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Contraccolpo nella guerra commerciale Cina/USA. 

Michel Chossudovsky | globalresearch.ca
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

 21/05/2019

La Cina sconfigge le sanzioni contro l'Iran, riprende l'acquisto di petrolio iraniano. La nave cisterna cinese Pacific Bravo ha caricato circa 2 milioni di barili di petrolio iraniano

Il 5 maggio, Donald Trump ha annunciato un devastante dazio del 25% sulle importazioni cinesi di materie prime del valore di 200 miliardi di dollari. Secondo Trump: "La Cina sta ingannando il sistema". "Gli sporchi burocrati di Washington hanno permesso alla Cina di approfittare della nostra grande nazione per troppo tempo". Come ha risposto Pechino?

Un'occhiata alla cronologia della guerra commerciale

La guerra commerciale e il regime di sanzioni contro l'Iran sono intimamente correlati. La decisione sui dazi di Trump è stata annunciata due settimane dopo la decisione dell'amministrazione statunitense di "ridurre le entrate del petrolio e del gas dell'Iran a zero".

Il 20 aprile, l'amministrazione Trump ha annunciato che avrebbe iniziato a imporre sanzioni a diversi paesi, tra cui la Cina, "a meno che non smettano di comprare petrolio dall'Iran [quando le deroghe scadranno]" ...

"Se non ci si attiene  a questo, ci saranno sanzioni", ha detto il segretario di Stato Mike Pompeo.



"Quando le deroghe scadranno il 2 maggio, gli Stati Uniti potrebbero sanzionare i restanti cinque paesi" inclusa la Cina (WP, 22 aprile 2019)

In che modo Pechino ha risposto al dazio del 25% di Trump sulle importazioni della Cina? Trump ha esternato l'annuncio relativo al dazio del 25% il 5 maggio, tre giorni dopo la scadenza annunciata delle esenzioni delle sanzioni iraniane il 2 maggio.

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi è stato irremovibile. Si riporta che abbia detto al Segretario di Stato Pompeo, in una conversazione telefonica, di non andare "troppo lontano".

Ironia della sorte, quella stessa settimana, il 17 maggio, il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif era a Pechino per colloqui con Wang Yi. La tempestiva questione delle sanzioni sulle esportazioni di petrolio iraniano era all'ordine del giorno. E come ha reagito Pechino al regime di sanzioni contro l'Iran? La Cina aveva già confermato la sua "intenzione di sfidare le sanzioni statunitensi sull'industria petrolifera iraniana" (23 aprile 2019) prima della decisione di Trump di imporre il dazio del 25%: "La normale cooperazione energetica in base al diritto internazionale tra l'Iran e altri membri della comunità internazionale, inclusa la Cina, è legittima e lecita; quindi deve essere rispettata e protetta", ha detto ai giornalisti il ​​portavoce del ministero degli Esteri cinese Geng Shuang.

Secondo i rapporti, lo stesso giorno in cui il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif si trovava a Pechino per colloqui con Wang Yi, la gigantesca nave cisterna petrolifera cinese Pacific Bravo avrebbe "caricato circa 2 milioni di barili di petrolio iraniano dai terminal di Soroosh e Kharg nel Golfo Persico". Secondo l'analisi fornita da TankerTrackers.com, Pacific Bravo è la prima nave cisterna a caricare il greggio iraniano dopo che l'amministrazione Trump ha revocato le esenzioni permettendo gli acquisti da parte di otto dei clienti petroliferi iraniani, secondo quanto riportato dal sito web Bourseandbazaar. (Iran Press)

Il regime di sanzioni di Trump contro le esportazioni petrolifere iraniane si è "sgonfiato": un totale fallimento.


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