da
rebelion - 12/01/05
http://www.rebelion.org/noticia.php?id=9890
Venezuela: è ora di costruire il nuovo paese
Aram Aharonian
red.voltaire.net
Siamo alla fine del 2004, e questo paese sembra un altro, la gente festeggia
finalmente un Natale in pace. I politici nemici abbassano il tono, ora sono
rimpiazzati da “esperti” che - forse in virtù della legge Molla (la legge che
ha imposto un freno ai media circa la propaganda politica contro il governo di
Chavez NdT) - tentano di spiegare la realtà che a sentir loro è cosi brutta.
Ma forse è il Presidente quello che ha le idee più chiare; ora che sta
cominciando una nuova battaglia, il nemico è ancora saldamente sulle sue
posizioni, al di là di ciò che si vede, è rannicchiato, mimetizzato, per questo
Hugo Chavez ha detto:
"Dobbiamo demolire il vecchio regime a livello ideologico".
Lanciando la strategia "Balzo in Avanti", il presidente ha definito i
dieci obiettivi principali:
Avanzare nella conformazione della nuova struttura sociale
Articolare ed ottimizzare la nuovo strategia comunicativa
Avanzare velocemente nella costruzione del nuovo modello democratico di
partecipazione popolare
Accelerare la creazione delle nuove istituzioni dell’apparato dello Stato
Attivare una nuova strategia integrale ed efficace contro la corruzione
Sviluppare la nuova strategia elettorale
Accelerare la costruzione del nuovo modello produttivo e del nuovo sistema
economico
Continuare nella costruzione della nuova struttura territoriale
Approfondire ed accelerare la conformazione della nuova strategia militare
nazionale
Continuare a spingere il nuovo sistema multipolare internazionale.
Quasi niente…
Vari settori del campo popolare hanno richiamato l’attenzione sul fatto che
alcuni sono accusabili di irregolarità o brutta gestione governativa, hanno
partecipato male all’elaborazione di questo documento e lo mettono in pratica
ancor peggio.
“C'è qualcosa che ci fa molto male: l’indisciplina. Ogni si incomincia a
cercare scuse per non andare, per non arrivare, per non compiere il proprio
dovere o per coprire i difetti degli altri con un atteggiamento che è davvero
criminale per il progetto rivoluzionario, criminale!", ha ammesso lo
stesso Presidente.
"Quando mi danno informazione falsa io perdo fiducia. Uno perde fiducia
nella squadra, se mi presentano dati falsi, se mi nascondono delle cose, se mi
dicono mezze verità, ed è quello è successo! Quante altre cose saranno
false?", si e chiesto e ci domandiamo.
Molti pensano che questa strategia possa avere successo solo se sarà acquisita
a livello di massa almeno nelle linee principali abbozzate da Chavez, perché
possa realmente approfondirsi ed avere continuità questo processo di
cambiamenti che si chiama Rivoluzione Bolivariana.
Molti tenteranno di zittire i lamenti della base e condanare quelli che
continuano a lottare per creare un solo Venezuela. Come dice Chávez, « il
settarismo è una delle minacce che ci portiamo dentro ».
Attenzione col rilassamento morale, attenzione con il deviazionismo, arringava
Chávez, mentre doveva sopportare decine di « messaggi natalizi »,
ufficiali in televisione... spese superflue, non necessarie? Ma non bisogna
dimenticare, mi diceva un vecchio amico che questo 2005 sarà anche un anno di
sgambetti, perché sarà di nuovo elettorale: elezione di consiglieri comunali e
dei deputati all’Assemblea Nazionale. Mentre i vecchi funzionari tornano ad
apparire pubblicamente, i bolivaristi
si domandano chi sceglierà i candidati.
Speriamo che almeno due terzi di essi siano il prodotto di consultazioni con le
basi, anche se siamo coscienti che per anticipare i cambiamenti necessari nella
struttura del potere, per potere fare il grande balzo, è necessario contare su
gente preparata ed efficiente nell’Assemblea Nazionale.
I migliori quadri all’AN? E, allora chi al governo? La mancanza di quadri nel
paese - politici, direttivi, tecnici - non è nuova ma è preoccupante,
soprattutto in funzione dei piani del futuro.
Sicurezza
Chávez ha scelto lo scenario militare per ripetere che lotterà da tutte le
parti contro la corruzione,
« comunque
e ovunque", e che bisogna colpire l’inefficienza e la
burocrazia perché le cose siano ben fatte e rapide. Ha dichiarato che le Forze
Armate Nazionali (FAN) hanno portato leader per la stabilità democratica e per
approfondire le trasformazioni rivoluzionarie.
Il Presidente ha annunciato che incomincerà « una nuova tappa di
contemimento e costruzione » nelle FAN ed ha accenato alla costruzione del
veicolo multifunzioni Tiuna, la riparazione di armamenti, l’acquisto di radar,
aeroplani da esercitazioni e di fregate, all’acquisto di 100 mila fucili in
Russia. Ha detto che i militari contano già sui nuovi « patriot », e
su uniformi progettate in Venezuela ed elaborate con tessuto importato dalla
Cina.
Ma la cosa certa è che in ogni botto natalizio rimbalzava l’atto terroristico
che ha ucciso il giudice Danilo Anderson e la mancanza di risposte a numerosi
punti interrogativi. Sarà tanto difficile sapere chi sono i mandanti?
Rileggendo il curriculum dei Guevara, per esempio, la gente si domanda perché
erano liberi e tanto vincolati alle forze di sicurezza. Questo, non è il primo
attentato terrorista: non bisogna dimenticare la lettera-bomba di Ramiro
Helmeyer e compagnia, le peripezie dell’ineffabile commissario Henry López
Sisco e l’avvocato Ricardo Koesling, i sicari di Vladimiro Montesinos... Chi li
protegge?
E mentre gli indici di criminalità cadono grazie alle nuove direttive
ufficiali, le ferite del criminale attentato non si sono ancora chiuse, e molta
gente alla frontiera è preoccupata per l’evidente connivenza di funzionari di
organismi di sicurezza dello Stato con riconoscenti paramilitari.
Molti sono rimasti sorpresi al sapere che le forze di sicurezza venezuelane
sono state attivamente incluse con le sue omologhe colombiane nella cattura di
Rodrigo Granda, alias Ricardo González, membro della squadra degli Esteri delle
Forze armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC). Come si è riuscito a
stabilire, Granda fu fermato a Caracas il 13 dicembre scorso, e portato al
quartiere della Disip. Ore dopo fu portato fino in Colombia nel baule di un
veicolo dove “ufficialmente” è stato
catturato. “Nessun processo, in chiara violazione dlle leggi vigenti”, segnala
una lettera aperta di intellettuali a Chávez. Ma egli ha già dichiarato la sua
neutralità in quel conflitto: “Quanto al conflitto interno della Colombia,
pensiamo che si tratta di una guerra loro, ed anche questo dev’essere chiaro
qui. Nessuno di noi è autorizzato ad aprire canali di comunicazione con la
guerriglia colombiana, nessuno deve farlo, nessuno” ha detto in modo chiaro
Chávez.
Oggi molti temono che, nel quadro del Piano Colombia, si stia mettendo in
pratica un’altra Operazione Condor, di sterminio selettivo dei dirigenti
progressisti.
Multipolarismo
Il nuovo momento strategico nelle questioni internazionali, sembra
vistato da un incremento dell’aggressività statunitense, con nuovi tentativi
per debilitare il paese e minare il consolidamento della nascente Unione Sudamericana
delle Nazioni, a cui il Brasile e il Venezuela sono riusciti ad
aggiungere Guyana e Suriname, in un subcontinente dove sussistono ancora
vestigia coloniali come la Guayana Francese e le isole Malvinas.
Dietro alcune schermaglie, sembra consolidarsi l’asse Orinoco-Amazzonia-Rio
della Plata con l’elezione di Tabaré Vázquez in Uruguay ed un’imminente
Assemblea Costituente in Bolivia, ed è chiara la sua differenza con l’asse
pro-Washington (Bogotà-Quito-Lima-Santiago). La strategia deve essere rompere quell’asse
ed ottenere e l’Unione Sudamericana.
Il Venezuela, per questa strategia ha una serie di obiettivi specifici, come
Petroamérica, Petrocaribe, la Televisione del Sud, l’Università del Sud, e il
2005 sarà un altro anno di viaggi, per consolidare quelle relazioni
multipolari: dopo avere siglato accordi multipli con la Russia fino ad un
accordo aerospaziale con la Cina, poi toccherà il turno di visite presidenziali
in India e vari soci dell’OPEC, come Nigeria e Qatar.
Le linee sono chiare: “Se c'è compatibilità ideologica molto meglio; ma se non
c’è, quello non può impedire di considerare gli interessi geostrategici e
geoconomici del Venezuela.”
traduzione dallo spagnolo di FR