www.resistenze.org - popoli resistenti - venezuela - 06-03-04

http://www.rebelion.org/internacional/040303dick.htm
traduzione dallo spagnolo di FR

Due processi politici, due presidenti e due distinte fortune


La caduta di Aristide ed il destino di Chávez


Dick Emanuelsson
Ribellion

In questi momenti ci sono cecchini che sparano con armi lunghe da guerra dai tetti dal "loro quartiere", Altamira, quello della classe sociale venezuelana privilegiata. I “chavisti” dicono che ora l'opposizione politica di destra sta per perdere la faccia un’altra volta.

Il presidente del Consiglio Nazionale Elettorale, Francisco Carrasquero, persona illustre alla quale anche l'opposizione diede il suo appoggio quando fu scelto al CNE, sei ore fa ha appena informato che non ci sarà il referendum contro il presidente.
L'opposizione lo sapeva già quando uscì per le strade venerdì bruciando caucciù e distruggendo gran parte dei suoi propri illustri quartieri. E i leader del CD lo sapevano già il quarto giorno della raccolta di firme,  il 2 di dicembre. Per quel motivo, dicono i “chavisti”, ora sono smascherati di fronte a tutto il Venezuela. 

Baschi Verdi contro un milione di Baschi Rossi

Domenica scorsa furono circa un milione di abitanti di Caracas alla manifestazione per dire "No all'Intervento Straniero In Venezuela". Chávez, dalla tribuna raccontava nel pomeriggio di quella domenica ciò che fu sarebbe stata notizia fresca nella notte; Aristide era stato abbattuto da circa 200 Baschi Verdi. Ma nel Giardino Botanico di Caracas aveva un milione di Baschi Rossi, un esercito che formò il Paese Bolivariano con una forza invincibile. 

Il Presidente venezuelano raccontava di come il paese iraniano abbattè il sovrano, lo “Sha di Persia”, il poliziotto straniero che vigilava su tutti i paesi arabi. Raccontò di come tanti paesi latinoamericani avevano visto truppe invasore occupare le loro terre, e promise che in Venezuela non sarebbe accaduto ciò che stava succedendo nell'isola eroica di Alexandre Pétion, che offrì a Simon Bolivar armi ed uomini per sconfiggere il colonialismo spagnolo. 

Mi ricordai le parole di Lenín, osservando quanto accadeva questa domenica, di come due processi politici finiscono in destini così diversi, quando il rivoluzionario russo diceva che una rivoluzione autentica sa difendersi. In questi momenti il Venezuela mostra la sua vera autenticità rivoluzionaria difendendo le conquiste, le sue scuole bolivariste, che assicureranno il futuro se sapranno sviluppare intelligentemente la bella Rivoluzione Bolivariana. 

Aristide ed Usa

Haiti non ha saputo difendersi perché Aristide si appoggiava sugli Stati Uniti dal suo ritorno nel 1994, al punto di fidarsi delle parole della "Carta Democratica", che tanto ha difeso Colin Powell davanti alle nazioni latinoamericane, ma non quando l'opposizione venezuelana fece il colpo di stato, come nel famoso aprile del 2002.
Chávez sa che non può confidare né in Bush nè in altri personaggi dell'impero, e lo dichiara apertamente, "senza peli nella lingua", come dicono i colombiani. Per difendere il processo Bolivariano tocca confrontarsi con l'imperialismo su tutti i livelli. Per quel motivo il Venezuela in questo momento, in alleanza con le sue forze armate patriottiche, affronta il fascismo che ricorre alla sua ultima alternativa: la violenza.

Henry Boisrolin, Coordinatore del Comitato Democratico Haitiano, dice la sua opinione in questa intervista sui motivi della caduta  governo del presidente haitiano e quali siano le prospettive perché ad Haiti sorge un movimento politico capace da resistere ai Baschi Verdi come fanno in questo momento i Baschi Rossi, che si lanciano all'offensiva per creare quella Patria Grande che tanto sognò Bolivar, come canta Willie Colón. 

Perché la rinuncia di Aristide ora e quali credi siano stati i principali fattori della sua rinuncia?  

"La rinuncia di Aristide si deve fondamentalmente al fatto che si è trovato chiuso e senza strategia solida per poter uscirne. Così gli USA hanno forzato la sua uscita di scena e, rispondendo anche ai falchi di Washington, con questo agire imperialista hanno creato un precedente molto pericoloso, soprattutto per il presidente Hugo Chávez in Venezuela. I fattori principali, mi sembra di capire, sono:
a. - Aristide aveva smesso di essere utile per i piani dell'imperialismo tanto ad Haiti come i tutta la regione.   
b. - Aveva perso l'appoggio della maggioranza popolare che invece ebbe, durante il golpe sanguinoso di Cédras nel 1991. 
c. - Il Movimento Lavals non aveva un Piano concreto per risolvere i problemi delle masse e neanche un'alternativa per vincere l'opposizione. 
d. - Il sollevamento armato sembra avere messo da parte i dirigenti di Lavalas. 
e. - Infine, bisognerebbe tenere in conto i dati di corruzione che possedevano i nordamericani contro Aristide, e che li avrebbero usati contro di lui al momento opportuno. E così è stato." 


Giovedì scorso è apparsa una notizia che gli Stati Uniti stavano armando i paramilitari.
Che c'è dietro quell'accusa?

"Senza dubbio, alcuni capoccia - soprattutto i paramilitari - avevano contatto i nordamericani. Ma penso che anch’essi furono utilizzati, soprattutto nella fase finale della caduta." 

Ha assunto il potere il Presidente della Corte suprema. Che si sa di questo signore e di quello che egli rappresenta?

“si tratta di una figura che è puramente decorativa. Non ha potere in assoluto. Sta rispondendo alle direttive di Washington. Alcuni dicono che si legò a Lavaas perché aveva una certa amicizia con Aristide." 
 
È evidente che Stati Uniti e Francia svolsero un ruolo determinante nella rinuncia di Aristide. Chi saranno ora i suoi alleati ad Haiti?

“Ora i suoi principali alleati si trovano sicuramente tra i membri del Gruppo 184 i cui principali rappresentanti sono: André Apaid Junior e Charles Henri Baker. Conteranno anche sull'appoggio degli ex Macoutes che vedono in quella nuova congiuntura la possibilità di aggiornarsi politicamente." 

Che cosa si può sperare dal confronto politico tra i settori civili ed armati dell'opposizione?

“La risposta è difficile, poiché è ovvio che vari dirigenti della Piattaforma Democratica - l'opposizione pacifica, avevano contatti con i golpisti, e sapevano che rappresentavano la lettera di successo per ottenere la partenza di Aristide. 
D'altra parte, siccome quella Piattaforma era armata unicamente per abbattere ad Aristide, e non ha Programma alcuno, bisognerebbe aspettare l'esplosione di liti interne nella lotta per il potere." 

Che futuro aspetta ora il paese haitiano e che alternative popolari può configurarsi?

"Il futuro è abbastanza incerto. Continua ad essere quello della lotta per la Liberazione del paese, approfittando dell'esplosione di tutte le contraddizioni ed il collasso delle strutture di dipendenza. Inoltre, è imprescindibile la costruzione di attrezzi capaci di offrire un'alternativa credibile ed appoggiata per le masse. Il tema della costruzione di un spazio democratico forte continua ad essere un primo passo valido. La rivoluzione haitiana è possibile ed imprescindibile.