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A due anni dalla morte di George Floyd, è cambiato qualcosa negli Stati Uniti?
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
25/05/2022
Le conquiste e le battute d'arresto del movimento per la vita dei neri dimostrano come il razzismo sia profondamente impregnato nel tessuto del capitalismo e della società statunitense
L'agente di polizia Derek Chauvin ha ucciso George Floyd il 25 maggio 2020, sconvolgendo la coscienza di tutti gli Stati Uniti. Il 25 maggio di quest'anno, il Presidente Joe Biden ha annunciato l'intenzione di emanare un ordine esecutivo: versione annacquata di una proposta di riforma della polizia che in precedenza non era passata al Senato. La proposta fallita avrebbe modificato l'"immunità qualificata", una dottrina che rende difficile fare causa ai funzionari governativi, compresa la polizia. La proposta avrebbe mantenuto intatta la dottrina per i singoli agenti, ma avrebbe reso più facile per le vittime della loro brutalità fare causa agli stessi o alle amministrazioni comunali.
Questo nuovo ordine esecutivo si limiterebbe a creare un registro nazionale degli agenti licenziati per cattiva condotta, oltre a indirizzare le agenzie federali a rivedere le politiche sull'uso della forza, incoraggiando le polizie statali e locali a rafforzare le restrizioni sugli strangolamenti e sui mandati di cattura e limitando il trasferimento di buona parte delle attrezzature militari alle forze di polizia, come riportato dal New York Times.
La vera preoccupazione degli attivisti e di coloro che sono presi di mira dalla polizia è soprattutto che gli agenti sono ancora in servizio e potrebbero avere già diverse denunce a loro carico per violenza. Questo è stato il caso di Chauvin, che aveva usato una forza eccessiva in sei arresti precedenti. Anche tra gli agenti licenziati per cattiva condotta, che sono pochi rispetto all'enorme numero di vittime uccise, quasi il 25% viene reintegrato con i ricorsi imposti dai sindacati di categoria.
I funzionari governativi non stanno rispondendo con la dovuta serietà in merito all'intensità della crisi della violenza della polizia che affligge gli Stati Uniti. Questo è particolarmente vero alla luce delle richieste radicali generate dal movimento di massa che ha fatto seguito alla morte di George Floyd. Alcune delle più diffuse sono state: porre fine alla brutalità della polizia, incarcerare gli agenti assassini e smetterla di finanziare le forze dell'ordine. Questo movimento ha spostato il linguaggio mainstream sulla violenza, che inizialmente aveva dato la colpa a singoli agenti, alle "mele marce", per includere una maggiore discussione sul razzismo sistemico e istituzionalizzato.
"Anche se c'è stata la più grande rivolta sociale che abbia mai colpito il Paese, in termini di numero di persone che si sono riversate nelle strade, non si è vista alcuna riforma sostanziale per affrontare le questioni, anche solo in minima parte, relative al razzismo e ai pregiudizi nella polizia", ha detto Eugene Puryear, a Peoples Dispatch, parlando della rivolta antirazzista del 2020. I sondaggi stimano che tra i 15 e i 26 milioni di persone siano scese in strada, rendendo queste rivolte le più grandi proteste nella storia degli Stati Uniti.
Richieste del movimento
Il movimento ha gridato nelle strade "Carcere ai poliziotti assassini!" e "Fine della brutalità della polizia!", ma lo Stato non è riuscito a soddisfare queste richieste.
Secondo i dati raccolti dal sito web Mapping Police Violence, le uccisioni da parte della polizia negli Stati Uniti non sono diminuite dal 2020 al 2021. La polizia ha ucciso 1.145 persone nel 2021, 12 in più rispetto al 2020 e in particolare 16 persone di colore in più.
Il 2021 è stato segnato da processi storici che hanno rotto il paradigma delle condanne per le uccisioni di neri da parte di vigilanti e polizia. L'esempio più significativo è il verdetto di colpevolezza di Derek Chauvin, condannato a una pena storica di 22,5 anni.
Tuttavia, non c'è stato però un picco notevole nel numero di condanne e sentenze in generale per gli agenti di polizia, anche se ci sono alcune prove che l'indignazione pubblica generi risultati. Dei 1.145 omicidi commessi dalla polizia nel 2021, solo due sono stati finora condannati. Uno di questi è il processo a Kim Potter, il cui omicidio di Daunte Wright è balzato agli onori della cronaca per aver ucciso il ventenne padre di colore a 10 miglia dal luogo in cui Chauvin era sotto processo.
Una notevole battuta d'arresto, tuttavia, è stata la sentenza di non colpevolezza per l'assassino di Breonna Taylor, Brett Hankinson, che insieme ad altri agenti ha ucciso Breonna sparando 16 colpi nel suo appartamento durante un'incursione mentre lei dormiva. Hankinson non è mai stato processato per l'omicidio di Taylor. In realtà, gli agenti responsabili non hanno affrontato alcuna accusa penale per la sua morte. Hankinson è stato processato per la "messa in pericolo sconsiderata" per aver sparato dieci colpi attraverso un muro nell'appartamento del vicino di Taylor. Anche per questo, il 3 maggio di quest'anno è stato dichiarato non colpevole. "Grazie Dio!" ha twittato John Mattingly, un altro agente coinvolto nell'omicidio di Taylor.
La polizia è mai stata depotenziata?
"Uno degli aspetti notevoli nel contesto della rivolta di George Floyd e dell'ascesa dello slogan 'defund the police' [togliere fondi, definanziare], è che è andato oltre la semplice questione della brutalità", ha detto Puryear a Peoples Dispatch: "Si trattava di collegare a un livello più profondo la realtà della supremazia bianca che causa l'oppressione dei neri americani in quasi tutte le sfere sociali esistenti, di cui la polizia è uno degli esempi più eclatanti di razzismo, discriminazione e xenofobia diretti verso i neri americani".
"Defund the police" è stato uno slogan radicale in un Paese in cui i bilanci della polizia come quota delle spese generali della città non sono che aumentati a partire dagli anni Settanta. Questi bilanci hanno seguito l'andamento dell'aumento delle carcerazioni dall'era della "guerra al crimine", con una polizia razzista e l'incarcerazione funzionale a reprimere la ribellione dei neri degli anni '60 e '70.
Di conseguenza, i bilanci della polizia negli Stati Uniti sono tra i più elevati al mondo, soprattutto se paragonati ai bilanci per le scuole e i servizi sociali, sotto-finanziati. Secondo uno studio, negli Stati Uniti le scuole mancano di fondi per quasi 150 miliardi di dollari all'anno. Nel frattempo, in una città come New York, il bilancio annuale della polizia supera i 10 miliardi di dollari. Se il Dipartimento di Polizia di New York (NYPD) fosse un esercito, sarebbe uno dei più finanziati al mondo.
I governi delle città hanno mai risposto alle richieste e ridotto i fondi per la polizia? In generale, la risposta è no. Mentre le 50 città più grandi hanno ridotto i loro bilanci sulle forze dell'ordine del 5,2% in aggregato, la spesa come quota della spesa generale è aumentata leggermente dal 13,6% al 13,7%. Molte delle riduzioni di bilancio che si sono verificate sono state il risultato di tagli più ampi dovuti alla pandemia, in cui sono stati ridotti anche altri settori del bilancio comunale; 26 delle 50 principali città hanno aumentato i bilanci in materia.
Questi numeri descrivono la realtà, ma nel pieno delle rivolte, i governi delle città facevano promesse altisonanti ai loro cittadini, che marciavano indignati per le strade. Nel giugno del 2020, una maggioranza di membri del consiglio comunale di Minneapolis, dove George Floyd è stato ucciso, ha promesso di smantellare completamente la polizia. Ma quando si è trattato di mettere in pratica queste richieste, i membri del consiglio comunale hanno fatto marcia indietro, sostenendo che l'impegno era "nello spirito" o "da interpretare". Alla fine, la città non ha smantellato le forze dell'ordine. Tuttavia, ha ridotto la possibilità del dipartimento di fare straordinari e ha iniziato a inviare medici e psicologici anziché poliziotti per rispondere alle emergenze. Gli attivisti hanno anche ottenuto un taglio di 8 milioni di dollari al bilancio della polizia cittadina.
Alcuni amministratori hanno fatto ricorso a palesi inganni, facendo credere che gli attivisti avessero ottenuto ragione delle richieste, mentre in realtà poco era cambiato. A New York, ad esempio, il sindaco si era impegnato a sottrarre 1 miliardo di dollari dal massiccio bilancio della polizia di New York. Ma già al momento di questa promessa, gli attivisti e i progressisti rimproveravano il sindaco di aver "solo spostato soldi". "Definanziare la polizia significa definanziare", ha dichiarato la rappresentante Alexandria Ocasio-Cortez. "Non significa trucchi di bilancio o strani calcoli". Come descritto da un rapporto scritto da Andrea J. Ritchie e pubblicato da Interrupting Criminalization, il sindaco ha affermato di aver tagliato 300 milioni di dollari dal bilancio della Polizia di New York, ma in realtà, a seguito dello spostamento delle postazioni degli agenti di polizia nelle scuole, ha trasferito la voce di bilancio dal budget di Polizia di New York a quello del Dipartimento dell'Istruzione. Questa non è mai stata una richiesta del movimento, che si è sempre battuto per "scuole libere dalla polizia". Alla fine, però, questi 300 milioni di dollari non sono mai stati tagliati dal bilancio della Polizia di New York, mentre il bilancio del Dipartimento dell'Educazione è stato effettivamente ridotto di oltre 780 milioni di dollari.
Ci sono state vittorie?
Sebbene le realtà post-2020 siano deludenti per molti, ci sono state alcune vittorie degne di nota. Alcune città hanno effettivamente effettuato tagli importanti, come Austin, che ha tagliato un terzo del suo bilancio di polizia. E le rivolte hanno di fatto fermato la tendenza all'aumento di questi bilanci che esisteva dall'inizio della "guerra al crimine". I bilanci sono diminuiti nelle principali città, anche se in misura minima.
Secondo il rapporto di Ritchie, gli organizzatori hanno sottratto 840 milioni di dollari in tutto il Paese alle forze di polizia e hanno ottenuto 160 milioni di dollari per i servizi alla comunità. Sono riusciti a far spostare la polizia dalle scuole, dove spesso genera più violenza di quanta ne prevenga. 25 città hanno annullato i contratti con i dipartimenti di polizia che operano nelle scuole, con un risparmio complessivo di 35 milioni di dollari. Gli attivisti hanno anche iniziato a smilitarizzare le forze dell'ordine statunitensi, altamente militarizzate, ottenendo il divieto di usare armi chimiche/militari in 6 città e il riconoscimento facciale in 4 città.
Ma la vittoria chiave del 2020, sostiene Puryear, è stato il cambiamento della coscienza di massa. "Il fatto stesso che si possa avere una situazione in cui la maggioranza delle persone riconosce che esiste il razzismo. Il fatto che ci sia un'enorme discriminazione contro le persone di colore nelle forze dell'ordine, nelle carceri e nel sistema giudiziario penale, senza che si verifichi alcun cambiamento, dimostra quanto il razzismo sia intrinseco al capitalismo nel contesto statunitense", ha affermato Puryear.
E ha continuato: "Chi è al potere non può permettersi di eliminare questi chiari ed esistenti pregiudizi. È essenziale per il controllo sociale della comunità nera, come parte dei più ampi sforzi per il super sfruttamento delle persone di colore, come lo è stato fin dall'arrivo dei primi schiavi, come pilastro centrale del sistema capitalistico".
"Ha messo in luce ancora una volta la profonda relazione tra capitalismo e razzismo e l'impossibilità di superare il razzismo senza superare il capitalismo. Perché non si tratta di un fatto accidentale, non si tratta di qualche mela marcia, non si tratta solo degli atteggiamenti di alcune persone, ma è strutturale e sistemico in un modo che non può essere cambiato dalle buone intenzioni".
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