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- popoli resistenti - stati uniti - 28-01-18 - n. 659
Il falso femminismo delle marce anti-Trump
Ilka Oliva Corado | odiario.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
23/01/2018
Perché queste donne che si autoflagellano alle marce non chiedono la fine del blocco a Cuba? La restituzione di Guantanamo? Perché non hanno chiesto di fermare l'invasione degli Stati Uniti in altri paesi? Perché non gliene importa niente di quello che succede alle persone di altri paesi, qualunque sia il loro genere?
Marce femministe Pro-Hillary Clinton.
Non è necessario essere dei geni per sapere che queste manifestazioni sono manipolate e che hanno interessi che non hanno nulla a che fare con i diritti di genere. Tuttavia, capisco la spontaneità di molte di partecipare e non voglio generalizzare.
Ogni donna che crede che Hillary Clinton sia una femminista non ha compreso minimamente il femminismo e peggio ancora, la sostiene e le dà il suo voto.
Ed è quello che è successo negli Stati Uniti con l'ondata di giovani donne prese dall'isteria per il discorso anti-femminista di Trump. E demonizzano un Trump, quando ne hanno un esemplare ogni due metri: nelle loro case, nelle scuole, nella loro comunità, sul luogo di lavoro; perché gli uomini come Trump sono un prodotto del sistema, come lo è il falso Obama che si è rivelato essere più kukluxklan del più caucasico dei razzisti. Obama è un nero pro sistema. Che si traveste e che la gente crede sia un'altra cosa, come succede alla Clinton con il femminismo.
Perché queste femministe che hanno marciato contro Trump, non hanno marciato contro Obama durante il suo mandato, quando centinaia di ragazze, adolescenti e donne siriane e yemenite sono morte a causa dell'intervento statunitense in quei paesi? Perché non sono scese nelle piazze quando i soldati statunitensi hanno violentato 53 ragazze colombiane? Per caso queste ragazze, adolescenti e donne non contano come quelle nate negli Stati Uniti?
Perché queste donne femministe non sono interessate alla politica estera del loro paese, ma piuttosto vi si sovrappongono, mettendola a tacere o si giustificano dicendo che il loro paese si difende solo dagli attacchi terroristici e dagli intenti di invasione? Perché sostenere una donna come la Clinton, che rappresenta un pericolo uguale o peggiore per la politica estera degli Stati Uniti che lo stesso Trump? O peggio ancora, prenderla come riferimento femminista ed esortare le giovani donne a seguirla.
Perché le femministe anti-sistema si sono decise ad appoggiarla e a trasformarla in una piattaforma anti-Trump? E senza andare così lontano, perché questa moltitudine di donne non forma un fronte anti-deportazione per le immigrate senza documenti? Sarebbe una piattaforma solida e con un messaggio chiaro al mondo. Per caso i diritti di genere delle cittadine o delle residenti degli Stati Uniti contano più dei diritti umani di coloro che sono maggiormente colpiti dal sistema perché non hanno documenti?
Qualsiasi femminista sa che i diritti di genere sono diritti umani, quindi una vera femminista non andrebbe mai a manifestare senza chiedere diritti per le minoranze; e dunque, vedendolo da un punto di vista di genere, ci sono anche ragazze, adolescenti e donne prive di documenti. Ci sono famiglie che sono state separate... e non dall'amministrazione Trump, ma dall'amministrazione Obama.
Il perché è che molte di queste false femministe che hanno riempito le strade degli Stati Uniti, hanno donne senza documenti che lavorano nelle loro case, che le puliscono, che si prendono cura dei loro figli mentre frequentano l'università o lavorano, mentre riescono ad affermarsi professionalmente, loro.
E non è proficuo quindi che abbiano quei diritti sul lavoro che invece chiedono per loro stesse e il loro branco, perché poi sarebbero danneggiate come datrici di lavoro e non potrebbero più approfittare di tutte quelle che lavorano per le briciole. Quelle che si prendono cura dei loro giardini sono prive di documenti, quelle che seminano e raccolgono i frutti e le verdure che mangiamo ogni giorno, sono senza documenti. Chi pulisce i bagni nei centri commerciali, nelle scuole, nelle università, non ha documenti. Delle senza documenti, tutti ne approfittano, perché chi vorrebbe che avessero diritti sul lavoro, se poi bisogna pagarle secondo la legge?
Perché queste femministe pro diritti umani quindi, se davvero conoscono il pericolo che corrono intere famiglie a causa delle deportazioni, non prendono posizione e richiedono una riforma integrale dell'immigrazione? Sarebbe un chiaro esempio umano di volontà di cambiare il sistema. Senza necessariamente battersi i pugni sul petto o auto proclamarsi femministe. Il femminismo si dimostra nell'agire, non nei concerti o nei baccanali.
Le violenze sessuali subite da ragazze, adolescenti e donne dall'esercito statunitense al di fuori del paese, sono importanti quanto quelle subite da donne nate negli Stati Uniti, che vivono all'interno del paese.
Perché queste migliaia di donne non hanno protestato contro i sopprusi di Trump verso la Palestina? Facile, perché a queste non importa nulla delle donne palestinesi, né di quello che accade ad altre in qualsiasi parte del mondo per causa del governo statunitense. È così grande la loro doppia morale e il loro falso femminismo.
Perché queste donne che si autoflagellano alle marce non chiedono la fine del blocco a Cuba? La restituzione di Guantanamo? Perché non hanno chiesto di fermare l'invasione degli Stati Uniti in altri paesi?
Perché non gliene importa niente di quello che succede alle persone di altri paesi, qualunque sia il loro genere! Che femminismo, quindi?
C'è una barbara confusione riguardo al concetto di femminismo tra le giovani donne americane. Perché nessuna vera femminista, sosterrebbe una Clinton nel condurre un'invasione statunitense in paesi come il Venezuela, come abbiamo visto quando a Miami ha promesso di estromettere il "dittatore" Maduro al tempo delle guarimbas, che loro stessi armarono.
Nessuna vera femminista sosterrebbe le deportazioni di bambini e adolescenti che sono arrivati nel paese non accompagnati, come ha fatto Clinton quando Obama ha deciso di porre fine al programma temporaneo che hanno messo insieme per giustificare la militarizzazione del Messico e del triangolo settentrionale dell'America centrale.
Nessuna vera femminista sosterrebbe una Clinton che ha dato continuità alla costruzione del muro tra Messico e Stati Uniti, avviato da suo marito.
Trump è l'uomo tipico della società e anche questo falso femminismo è tipico degli USA.
Come si vede, non vale essere femminista a parole: il femminismo è vissuto nelle azioni quotidiane, non con banner, feste e foto sui social network. Siamo lontani anni luce da un femminismo coerente, irriverente e umano. Prima di tutto umano. Ora qualcuno dirà: "ma meglio che niente ...". Meglio che niente, è una giustificazione da azzeccagarbugli.
Farò arrossire più di un'anima semplice ma bisogna chiamare le cose col loro nome.