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Il movimento diventa grande e i suoi nemici si rivelano

Glen Ford * | blackagendareport.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

04/06/2020

Il decrepito e razziale ordine capitalista sembra disfarsi sotto il peso del coronavirus, della depressione economica e del salto quantitativo nella volontà delle persone di fronteggiare il potere con la pressione della mobilitazione nelle strade.

"L'identificazione della pseudo classe dirigente nera con il potere è quasi completa"

La portata e l'intensità dell'agitazione che scuote gli Stati Uniti dall'omicidio da parte della polizia di George Floyd a Minneapolis nel giorno della commemorazione dei soldati caduti in tutte le guerra, il 25 maggio nel Memorial Day, è mozzafiato. Centinaia di migliaia di persone di tutte le etnie hanno partecipato ad azioni che vanno dalle veglie silenziose alle battaglie campali con la polizia in almeno 140 città, secondo la stima del New York Times - o quasi 500 località in tutta la nazione, secondo una pagina di Wikipedia meticolosamente dettagliata. La Guardia Nazionale è stata chiamata in 26 stati e a Washington DC, mentre unità dell'esercito degli Stati Uniti, tra cui un battaglione di paracadutisti dell'82° divisione aviotrasportata, attendono il dispiegamento in città da parte dell'autoproclamato "Presidente della legge e dell'ordine", Donald Trump.

Non c'è stato nulla di simile, sul piano dei disordini, dall'aprile 1968, quando 100 città furono messe a ferro e fuoco sulla scia dell'assassinio del Dr. Martin Luther King Jr. All'epoca, l'ordine politico al soldo delle multinazionali statunitensi rispose alla sfida dal basso con una massiccia espansione e militarizzazione delle forze di polizia locali, intense operazioni segrete della polizia per sradicare i movimenti neri e radicali e una prassi di incarcerazione di massa nera che, nell'ultimo mezzo secolo, ha aumentato la popolazione carceraria nazionale da meno di 200.000 detenuti nel 1970, a 2,2 milioni di oggi, un aumento di 11 volte. Con quasi altrettanto zelo, l'ordine corporativo ha accolto una nuova classe politica nera, affamata di cariche pubbliche e contratti privati, come contrappeso ai movimenti di base che avevano messo la rivoluzione sulla bocca di milioni di giovani.

"Centinaia di migliaia di persone di tutte le etnie hanno partecipato ad azioni che vanno dalle veglie silenziose alle battaglie campali con la polizia in almeno 140 città"

Un'analisi comparata dell'economia politica degli anni Sessanta rispetto all'epoca attuale sarebbe ben ponderosa, ma quattro fattori principali combinati portano agli eventi della settimana passata:

1) la pandemia di coronavirus, che ha ucciso i neri a un tasso tra 2,6 e 4 volte maggiore rispetto ai bianchi, accentuando macabramente la natura mortifera di un sistema capitalista razziale in fase avanzata che, dopo 40 anni di austerità e guerre senza fine, ha spogliato la nazione anche di una parvenza di un sistema sanitario pubblico;

2) la conseguente chiusura economica che, in un batter d'occhio, ha provocato tassi di disoccupazione da Grande Depressione e livelli di precarietà generale strazianti, combinati in modo esasperante con i massimi storici della borsa e simultanei e grotteschi guadagni multimiliardari inattesi per i proprietari di Amazon, Google, Facebook e altri oligarchi, mentre le multinazionali ricevevano la maggior parte delle erogazioni miliardarie di aiuti federali;

3) una crisi di legittimità del regime degli Stati Uniti causata dalla divisione e cannibalizzazione negli ultimi quattro anni della classe dirigente. Ciò ha conferito alla crisi un carattere speciale e distinto, in quanto elementi della classe dominante e dei suoi media hanno fornito tacito sostegno morale ad almeno alcuni manifestanti nella speranza di inquadrare i disordini come colpa del loro arcirivale, Donald Trump ;

4) il fenomeno presidenziale Bernie Sanders, recentemente estinto dai democratici corporativi e dai loro alleati del sistema mediatico, ha suscitato l'aspettativa tra decine di milioni di giovani di tutte le razze che sarebbe stato possibile nell'ordine attuale un cambiamento significativo, perfino una sorta di "socialismo". Con l'abdicazione di Sanders, i suoi sostenitori sono stati costretti ad accettare che non possono semplicemente votare per uscire dalle contraddizioni del capitalismo razziale, in fase avanzata. Sono scesi in piazza in numero sorprendente, in molti casi superando in numero i manifestanti non bianchi, fornendo agli attivisti più scuri quel grado di protezione della pelle bianca negli scontri con la polizia.

"I sostenitori sono stati costretti ad accettare che non possono semplicemente votare per uscire dalle contraddizioni del capitalismo razziale, in fase avanzata"

L'uccisione registrata di George Floyd, tanto orribilmente crudele quanto sadica, non è un fattore eccezionale negli eventi della scorsa settimana, perché alla base del rancore della gente nera è la normalità degli omicidi per mano della polizia negli Stati Uniti. Tuttavia, la megamobilitazione nazionale nel nome di George Floyd è stata un fenomeno del 21° secolo per antonomasia. Nel 1968, ci volle l'assassinio del più importante leader nero del suo tempo per provocare alcuni giorni di ribellione urbana nera generalizzata. Questa volta è stata la consapevolezza della contemporaneità di ciò che accadeva a un'attivista che fronteggiava la polizia a Los Angeles come a New York. (Per completare il quadro aggiornato, la polizia segreta stava contemporaneamente compilando e condividendo dati su tutti loro.)

La pseudo classe dirigente nera nel 1968 era agli inizi, avendo a quel tempo eletto un solo sindaco della grande città nera di Cleveland, Carl Stokes. Ma entro il 2020 gli pseudo dirigenti neri erano manifestamente complici di tutta una serie di crimini contro l'America nera, avendo gestito il regime di incarcerazione di massa nera nella maggior parte delle grandi città e presieduto alla gentrificazione dei centri urbani con il pretesto di una "rinascita" [trasformazione di un quartiere popolare in zona abitativa di pregio, con conseguente cambiamento della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni, dall'inglese gentrification, "rendere signorile", der. di gentry "piccola nobiltà"]. La giovane sindaca nera di Atlanta, Keisha Lance Bottoms, aveva proprio lo stesso tono di uno dei neri della casa di Malcolm X mentre rimproverava i manifestanti per essersi scontrati con la sua polizia e aver contaminato la proprietà un tempo posseduta da uno dei suoi ricchi bianchi preferiti. "Ted Turner ha iniziato la CNN ad Atlanta 40 anni fa perché credeva in chi siamo come città", ha detto zia Lance Bottoms, che evidentemente crede che il marchio aziendale della CNN sia Vangelo. "Stanno raccontando le nostre storie e voi disonorate la loro sede…. Andate a casa",

"Bottoms aveva proprio lo stesso tono di uno dei neri della casa di Malcolm X"

Come altri mistificatori, la sindaca misura i progressi dei Neri in base al modo in cui il sistema tratta la sua piccola, avida e autoreferenziale classe, non in base a ciò che accade a persone come George Floyd. "Quindi, se amate questa città", ha detto alle orde ingrate alla sua porta, "questa città che ha avuto un'eredità di sindaci neri, capi di polizia neri e persone che si prendono cura di questa città, dove oltre il 50% degli imprenditori nell'area metropolitana di Atlanta appartengono alle minoranze - se ti interessa questa città, allora tornate a casa."

Ironia della sorte, i servitori neri del capitale, come tutti i sindaci di Atlanta da quando Maynard Jackson ha vinto le elezioni municipali nel 1973, non hanno alcun problema a invitare i bianchi granosi a sostituire i propri elettori neri nei quartieri della "rinascita", ma diventano feroci nazionalisti neri quando i bianchi si uniscono ai neri nella protesta contro le istituzioni che sostengono il capitalismo razziale. L'identificazione della pseudo classe dirigente nera con il potere è quasi completa. Come strumenti radicati nell'oligarchia, vedono ogni attacco al sistema come un assalto contro se stessi e il loro status nella gerarchia. Hanno ragione: dovrebbero essere trattati come nemici.

In questa nuova fase di lotta, vediamo che ci sono molti non neri che appaiono disposti ad accettare una leadership nera - i segni che portano e le richieste che urlano nelle proteste in tutto il paese sono controllati e corretti dai neri. Ma la Classe dirigente nera - il nemico interno - insiste sul fatto che sono i nostri legittimi leader, quando in realtà la loro fedeltà è ossequiosa alla classe dominante: i Signori del Capitale, come Ted Turner.

Quando le cose sembrano andare in pezzi, dobbiamo chiederci: in pezzi per chi? Può darsi che invece le cose stiano finalmente saldandosi insieme.

Tutto il potere al popolo!

*) Glen Ford, direttore esecutivo della BAR


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