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- popoli resistenti - stati uniti - 24-02-25 - n. 924
Un omaggio a Malcolm X
Monica Moorehead | workers.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
20/02/2025
Il 21 febbraio 2025 segna il 60° anniversario dell'assassinio di Malcolm X. Il seguente articolo, leggermente modificato, è stato originariamente pubblicato su workers.org il 23 maggio 2013.
Il grande leader nero Malcolm X, noto anche come El-Hajj Malik El-Shabazz, nacque il 19 maggio 1925. Il suo nome di battesimo era Malcolm Little.
Da bambino, ha vissuto gli orrori del razzismo crescendo a Lansing, nel Michigan, dove suo padre, Earl Little, fu linciato quando Malcolm aveva sei anni. Quando Malcolm disse a una delle sue insegnanti che voleva diventare avvocato, lei lo scoraggiò dal perseguire questa carriera perché era nero.
Quando andò in prigione all'inizio degli anni '50 per reati minori, la visione politica di Malcolm sbocciò incontrando e unendosi alla Nation of Islam (NOI), la più grande organizzazione di massa nera negli Stati Uniti.
Mentre la sua reputazione politica di leader nazionalista cresceva durante la prigionia, Malcolm attirò l'attenzione e l'ira del programma di controspionaggio dell'FBI, noto come COINTELPRO. Questo programma repressivo, creato dall'ex direttore dell'FBI J. Edgar Hoover e approvato da ogni ramo del potere statunitense, prendeva di mira qualsiasi movimento di massa all'interno degli Stati Uniti che mirasse alll'autodeterminazione e alla liberazione nazionale dalla repressione razzista.
Le tattiche dell'FBI includevano la demonizzazione attraverso la disinformazione, le false accuse che motivavano l'incarcerazione e l'uccisione dei leader politici dei movimenti guidati dagli oppressi.
La difesa di Malcolm X del diritto all'autodifesa armata contro la repressione statale, influenzò organizzazioni di massa come il Black Panther Party, Deacons for Self-Defense, Young Lords, American Indian Movement e molti altri. Questi gruppi alla fine sono stati presi di mira dal COINTELPRO, insieme ad innumerevoli leader eroici come Malcolm X, il dottor Martin Luther King Jr., Assata Shakur, Fred Hampton, Safiya Bukhari, Mumia Abu-Jamal e Leonard Peltier.
La coscienza politica di Malcolm X si è sviluppata dal nazionalismo nero rivoluzionario in patria all'internazionalismo anticapitalista grazie ai suoi viaggi all'estero, in particolare in Africa, Asia e Asia occidentale [Medio Oriente].. Una volta ha dichiarato: "Lo stesso uomo che stava colonizzando il nostro popolo in Kenya colonizzava il nostro popolo in Congo. Lo stesso del Congo colonizzava il nostro popolo in Sud Africa e nella Rhodesia meridionale e in Birmania e in India e in Afghanistan e in Pakistan.
"Si sono resi conto che in tutto il mondo, dove l'uomo di colore veniva oppresso, veniva oppresso dall'uomo bianco; dove l'uomo di colore veniva sfruttato, veniva sfruttato dall'uomo bianco." ("Malcolm X Speaks", 1965)
La visita di due giorni di Malcolm a Gaza, compreso il campo profughi di Khan Younis, all'inizio del settembre 1964, lo spinse a scrivere un commento intitolato 'Logica sionista'. In esso paragona il sionismo a un "nuovo tipo di colonialismo" che minaccia non solo l'esistenza della Palestina, ma anche i paesi africani di recente indipendenza.
Una settimana prima del suo assassinio, dichiarò: "È sbagliato classificare la rivolta dei neri semplicemente come un conflitto razziale tra bianchi e neri o come un problema puramente americano. Piuttosto, oggi stiamo assistendo a una ribellione globale degli oppressi contro l'oppressore, degli sfruttati contro lo sfruttatore".
Dopo aver lasciato il NOI, nel 1964 Malcolm X fondò, ma ebbe vita breve, l'Organizzazione dell'Unità Afroamericana per contribuire a promuovere il panafricanismo e ad ampliare la solidarietà tra i neri in patria e nel mondo. Fu assassinato mentre teneva un discorso all'auditorium Audubon Ballroom di New York il 21 febbraio 1965. È opinione diffusa che dietro l'assassinio ci sia il governo degli Stati Uniti.
Come disse una volta il defunto leader delle Pantere Fred Hampton - assassinato dalla polizia di Chicago il 4 dicembre 1969 - "Si può uccidere un rivoluzionario, ma non si può uccidere la rivoluzione". Queste affermazioni profetiche si applicano certamente a Malcolm X, le cui parole e la cui eredità ispiratrice continueranno a vivere oggi e per le generazioni future.
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