Dopo le ultime elezioni, i dirigenti del Partito Democratico erano stupiti che gli elettori, solitamente molto attenti all'economia, non avessero mostrato il giusto apprezzamento per il miracolo economico di Biden. Hanno citato i miliardi di dollari di denaro federale destinati alla crescita economica; hanno ripetuto cifre di crescita aggregata più robuste di quelle di altre economie avanzate; hanno mostrato che la spesa dei consumatori continuava a mostrare un vigore sorprendente; hanno notato che i redditi aggregati crescevano più velocemente dell'inflazione; e ci hanno ricordato i segni spesso citati dell'aumento del mercato azionario e del valore delle abitazioni.
Sconcertati dagli elettori che hanno ignorato la Bidenomics e anzi si sono lamentati dell'economia, gli esperti del Partito Democratico hanno dedotto che i cittadini sono semplicemente ignoranti dei fatti.
Oggi, forse più che mai, il mancato riconoscimento delle divisioni di classe sociale produce giudizi mal informati e arroganti come quelli che si sentono nei circoli del Partito Democratico. Sebbene i numeri aggregati raccontino una storia, non riescono a convincere del benessere economico delle classi e degli strati che compongono l'aggregato, anche se sono di gran lunga il segmento più grande di quell'aggregato. Potrebbe essere che la vittoria economica di Biden sia stata una vittoria per i più ricchi, i più generosamente compensati tra la popolazione statunitense, lasciando indietro la maggioranza dei cittadini (e degli elettori) statunitensi?
La risposta è un inequivocabile "sì".
E la risposta non viene da un think tank di sinistra, ma dai dati della Federal Reserve tramite Moody's Analytics e riassunti dal Wall Street Journal.
Come riportato dal WSJ, il 10% dei "redditi" più alti, ovvero le famiglie che dichiarano un reddito pari o superiore a 250.000 dollari, è responsabile del 49,7% della spesa dei consumi. In altre parole, quasi la metà della spesa dei consumatori è rappresentata da coloro che rientrano nel 10% più ricco di tutti coloro che dichiarano il proprio reddito: si tratta della quota più alta per questo segmento d'élite da quando la Federal Reserve ha iniziato i monitoraggi nel 1989. In soli tre decenni, la quota del 10% più ricco è aumentata da oltre un terzo a quasi la metà di tutta la spesa dei consumatori.
Secondo il WSJ: "Nel complesso, le persone benestanti hanno aumentato la loro spesa ben oltre l'inflazione, mentre tutti gli altri no. L'80% dei lavoratori con il reddito più basso ha speso il 25% in più rispetto a quattro anni prima, superando di poco l'aumento dei prezzi del 21% nello stesso periodo. Il 10% più ricco ha speso il 58% in più...
Tra settembre 2023 e settembre 2024, i redditi più alti hanno aumentato la loro spesa del 12%. La spesa delle famiglie della classe operaia e della classe media, nel frattempo, nello stesso periodo, è diminuita".
Il consulente del Partito Democratico James Carville ama dire che "è l'economia, bellezza!" a decidere le elezioni americane. Se ha ragione, la celebrazione della Bidenomics è stata ampiamente fuori luogo. Durante gli anni Biden, l'economia dell'80% degli elettori statunitensi è stagnata, nella migliore delle ipotesi. In quest'ottica, i risultati delle elezioni sono molto più comprensibili in quanto riflettono questioni di portafoglio.
La crescita economica degli Stati Uniti è spesso descritta dai principali media come trainata dai consumi delle famiglie (circa due terzi dell'attività economica lorda degli Stati Uniti proviene dai consumi delle famiglie). Tuttavia, questi rapporti sono ingannevoli se non riconoscono che quasi tutta la crescita dei consumi che incide sulla crescita del PIL proviene dal 10% più ricco della popolazione. Probabilmente, la cosiddetta spesa di lusso è la forza trainante della crescita economica negli Stati Uniti ai nostri giorni.
Quindi, il mantra ampiamente propagandato dagli apologeti del capitalismo secondo cui "l'alta marea solleva tutte le barche" non corrisponde al vero: solo il 10% privilegiato di tutte le barche costituisce la marea.
Economia 101 insegna che i lavoratori spendono quasi tutto ciò che guadagnano (o devono aggiungere un prestito per sbarcare il lunario). La stessa saggezza tradizionale ci dice che i ricchi reinvestono o risparmiano la maggior parte dei loro guadagni. Entrambe le cose possono essere vere e lo sono, anche se la disuguaglianza di reddito è cresciuta così tanto che il 10% più ricco può risparmiare e reinvestire mentre spende in modo sontuoso e vistoso.
Dalla fine del 2021, il risparmio in eccesso del 90% più povero è sceso da circa 1.100 miliardi di dollari a 300 miliardi di dollari alla fine del 2024. Nello stesso periodo, il 10% più ricco ha mantenuto un risparmio in eccesso di circa 1.300-1.400 miliardi di dollari, secondo Moody's Analytics. Chiaramente, il 90% più povero è stato costretto a utilizzare i propri risparmi negli ultimi quattro anni per tirare avanti. È importante notare che il concetto del "90% più povero" nasconde la realtà che ogni decile successivo di reddito familiare inferiore al 10% più ricco, ha meno mezzi e meno risparmi per raggiungere uno standard di vita ragionevolmente adeguato. In breve, il dolore indotto da un sistema che mantiene una così vasta disuguaglianza di reddito diventa più acuto man mano che il livello di reddito diminuisce.
Pur non essendo un'analisi di classe della società statunitense (cosa che non ci si può aspettare dalle statistiche ufficiali del governo), i dati della Federal Reserve, interpretati da Moody's Analytics, forniscono una base concreta per comprendere le più recenti elezioni statunitensi. Al contrario della terribile conclusione inerente una mentalità fascista che pervade il paese o della selvaggia rinascita di un mitico passato conservatore, il disfacimento economico dell'ultimo periodo ha alimentato la profonda sete di cambiamento dell'elettorato, qualsiasi cambiamento.
Sulla scia di un profondo collasso economico nel primo decennio del nuovo secolo, una crisi senza precedenti da generazioni, gli elettori statunitensi si sono rivolti a un democratico dal volto nuovo che prometteva cambiamenti e che ha conquistato gli elettori con la sua fervida e illimitata speranza. Ha prodotto pochi cambiamenti, restando cieco nei confronti della disuguaglianza.
Ora, sulla scia della stagnazione economica e delle difficoltà per la maggioranza del 90% che ha lottato durante gli anni Biden, ritorna un altro venditore di fumo nel decadente sistema bipolare, con un nuovo messaggio di cambiamento: Make America Great Again.
E ancora una volta, gli elettori agiscono per disperazione. Non incolpare gli elettori, incolpa il fallimentare sistema bipartitico e il sistema economico dominato da e per i ricchi e i potenti.
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