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No alle sanzioni, no alle armi nucleari, no alla guerra!

Sara Flounders | iacenter.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

22/03/2022

Un terremoto scuote l'economia globale.

Il consolidato disordine capitalista, dominato dall'imperialismo statunitense dalla seconda guerra mondiale, è su un terreno sismico. Le sanzioni economiche estreme imposte alla Russia stanno trascinando il pianeta intero in una guerra iniziata molto prima dell'intervento russo in Ucraina il 24 febbraio.


Nel corso di una partita di Coppa dell'Europa League a Belgrado, il 17 marzo, i tifosi di calcio serbi hanno esposto striscioni che citano gli "interventi" militari statunitensi effettuati dagli anni '50, anche con la NATO, con esplicita condanna degli Stati Uniti come artefici di guerra.

Un grosso calcolo riguarda quali paesi saranno costretti ad accettare le onerose sanzioni economiche imposte alla Russia dagli Stati Uniti. I paesi che rappresentano la maggioranza della popolazione mondiale non sono disposti a legare la loro sovranità al totale controllo di Wall Street. Con la sorpresa degli strateghi di guerra degli Stati Uniti, quasi tutta l'America Latina, i Caraibi, molti paesi dell'Africa e la maggior parte dell'Asia hanno rifiutato le sanzioni alla Russia.

L'aperta sfida di così tanti paesi e dei principali blocchi commerciali è una sorprendente conferma dell'indebolimento del potere economico degli Stati Uniti.

Il dominio degli Stati Uniti è in discussione

È ben noto che il dominio economico degli Stati Uniti in Europa, e a livello globale, è stato sfidato dall'aumento del commercio dell'Unione europea con la Russia e la Cina. La crescente integrazione del blocco di paesi eurasiatico, che si estende dalla Cina e dall'Asia meridionale attraverso l'Asia centrale e la Russia fino all'Europa, dà un enorme vantaggio economico ai paesi coinvolti.

La crescente integrazione del commercio e degli investimenti dell'UE con la Russia e la Cina minaccia sia il dominio del potere industriale statunitense in Europa che l'egemonia globale degli Stati Uniti. È nell'interesse del potere corporativo negli Stati Uniti provocare cinicamente un conflitto in una regione che sia lontana da sé ma che arrechi il maggior svantaggio ai rivali capitalisti nell'UE.

Gli Stati Uniti minacciano la guerra nucleare per ottenere sanzioni

Gli Stati Uniti hanno istigato una crisi circondando la Russia con basi NATO, organizzando operazioni militari costanti e fornendo armi pesanti all'Ucraina per sparare sui confini della Russia.

Gli Stati Uniti sono l'unico paese ad aver mai usato armi nucleari. Hanno incenerito due intere città - Hiroshima e Nagasaki - nel 1945. Gli Stati Uniti hanno rifiutato di accettare una politica nucleare No First Use.

Piazzando armi nucleari in Europa e installando armi nucleari ai confini della Russia, hanno apertamente provocato la Russia a colpire per autodifesa. Gli Stati Uniti hanno usato la minaccia nucleare non solo sulla Russia ma per spingere l'Unione Europea a imporre dure sanzioni alla Russia, anche se è contro gli interessi della stessa UE tagliare i legami economici con Mosca.

Gli Stati Uniti hanno giocato duro per indurre l'UE, e specialmente la Germania, alle sanzioni che avrebbero rotto tutte le relazioni con la Russia. Il presidente Joe Biden ha minacciato l'UE il 26 febbraio, due giorni dopo che la Russia ha iniziato la sua operazione militare in Ucraina, che l'unica alternativa a seguire le sanzioni statunitensi "sarebbe la terza guerra mondiale".

"Ci sono due opzioni. Iniziare una terza guerra mondiale, andare in guerra con la Russia, fisicamente. Oppure, due, fare in modo che il paese che agisce in modo così contrario al diritto internazionale finisca per pagare un prezzo per averlo fatto... So che queste sanzioni sono le più ampie sanzioni della storia, sanzioni economiche e sanzioni politiche".

In un'intervista con il blogger Brian Tyler Cohen, Biden ha detto che il suo "obiettivo fin dall'inizio" era quello di mantenere la NATO e l'Unione europea "sulla stessa barca". (tinyurl.com/22dbb5d7)

L'UE, un blocco di economie capitaliste dominate dalla Germania, non è in grado e non vuole sfidare direttamente l'egemonia degli Stati Uniti, soprattutto se minacciati di guerra nucleare in Europa se non si conformano. L'UE ha imposto tutte le sanzioni richieste dagli Stati Uniti. Le loro sanzioni rispecchiano quelle imposte da Washington. Tuttavia, sono ancora in grado di acquistare del gas dalla Russia, sulla base di un accordo con gli Stati Uniti.

Le sanzioni sono state imposte alla Russia sin dal 2014 dopo che la maggioranza della popolazione russa in Crimea ha votato per riunirsi alla Russia. Il referendum seguiva un colpo di stato sostenuto dagli Stati Uniti che includeva elementi fascisti nella capitale ucraina di Kiev. A quel tempo, due regioni dell'Ucraina orientale - le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk - si sono staccate dalle bande fasciste di Kiev.

Dal bombardamento della Jugoslavia del 1999 da parte degli Stati Uniti e della NATO, e nonostante i costanti avvertimenti di pericolo anche da parte dei suoi stessi strateghi, la politica del governo degli Stati Uniti è stata quella di continuare ad assorbire più paesi dell'Europa orientale nella NATO, costruire basi NATO intorno alla Russia, reclutare e addestrare soldati e mercenari, creare provocazioni sul confine russo e usare l'Ucraina come una pedina per destabilizzare l'intera regione.

Questi anni di costanti attacchi economici e militari alla Russia sono nascosti al pubblico negli Stati Uniti e nell'UE.

Cosa c'è dietro la politica di guerra degli Stati Uniti?

Perché il commercio e l'integrazione UE/Russia sono così minacciosi per l'imperialismo statunitense?

L'UE è il più grande investitore in Russia. Un nuovo e più grande doppio gasdotto, chiamato Nord Stream 2, è stato costruito per trasportare gas naturale a basso costo dalla Russia attraverso il Mar Baltico e in Europa. E' in grado di fornire combustibile per le industrie dell'UE e calore per milioni di case consentendo una svolta dalla dipendenza dal carbone e dal petrolio altamente inquinanti.

L'energia rappresenta il 62% delle importazioni dell'UE dalla Russia. Costa molto meno del gas degli Stati Uniti, che è il più grande esportatore di gas LNG fracked. Questa è una sfida per l'apertura di nuovi mercati. Con la guerra e le sanzioni, le corporazioni statunitensi del gas e del petrolio approfitteranno immediatamente dell'aumento vertiginoso dei prezzi del carburante e garantiranno il loro futuro controllo del mercato europeo.

Lo scontro è più grande di un semplice gasdotto. L'economia statunitense è incentrata sulla produzione militare. È il più grande esportatore di sistemi d'arma. Ma l'imperialismo statunitense non è in grado di eguagliare i piani di sviluppo della Belt and Road della Cina. Più di 138 paesi hanno firmato per nuovi porti, ferrovie, hub industriali e prestiti a basso interesse.

I prestiti per lo sviluppo della Via della Seta della Cina sono molto più attraenti dei sistemi di armi statunitensi e dei duri piani di austerità che sono collegati ai prestiti del FMI e della Banca Mondiale.

I capitalisti finanziari statunitensi sono allarmati dal fatto che due terzi dei paesi membri dell'Unione Europea hanno firmato come membri formali dei progetti di sviluppo della Belt and Road della Cina. Le località portuali in Grecia, Italia, Portogallo e Ungheria sono in ristrutturazione e sono in corso nuovi progetti energetici. Il commercio dell'Europa con la Cina ora supera quello con gli Stati Uniti. (tinyurl.com/5bw7t6yv)

Nella lotta per mantenere la sua posizione dominante, l'imperialismo statunitense ha solo uno strumento contro queste relazioni economiche in rapido sviluppo e in forte competizione: la guerra. Sia la guerra militare che la guerra economica delle sanzioni.

Le sanzioni sono guerra

Le sanzioni non sono un deterrente alla guerra o un sostituto della guerra. Sono infatti un'escalation della guerra.

Usando il ruolo dominante del dollaro nell'economia mondiale, Washington ha imposto oltre 5.500 sanzioni alla Russia e sta costringendo altri paesi a riconfigurare le loro economie per rispettare queste sanzioni economiche estreme. Le sanzioni alla Russia sono le misure di guerra economica più drastiche del mondo. (tinyurl.com/2p95893c)

Le sanzioni creano iperinflazione, carestie artificiali, sconvolgimenti sociali e crisi sanitarie che puniscono le popolazioni civili. Letali come le bombe, le sanzioni sono un atto di guerra. Sono correttamente etichettate come un crimine contro l'umanità.

Le sanzioni riusciranno a ripristinare la posizione dell'imperialismo statunitense? Questo è chiaramente il calcolo.

Il vice direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Gita Gopinath, ha dato una visione autorevole di questa aspettativa che le sanzioni finanziarie porteranno la Russia in "profonda recessione" e "sposteranno l'ordine economico globale... Ha implicazioni per l'ordine economico globale come lo conosciamo" (tinyurl.com/2chjw8fe). Altri articoli prevedono che l'economia russa vada a "picco", "precipiterà", "andrà in caduta libera", ecc.

Diversi economisti avvertono che questo avrà un impatto sull'economia globale. Per i banchieri e i finanzieri, il dolore di milioni di persone, anche all'interno degli Stati Uniti, non è una preoccupazione, purché dopo possano raccogliere i cocci.

Gli speculatori prevedono che le industrie della "difesa" e le compagnie energetiche prospereranno. Tutte le previsioni finanziarie negli Stati Uniti e in Europa sono che la crisi colpirà l'economia europea molto più duramente.

Un terzo del mondo sanzionato

Oggi più di 40 paesi, che comprendono un terzo della popolazione mondiale, soffrono già sotto le misure economiche imposte da Washington. Gli Stati Uniti hanno sanzionato Cuba, Venezuela, Nicaragua, Cina, Iran, Iraq, Siria, Palestina, Afghanistan, Zimbabwe, Etiopia, Sudan e altri. I paesi che commerciano con i paesi destinatari delle sanzioni statunitensi affrontano pesanti multe. Questa forma mortale di guerra economica ha un impatto su tutti i paesi circostanti e distrugge lo sviluppo regionale.

Molti di questi paesi, tuttavia, stanno trovando il modo di sopravvivere attraverso complessi programmi di baratto e scambio che si stanno sviluppando man mano che il numero di paesi sanzionati cresce.

Quasi tutti i paesi colpiti da queste dure misure destabilizzanti degli Stati Uniti e dalle sanzioni di confisca dei beni hanno firmato programmi di sviluppo della Belt and Road Initiative della Cina. Molti dei paesi sanzionati, tra cui Venezuela, Cuba e Siria ricevono dalla Russia spedizioni affidabili di carburante e grano. Queste nuove forme di scambio, sviluppate per necessità, stanno cominciando a indebolire lo strangolamento economico previsto. La Russia ha ancora un forte mercato per le sue esportazioni oltre la portata delle sanzioni statunitensi.

La Russia è anche un membro della Shanghai Cooperation Organization. Si tratta della maggiore organizzazione regionale del mondo volta all'alleanza economica e di sicurezza, che copre circa il 60% della superficie dell'Eurasia, il 40% della popolazione mondiale e più del 20% del prodotto interno lordo (PIL) globale. Dei 14 membri di questo blocco commerciale, sei sono già sotto sanzioni statunitensi, ma continuano le normali relazioni economiche.

I paesi si rifiutano di conformarsi

Con disappunto degli strateghi di guerra di Washington, molti paesi che attualmente non sono sotto sanzioni statunitensi si rifiutano di conformarsi alle sanzioni USA e UE imposte alla Russia. Ad oggi India, Pakistan, Bangladesh, Indonesia, Sudafrica, Kenya, Tanzania, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Brasile, Argentina, Bolivia, Messico, e altri paesi con economie minori hanno rifiutato di conformarsi alle misure statunitensi che danneggiano le loro relazioni commerciali.

Queste sono nazioni con economie in crescita e grandi popolazioni. Diversi paesi che facevano parte dell'Unione Sovietica e che ora fanno parte dell'Unione Economica Eurasiatica (EAEU) - Bielorussia, Armenia, Kazakistan e Kirghizistan - non si conformeranno probabilmente.

Diversi paesi, non disposti ad affrontare apertamente l'ira economica degli Stati Uniti, hanno vagamente dichiarato che si conformerebbero solo alle sanzioni imposte dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU, dove un veto russo o cinese renderebbe improbabile un tale voto.

La pressione economica e politica degli Stati Uniti su tutti questi paesi per conformarsi si intensificherà nel prossimo periodo.

Minaccia alla Cina

Il massimo esponente bancario cinese, Guo Shuqing, dice: "Non parteciperemo a tali sanzioni, e continuiamo a mantenere normali scambi economici, commerciali e finanziari con le parti interessate" (New York Times, 11 marzo). Dopo che Mastercard e Visa hanno interrotto le loro operazioni, le banche russe si sono rivolte alla cinese UnionPay, che offre opzioni di pagamento in 180 paesi.

La Cina non ha ancora dato assistenza economica o militare alla Russia. Ha semplicemente rifiutato di tagliare le sue normali relazioni economiche. Questo sta facendo infuriare l'amministrazione Biden.

Gli Stati Uniti hanno pubblicamente minacciato la Cina per aver aiutato la Russia a eludere le sanzioni. Alla Cina è stato ricordato che due dei suoi maggiori partner commerciali sono gli Stati Uniti e l'Unione Europea. La Cina ha bisogno di accedere a quei mercati.

Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha minacciato direttamente la Cina, dichiarando: "Stiamo comunicando direttamente e privatamente a Pechino che ci saranno assolutamente delle conseguenze" se la Cina aiuta la Russia a "compensare" le sue perdite dalle sanzioni. "Non permetteremo che questo vada avanti e che ci sia un'ancora di salvezza per la Russia dalle sanzioni economiche".

Sullivan ha detto che la Cina e tutti i paesi sono avvisati che non possono "fondamentalmente salvare la Russia... dare alla Russia un work-around alle sanzioni", impunemente. (tinyurl.com/j35ueywt)

Se minacce così spregiudicate e oltraggiose sono state indirizzate apertamente alla Cina, allora minacce più dure sono state sollevate ad altri paesi.

Nuove forme di commercio e di scambio sfidano il potere egemonico del dollaro americano. Ma le misure estreme imposte alla Russia creeranno un intenso dolore economico di inflazione a spirale e disoccupazione su scala globale.

La classe dirigente degli Stati Uniti, il Congresso degli Stati Uniti e i media corporativi statunitensi sono in questo momento unanimemente a favore ad una guerra economica e persino ad un confronto militare, indipendentemente da quanto sarebbero distruttivi per la vita umana, purché aprano nuovi mercati e distruggano i loro rivali.

I democratici hanno rapidamente abbandonato le promesse di Build Back Better e un pacchetto sanitario COVID-19 per sommergere l'Ucraina di armi. I lavoratori sia negli Stati Uniti che in Europa ne pagheranno il prezzo.

Il pericolo crescente è che una guerra imperialista statunitense su questa scala, combinata con la richiesta che tutto il mondo partecipi, potrebbe pericolosamente aggravarsi.


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