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Chavez denuncia un piano dell’opposizione per assassinarlo

Fonte “ Granma” Partito Comunista Cubano Cubaweb Caracas 20 ottobre 2002 - Trad. di Flavio Rossi

Il presidente Hugo Chavez ha denunciato che i servizi di intelligence venezuelani hanno fatto fallire un piano dell’opposizione destroide per assassinarlo, e che proprio in quell’occasione, di ritorno da un giro nei paesi europei, ha dovuto atterrare in una base militare.
In vista della serrata invocata dall’opposizione, Chavez ha mostrato il lanciarazzi sequestrato con cui si voleva abbattere l’aereo durante il suo programma radiotelevisivo “Pronto! Presidente”. L’arma è stata presa dopo uno scontro a fuoco fra i killer e le forze di sicurezza, in una zona della spiaggia Catia la Mar, dove sarebbe sceso l’aereo atterrando sull’aeroporto internazionale.
Perciò, l’aereo di Chavez avvisato in volo, è stato dirottato verso la base aerea Libertador, nella città di Maracay, a circa 100 chilometri dalla capitale, dov’è giunto all’alba di ieri.
Mappe con le coordinate precise per il lancio del missile, istruzioni per l’attentato e un’agenda con nomi e telefoni di persone implicate nell’attentato, sono stati sequestrati sul luogo dello scontro. I corpi della sicurezza stanno operando intensamente per la ricerca non solo di chi si apprestava a compiere l’attentato, ma anche di chi figura tra i documenti trovati, compreso un telefono cellulare.
Chavez ha spiegato che l’obiettivo fondamentale era far cadere il paese nel caos, in concomitanza con l’appello alla serrata, ed ha sottolineato che questa ha una regia occulta spinta da disperati; militari, civili, dirigenti di partiti politici, gente legata a qualche mezzo di comunicazione, tutti golpisti, che hanno perso il buon senso. Ha inoltre ricordato che in precedenza si era saputo di un gruppo di mercenari allenati in un paese centroamericano per atti terroristi vari, tra i quali attentare alla sua vita.
Da parte del ministro degli Interni e Giustizia, Diosdado Cabello, è stato reso noto che le operazioni proseguiranno alla ricerca di persone implicate, a Caracas ed anche all’interno del paese.