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La regolarizzazione dei lavoratori della gig economy in California è un precedente a livello mondiale

Peoples Dispatch | peoplesdispatch.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

20/09/2019

La legislazione è la prima nel suo genere e probabilmente costringerà le società che si basano sulle piattaforme digitali come Uber a considerare i propri lavoratori come dipendenti e non come autonomi

Il governatore Gavin Newsom della California, Stati Uniti, il 18 settembre ha firmato una legge che cambierà la natura stessa dell'economia dei lavoretti, gig economy, nello Stato. Il disegno di legge noto come Assembly Bill 5 (AB 5) era stato precedentemente approvato dalla legislatura statale l'11 settembre e costringerà le società della gig economy a trattare i propri lavoratori come dipendenti anziché "lavoratori indipendenti".

"Oggi, stiamo demolendo lo status quo e stiamo compiendo un coraggioso passo avanti per ricostruire la nostra classe media e rimodellare il futuro dei lavoratori", ha detto all'assemblea di San Diego Lorena Gonzalez, che ha redatto e introdotto la legge, con l'approvazione del governatore Newsom.

La legislazione, la prima nel suo genere al mondo, definisce i lavoratori autonomi come coloro che lavorano al di fuori delle attività commerciali e imprenditoriali delle società datoriali, che hanno il proprio tariffario di prestazioni e regolamenti di lavoro indipendenti dalle società datoriali e fanno affari in modo autonomo con contratti diversi da quello delle società.

Ciò codifica efficacemente la sentenza della Corte suprema dello Stato dell'aprile 2018, nel caso Dynamex Operations West Inc. contro la Corte superiore di Los Angeles che ha stabilito un test più rigoroso per differenziare i lavoratori autonomi da quelli dipendenti. Il test in tre parti, noto come ABC Test, pone sul datore di lavoro l'onere di dimostrare che tizio è un lavoratore autonomo e non un lavoratore subordinato.

La legislazione non sarà applicabile a settori che assumono professionisti come medici, avvocati e agenti immobiliari, che hanno leggi e ordini specifici che regolano la pratica e i contratti di lavoro. Tuttavia, la legislazione copre altri lavoratori tradizionali dell'economia dei lavoretti, come i servizi di consegna dei giornali, ponendo l'asse temporale di un anno per formulare i decreti attuativi.

La legislazione costringerà i colossi della gig economy come Uber, Lyft e DoorDash non solo a ricategorizzare i propri lavoratori, ma anche concedere vari diritti a quasi un milione di lavoratori, come prescritto dalle leggi generali sul lavoro dello Stato. Queste includono, tra le altre cose, il salario minimo, le indennità per gli straordinari e le ferie pagate.

In precedenza, queste società hanno impegnato 30 milioni di dollari ciascuna per una campagna pubblica e un referendum entro il 2020 contro la sentenza della Corte suprema e contro AB 5. Diverse di queste società hanno anche dichiarato che continueranno a considerare i propri lavoratori come lavoratori autonomi ed esprimono fiducia che tale categorizzazione supererà il test ABC.

D'altro canto, il Governatore Newsom considera la nuova legge come un "punto di riferimento" sul piano del diritto e ha dichiarato che lavorerà per estendere le tutele sindacali a tutti i lavoratori. "Il prossimo passo è creare percorsi perché un numero maggiore di lavoratori formino un sindacato, contrattino collettivamente migliori condizioni economiche e abbiano una voce più forte sul lavoro, il tutto preservando flessibilità e innovazione".

Sebbene l'economia dei lavoretti o il settore informale non siano una novità, il settore si è espanso esponenzialmente negli ultimi dieci anni con la proliferazione di app per ordinare servizi su richiesta. I servizi basati sulle app, come Uber, hanno creato una grande forza lavoro informale al di fuori dell'ambito della disciplina giuslavoristica e delle normative sul posto di lavoro, spesso etichettando i lavoratori come "autonomi" e "imprenditori", riducendo i salari di base e incidendo negativamente sui lavoratori informali tradizionali, come i tassisti.

I lavoratori, in particolare quelli assunti da aggregatori di corse multinazionali, hanno organizzato scioperi e proteste in tutto il mondo, chiedendo contratti regolari, salari minimi e altri benefici previsti per i tassisti e i lavoratori dipendenti.

Parlando delle implicazioni storiche e globali della legislazione, Gonzalez ha affermato che "la California sta ora fissando lo standard globale per la tutela dei lavoratori, da seguire negli altri stati e paesi". La legge può diventare il punto di riferimento per gli interventi legislativi da realizzare per gestire la violazione diffusa dei diritti dei lavoratori non solo da parte dei più recenti aggregatori che basano il loro business sulle piattaforme digitali ma anche per altri settori tradizionali della gig economy.


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