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Guantanamo: 20 anni di crimini statunitensi contro l'umanità

Gloria La Riva | liberationnews.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
13/01/2022

A Cuba, l'11 gennaio 2002, è stata creata un'infame camera di tortura e una prigione di massima sicurezza che fino ad oggi ha trattenuto uomini spogliandoli completamente dei loro diritti. Sono stati torturati per estorcere confessioni forzate, è stata loro negata la propria religione, negate le visite, negato il giusto processo. Non hanno mai affrontato un processo, né sono stati mai accusati di un crimine.

Ma non è Cuba che imprigiona o brutalizza questi uomini.

Il governo degli Stati Uniti gestisce la prigione di Guantánamo sul suolo cubano: un territorio detenuto illegalmente dal 1898. La ragione per cui questi uomini sono tenuti fuori dagli Stati Uniti è semplice: Washington si riserva il diritto di ignorare la legge statunitense e internazionale, mentre si impegna nelle torture più barbare e disumane dei prigionieri per estrarre "confessioni".

Ma evitare la giurisdizione territoriale degli Stati Uniti rende l'incarcerazione e la tortura dei prigionieri un crimine contro l'umanità.

L'11 gennaio di vent'anni fa, quattro mesi dopo l'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre e un anno prima che il Pentagono iniziasse il bombardamento e l'occupazione dell'Iraq, la CIA deportò i primi 20 prigionieri alla base militare statunitense di Guantanamo.

Tutto iniziò con la "guerra infinita al terrorismo" pronunciata da George Bush nel settembre 2001. Migliaia di uomini e persino ragazzi furono allora catturati illegalmente in decine di paesi, con una massiccia operazione ultra segreta. Questi individui rapiti erano accusati di aver partecipato a vari attacchi terroristici contro gli Stati Uniti.

Furono portati in prigioni segrete di "rendition/redenzione" in paesi alleati degli Stati Uniti: Polonia, Lituania, Romania, Kosovo, Repubblica Ceca, Thailandia e molti altri luoghi ancora sconosciuti. Lì furono sottoposti a torture spaventose per costringerli a confessare crimini di cui gli Stati Uniti non avevano prove.

Poi, quando la prigione statunitense della base navale di Guantanamo fu ristrutturata per contenere i prigionieri rapiti, furono portati lì, nella parte sudorientale di Cuba.

Fino a 780 uomini e ragazzi di 13 anni sono stati tenuti sotto massima sicurezza per 20 anni. Sono stati catturati da quasi 50 paesi, la maggior parte proveniente da Afghanistan, Arabia Saudita, Yemen, Pakistan, Cina e Algeria.

Solo nove sono stati accusati. Tutti sono stati torturati. A tutti è stato negato il diritto più elementare di un giusto processo. Ora rimangono circa 39 uomini, dopo che cinque sono stati trasferiti in un altro paese da Biden il 12 gennaio. Dopo 20 anni di detenzione illegale, resta da vedere se saranno trasferiti.

In un resoconto delle torture psicologiche di Guantanamo, il giornalista Richard Medhurst cita l'ex prigioniero Mansour Adayfi sul trattamento riservato dalle guardie: "Prendevano il Santo Corano, lo mettevano sotto i piedi e ci pisciavano sopra; ci mettevano nella 'stanza satanica'".

Le storie che sono emerse delle esperienze degli uomini imprigionati - dopo un lavoro incessante dei loro avvocati difensori e di giornalisti - sono strazianti. Waterboarding, incatenamento in posizioni strazianti, privazione del sonno, violenza sessuale, finta esecuzione, esposizione al freddo e altri metodi di tortura sono stati rivelati come orribili crimini contro l'umanità.

La censura statunitense dell'orrore di Guantánamo continua

Nell'attuale processo a Guantanamo dei cinque uomini sul caso di omicidio-capitale/capital-murder legato all'11 settembre, vengono impiegati sforzi straordinari per tenere sepolta la verità delle torture e delle confessioni forzate. Le regole sulle prove sono inesistenti. Le parti del processo sono tenute dietro un vetro mentre tutte le testimonianze preprocessuali sono ritardate elettronicamente di 40 secondi per permettere ai censori di bloccare le informazioni ritenute "classificabili per la sicurezza nazionale".

L'imputato Khalid Sheikh Mohammed è stato sottoposto al waterboarding 183 volte, sia nei siti di consegna che a Guantanamo. È uno degli imputati nel processo per la pena di morte. Dopo anni di ritardo, il processo è iniziato nel settembre 2021. A novembre, le udienze preliminari del caso hanno rivelato per la prima volta che agenti dell'FBI sono stati segretamente assegnati a diventare agenti della CIA per prendere parte alle sessioni di interrogatorio.

Proteste in tutto il mondo chiedono la chiusura della prigione di Guantánamo

Nelle proteste statunitensi e mondiali dell'11 gennaio, gli attivisti hanno tenuto azioni pubbliche imitando le famigerate scene dei prigionieri vestiti di arancione, incappucciati di nero e incatenati. La richiesta universale degli attivisti per i diritti umani è la chiusura della prigione di Guantánamo e la liberazione dei prigionieri rimanenti.

Molti attivisti l'11 gennaio hanno anche chiesto che il territorio di Cuba sia restituito immediatamente e che la sovranità di Cuba sia rispettata.

L'occupazione statunitense del territorio cubano a Guantanamo

Il governo rivoluzionario di Cuba ha a lungo protestato contro l'occupazione militare illegale degli Stati Uniti a Guantánamo, circa 47 miglia quadrate dell'ingresso strategico al porto e la terra che lo circonda.

Nel 1902, quattro anni dopo che gli Stati Uniti presero possesso di Cuba, Porto Rico, Filippine e Guam dalla Spagna, accettarono di ritirare le loro truppe da Cuba solo dopo che i leader cubani accettarono richieste onerose. I cubani erano stati impegnati in una feroce e vittoriosa guerra d'indipendenza dalla Spagna che ebbe luogo dal 1895 al 1898. Poi, con il pretesto dell'esplosione della USS Maine nel porto dell'Avana e la morte di 270 marinai statunitensi a bordo, il presidente McKinley dichiarò guerra alla Spagna.

Così l'indipendenza di Cuba fu strappata. Il possesso statunitense delle ex colonie spagnole nel 1898 è considerato l'alba dell'imperialismo statunitense.

Quattro anni dopo, sapendo che l'occupazione di Cuba era insostenibile data l'intensa opposizione del popolo cubano, gli Stati Uniti fecero atti superficiali per permettere a Cuba di diventare una repubblica.

La costituzione cubana del 1902 fu redatta a Washington, includendo una sezione chiamata emendamento Platt. Esso affermava il diritto degli Stati Uniti di invadere militarmente Cuba ogni volta che gli interessi statunitensi fossero stati minacciati. Gli Stati Uniti inviarono i marines quattro volte tra il 1902 e il 1912.

L'emendamento Platt diceva anche che gli Stati Uniti avevano il diritto di installare "stazioni navali" sull'isola. Le navi militari statunitensi all'epoca usavano il carbone, un combustibile molto pesante. Guantanamo fu scelta per servire come punto di rifornimento per le azioni militari statunitensi all'estero.

L'emendamento Platt fu una pillola estremamente amara da ingoiare per il popolo cubano, con la minaccia sempre presente dell'invasione che incombeva sulle loro teste.

Nel 1934, dopo che una rivolta rivoluzionaria costrinse alla destituzione il dittatore Gerardo Machado, sostenuto dagli Stati Uniti, l'imperialismo statunitense fece la concessione di rimuover l'emendamento Platt come concessione. Ma ha rifiutato di abbandonare Guantánamo fino ad oggi. Il governo e il popolo cubano continuano a rivendicare il diritto di Cuba alla propria terra.

Fidel Castro, leader storico della rivoluzione cubana, disse nel 1962: "La base navale degli Stati Uniti nella Baia di Guantánamo è un pugnale nel cuore del territorio cubano... una base che non rimuoveremo con la forza, ma è una terra a cui non rinunceremo mai".

Martedì, il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha rilasciato un messaggio sui social media: "Sono ormai 20 anni di scandalosi abusi sul territorio cubano occupato illegalmente a Guantanamo Bay dal più grande violatore di diritti umani del mondo".

Chiudete la prigione di Guantánamo e la base navale degli Stati Uniti! Restituire il territorio di Guantánamo a Cuba!


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