www.resistenze.org - popoli resistenti - stati uniti - 19-06-17 - n. 636

Il sole tramonta sull'Impero

Zoltan Zigedy | mltoday.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/05/2017

"La storia è piena di elites politico-economiche che equiparano ogni sfida ai loro privilegi nell'ordine sociale come una sfida all'intero ordine sociale, un invito al caos ed alla perdizione…" The Assassination of Julius Caesar, Michael Parenti

Per Donald Trump, l'intuizione di Parenti è enfaticamente e inesorabilmente dimostrata. I mesi dopo l'insediamento di Trump hanno visto un attacco senza fine da parte dei sui avversari politici. Più significativamente, un vasto settore della classe dominante ha liberato la canea mediatica ed ha fatto pressione sui militari e sui servizi di sicurezza per portare di nuovo Trump in quella che viene appropriatamente denominata palude, l'acquitrino della politica mainstream. I dominanti hanno visto "caos e perdizione" nella campagna elettorale di Trump e nel suo primo periodo di amministrazione.

Trump ha costituito una sfida per due ragioni: primo ha minacciato di inaugurare una politica estera neo-isolazionista che viola il vasto consenso stabilito sin dalla dismissione dell'Unione Sovietica, un consenso che unisce il trionfalismo USA (Reagan e i Bush) con l'interventismo "umanitario" dei democratici di New York (Clinton, Obama).

Differenze a parte, entrambe le dottrine sorgono dall'idea che, in assenza di una potenza contraria come l'Unione Sovietica, gli USA rivendicano il diritto od il dovere di costruire il mondo a loro immagine. Ogni dottrina politica può essere disegnata attorno ad un differente set di principi guida, ma entrambe giungono alla stessa conclusione. Entrambe abbracciano la nozione che gli USA sono e devono essere il potere globale dominante e decisivo. Evaporata l'iniziale differenziazione, entrambe le dottrine politiche si impegnano a perseverare nella difesa dello scranno più alto ad appannaggio degli Stati Uniti: con la forza, se necessario.

Trump rappresenta un problema perché ha la disposizione dell'uomo d'affari che vuole superare l'avversario con la furbizia e il bluff. Mancando di esperienza politica e di solidi principi, il presidente Trump ha individuato nei conflitti militari stranieri e nelle alleanze militari (NATO) ostacoli costosi per la conclusione di affari. La Russia capitalista, per esempio, offre numerose opportunità di business, specialmente nel settore dell'energia. Il suo Segretario di Stato, Tillerson, era bramoso di questi accordi quando guidava Exxon. Dalla prospettiva dell'immobiliarista, l'apparato ideologico accuratamente costruito dei diritti umani, della società civile e del consenso democratico è semplicemente un bagaglio inutile. Mentre Trump ha visto in ogni leader mondiale, in ogni governo, un potenziale interlocutore d'affari.

Ovviamente, il capitale monopolistico non condivide la mentalità dell'imprenditore piccolo borghese. La mentalità del capitale monopolistico è l'internazionalismo corporativo; l'isolazionismo è una mentalità da piccolo imprenditore.

Trump si è ritrovato dal lato sbagliato del campo.

In secondo luogo, la classe dirigente statunitense si preoccupa profondamente dell'immagine del capo esecutivo dello Stato. La tutela e conservazione della mitologia della Presidenza è un imperativo. Non si perdona facilmente chi deturpa quell'immagine. La volgarità di Trump e il suo profondo disprezzo per modelli comportamentali accettabili hanno portato discredito e ridicolo. I giornalisti e i conduttori del ristretto campo politico deridono il suo taglio di capelli, le sue caratteristiche fisiche, il linguaggio non verbale e ogni altro comportamento del presidente Trump. Trump, la celebrità, può essere dozzinale quanto gli pare; ma Trump, il Presidente, è, ipocritamente, tenuto a standard più elevati.

Quando Nixon uscì dai binari e screditò la Presidenza, fu colpito dalla stessa tempesta. Dopo gli anni fallimentari di Gerald Ford, la classe dirigente individuò, senti, senti, un coltivatore di arachidi, uno del sud, per ripulire la carica disonorata della Presidenza. La faccia da zio di Jimmy Carter era la risposta perfetta alla criminalità di Nixon.

Allo stesso modo, le guerre fallimentari e il crollo economico che piagarono l'amministrazione di George W. Bush richiesero una correzione. La soluzione era nella giovinezza, nel vigore, nell'immagine pulita e nell'originalità del primo presidente afroamericano, Barack Obama. Il fulgore dell'immagine presidenziale è stata così straordinaria che Barack Obama ricevette, sorprendentemente, il premio Nobel per la pace meno di dieci mesi dal suo incarico.

Trump minaccia questa immagine ancora una volta.

Raggirare la Fox

La campagna mediatica contro Trump ha raggiunto proporzioni isteriche. Con Fox News alle corde per la perdita o il deterioramento di ospiti importanti e con le luci puntate sul pozzo nero delle molestie sessuali, i media concorrenti hanno approfittato della vulnerabilità della Fox. Come voce della destra, Fox News è stato costretto a montare una difesa riluttante dell'amministrazione Trump.

Praticamente ciascuno dei colossi dei media ha visto l'opportunità di accrescere la propria influenza a seguito dell'indebolimento della Fox, lanciando attacchi virulenti e implacabili contro Trump. Inoltre, i servizi di sicurezza hanno alimentato i media facendo trapelare notizie piccanti e suggestive che i media hanno passato al pubblico avidamente e acriticamente. Storie quotidiane - molteplici storie - hanno raccontato i difetti di Trump, dalla buona educazione ai complotti con i russi. Ogni giorno nuove insinuazioni, nuovo sensazionalismo. Dato che i mezzi di comunicazione e i servizi di sicurezza parlano quasi come una sola voce, dato che poche o addirittura nessuna prova reale sono state prodotte per nessuna accusa, molti hanno stigmatizzato la campagna come una caccia alle streghe.

Grazie al blitz anti-Trump, Fox News è stata messa al suo posto. I media mainstream o "liberali" hanno goduto di un aumento di rating. MSNBC e il suo principale cacciatore di streghe, Rachel Maddow, hanno fatto un balzo in avanti. Perché qualcuno non creda che i monopoli d'intrattenimento / notizie aziendali stiano tenendo fuori Trump dal servizio pubblico, dovrebbe essere ricordata l'espressione rivelatrice del CEO di CBS Leslie Moonves il quale ha detto durante la campagna primaria: "Non può essere buono per l'America, ma è dannatamente buono per CBS. " È ancora il denaro.

È di un'affascinante ironia che Fox News sia stata fatta saltare su una sua stessa bomba. I media dei monopoli concorrenti si stanno ora impegnando in quello stessa scurrile escalation di sensazionalismo e abuso della verità che ha consentito a Fox di arrivare al vertice nella graduatoria dei media. E' stato un presidente ... Bill Clinton ... i cui peccati sono serviti come foraggio per l'ascesa di Fox News; ed è ancora un altro presidente - Donald Trump - le cui vulnerabilità la stanno abbattendo. Whitewater, Vince Foster, certificati di nascita keniani e ora l'infamità russa: non esiste alcun confine tra novità e intrattenimento.

E i servizi di sicurezza stanno alimentando la frenesia, dal comandante FBI, ipocrita in modo non convincente, al dirigente ex direttore della CIA Brennan. Una volta, durante l'epoca del famigerato J. Edgar Hoover e dei suoi omologhi della CIA, le indiscrezioni e le intimidazioni politiche erano selettive e furtive per mantenere l'immagine lucida di agenzie apolitiche e dedite ai fatti oggettivi.

Le agenzie di sicurezza di oggi perdono acqua come colabrodo e intervengono a gamba tesa nella vita politica. La schizofrenia di Comey - prima difende poi accusa Clinton e poi molesta Trump - può essere interpretata solo come la mossa di un opportunista politico consumato che cerca una poltrona da procuratore. Ma gli esperti liberali lo hanno innalzato ad icona dei diritti civili.

Se qualcuno pensa che il recente fervorino della sicurezza britannica alla sicurezza USA  era semplicemente a proposito delle indiscrezioni trapelate riguardo ai dettagli della tragedia di Manchester, lo pensi pure. Ma il governo britannico in realtà sta registrando l'allarme sulla fuga di informazioni segrete negli Stati Uniti e sulla sua futura minaccia per tutti gli aspetti della riservatezza.

In alcuni circoli, la crescita degli interventi da parte delle agenzie di sicurezza nella vita politica ha suggerito l'esistenza di un "stato parallelo". Mentre ciò provvede a dare un vocabolo orecchiabile e popolare per le loro macchinazioni, per il resto è un po' fuorviante, suggerendo un gruppo di rinnegati e turpi burocrati che operano indipendentemente da poteri o ricchezze trincerate.

Infatti, le agenzie di sicurezza lavorano in pieno accordo con i centri storici del potere, la classe dominante. Certamente, non ci sono allarmi che provengono dalle corporations, dal capitale monopolistico o dagli intellettuali a loro libro paga che che rifiutano l'intromissione delle agenzie di sicurezza. L'assalto a Trump è un assalto alle politiche di Trump completamente autorizzato dalla classe dirigente e mirato a riportarlo in linea.

Il tradimento dei chierici liberali 

Novanta anni fa, Julien Benda ha scritto un libro, La Trahison des Clercs, stroncando gli intellettuali del suo tempo per la loro ipocrisia, la loro venalità e la loro mancanza di spina dorsale. Gli intellettuali liberali di oggi scendono al di sotto del pur basso limite descritto da Benda. L'attacco alla Russia e l'odio verso Putin sono diventati un passatempo nazionale con poca o nessuna ragione per giustificarne la diffusione tossica. Con alcune auguste eccezioni, nessun figura pubblica di intellettuale con una qualche importante influenza ha sfidato le accuse incessanti e le voci che si accumulano.

Con poche auguste eccezioni, nessun intellettuale ha riconosciuto che la maggior parte delle interazioni "sospette" o degli interventi politici che si attribuiscono alla Russia sono comuni con la maggior parte degli alleati statunitensi come Israele, Arabia Saudita o il Regno Unito; l'influenza è il lubrificante borghese per la diplomazia. Con alcune auguste eccezioni, nessun intellettuale ha rilevato che gli Stati Uniti hanno, in numerose occasioni, esercitato un'influenza massiccia e decisiva sui processi politici di altri paesi, dai primi giorni della CIA (le elezioni italiane del 1948) all'intervento della stessa CIA nelle elezioni francesi del 2012 o il suo ruolo nel colpo di stato in Ucraina del 2014.

Il silenzio dei liberali in mezzo ad accuse non comprovate, alle voci e alle indiscrezioni che attaccano i loro avversari politici manda in frantumi il loro ipocrita abbraccio del fair-play. Le virtù liberali del giudizio sospeso e del procedimento dovuto sembrano applicarsi solo quando è conveniente. Non riuscendo a sfidare le indiscrezioni dilaganti, anche i liberali non riescono a sfidare la sorveglianza ubiquitaria che potrebbe solamente aver valore di fonte di informazione trasmessa da funzionari anonimi.

Recensendo  i libri su Bill Clinton per The New York Review of Books(8/6/17), il liberale professor Christopher Lehmann ricorda il momento deplorevole quando "Whitewater e ciò che ne è seguito è stato perfettamente conforme a diversi aspetti della cultura di Washington, incluso l'amore del Congresso per le indagini spettacolari, l'affermarsi dei notiziari via cavo, e il bisogno di un bersaglio per le istituzioni conservatrici" E' un peccato che lui ed i suoi colleghi liberali non vedano il parallelo con le battute di pesca senza fine del Congresso, la guerra brutale della tv via cavo e il bisogno di un facile bersaglio da parte del Partito Democratico.

La guerra fredda, la mancanza di spina dorsale dei liberali apre la porta a un nuovo maccartismo che funge da elemento di distrazione per la maggior parte dei cittadini degli Stati Uniti dai loro problemi reali e ingravescenti. Trovare nemici immaginari, siano essi dei rossi sotto il letto o curiosi diplomatici russi, è una vecchia ma affidabile tattica per deviare l'attenzione dalle questioni reali e pericolose.

"Dobbiamo ancora considerare che il repubblicanesimo potrebbe essere in gran parte un vestito per il privilegio oligarchico ... indossato con riluttanza dalle élite finché si è dimostrato utile ai loro interessi" (L'assassinio di Giulio Cesare di Michael Parenti)

La crisi della legittimazione di Trump segna il continuo deterioramento del sistema politico statunitense. Con ogni elezione, l'insoddisfazione dei votanti si esprime in modo più drammatico e più disperato. Gli oligarchi tentano ardentemente di canalizzare la collera pubblica e il malcontento verso obiettivi accettabili. Essi cercano di inventare diversivi. Producono paure. E tolgono il velo dai volti nuovi.

Obama è stato spinto nella breccia proprio per contenere le conseguenze dell'amministrazione inefficace e imprecisa di Bush e per dissipare la rabbia per le guerre infinite e per il crollo economico.

Nel 2016 gli elettori hanno voltato le spalle alle macchinazioni della classe elettorale. Hanno rifiutato il poco appetibile candidato repubblicano alle primarie preferito dagli oligarchi ed hanno scelto il rinnegato Trump. Essi hanno anche rifiutato il candidato dal Partito Democratico Clinton per Bernie Sanders, ma i leader non democratici del Partito Democratico hanno rifiutato di accettare il risultato. Tuttavia Clinton è stata sconfitta da Trump alle elezioni generali. Ora la classe dominante sta cercando di dare una disciplina a Trump.

Il "mantello" del repubblicanesimo statunitense è ora divenuto in modo trasparente un indumento che serve all'interesse della classe dirigente. Mentre i media ed i servizi di sicurezza si scontrano per legittimare il sistema politico, sempre più persone stanno cercando nuove risposte, risposte che sono al di fuori del solito circo a due parti.

Gli USA capitalisti, come l'Impero Romano delle cronache di Michael Parenti, stanno entrando nel loro crepuscolo, sconvolti da guerre che non si potranno vincere, dalla crisi economica cronica e dalla prosperità che è rimasta per molti solo una mera memoria del passato. La ricerca di una strada nuova è diventata urgente.


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.