscato, non offerto come dono.

Il "Giorno del Ringraziamento" divenne una festività comandata durante la Guerra Civile, ma nella proclamazione emanata dal Presidente Lincoln nel 1863 non c'è menzione ai Pellegrini, agli indiani, né al cibo o alla Mayflower, tutti elementi essenziali per l'odierna celebrazione.

Fu durante la Grande Depressione che il Giorno del Ringraziamento venne trasformato in una fiaba nazionalistica sulle origini degli Stati Uniti per creare coesione in una società caotica sull'orlo del collasso economico e sociale. Ma questa idea dell'indiano portatore di doni che contribuisce a fondare e arricchire quelli che sarebbero diventati gli Stati Uniti, è una cortina fumogena insidiosa destinata a oscurare il fatto che l'esistenza stessa del Paese è il risultato del saccheggio di un intero continente e delle sue risorse.

Nel 1970, il 350° anniversario dell'occupazione delle terre dei Wanpanoag da parte dei colonizzatori inglesi, i cosiddetti Pellegrini, gli United American Indians of New England hanno indetto una protesta contro il festeggiamento del Giorno del Ringraziamento, che hanno definito una "Giornata di Lutto Nazionale" e da quella data, la Giornata di Lutto Nazionale ha avuto luogo ogni anno a Plymouth Rock. I nativi americani giustamente accusano il governo degli Stati Uniti di aver inventato un mito per coprire la realtà del colonialismo e del tentato genocidio. Nella ricorrenza del Giorno del Ringraziamento del 1970, diversi nativi americani di molte nazioni indigene occupavano l'isola di Alcatraz già da un anno. La loro protesta, rivendicante sovranità e autodeterminazione, è stata il culmine della rinnovata resistenza dei nativi americani contro le istituzioni coloniali statunitensi. Azioni simili hanno continuato e hanno visto molte vittorie, come pure nuovi ostacoli. Nel 2007, dopo tre decenni di pressioni da parte dei popoli indigeni, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la "Dichiarazione sui diritti dei popoli indigeni".

Il Giorno del Ringraziamento dovrebbe subire una ulteriore trasformazione, da giorno di lutto per la colonizzazione statunitense e tentato genocidio a giorno di celebrazione della sopravvivenza delle nazioni native grazie alla loro resistenza.

* Roxanne Dunbar-Ortiz è attiva nel movimento indigeno internazionale da oltre quattro decenni, e ha scritto e curato sette libri, tra cui quello di recente pubblicazione An Indigenous Peoples' History of the United States


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