da Agencia Informativa
Latinoamericana Prensa Latina
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Russia-Venezuela:Una nuova tappa in 60 anni di
relazioni
di Mario Hubert Garrido
Mosca, 13 mar. (PL)
Russia e Venezuela celebreranno i 60 anni di relazioni diplomatiche
mentre stanno attraversando una nuova fase di questi legami, il cui maggior
impulso è venuto dalla visita a Mosca nel novembre scorso del presidente Hugo
Chavez.
Secondo quanto hanno assicurato a Prensa Latina funzionari dell’ambasciata
della Repubblica Bolivariana a Mosca, in entrambi i paesi, a partire dal 13 marzo si svolgeranno
iniziative che hanno lo scopo di consolidare tali vincoli in materia politica,
economica e culturale.
(…) Senza dubbio, la nuova tappa dei rapporti bilaterali è caratterizzata da un
rapido avvicinamento sul piano economico, soprattutto nella sfera energetica.
Dal dicembre scorso, delegazioni di importanti imprese russe del settore
petrolifero, del gas e dell’alluminio, come Lukoil e Gazprom (il gigante statale russo, nota del
traduttore), hanno siglato contratti con Caracas.
Per il prossimo maggio è attesa nella nazione sudamericana la visita di altri
uomini d’affari dei settori minerario, del turismo e dell’industria
automobilistica.
C’è da dire che questi contratti sono stati incoraggiati dal presidente Chavez,
che ha spiegato che, dopo anni di lontananza, la Russia e il Venezuela si
trovano nella condizione di superare l’irrisorio volume di scambi di 40 milioni
di dollari annui.
Delegazioni di entrambe le nazioni hanno confermato che i rapporti potranno
essere intensi e vasti in quasi tutti i settori, ma soprattutto negli
idrocarburi, dove esistono potenzialità e problemi comuni. Ed anche nella sfera
della metallurgia, in quella tecnico-militare, fino ad arrivare alla ricerca
spaziale e alla sfera umanitaria.
Lukoil, ad esempio, ha allo studio investimenti nei giacimenti dell’Orinoco,
con progetti che prevedono la collaborazione con la statale PDVSA.
La Russia ha inoltre manifestato interesse a collaborare nei prossimi cinque
anni alla modernizzazione e all’adeguamento delle più importanti raffinerie
venezuelane. Ciò permetterebbe di superare le restrizioni imposte alla
percentuale di zolfo presente nel greggio nazionale.
Altre aziende russe aspirano a partecipare alla costruzione di centrali
idroelettriche e termoelettriche in questo paese.
Gazprom, in particolare, è disposta a prendere parte ad aste relative a
progetti specifici di trasporto e trasformazione del gas in Venezuela.
Da parte sua, la Russia investirà mille milioni di dollari nell’installazione
nella terra di Simon Bolivar di un impianto in grado di trasformare un milione
di tonnellate di bauxite, in associazione con il gruppo statale Corporacion
Venezolana de Guayana (CVG).
Nel settore della ricerca spaziale, Venezuela e Russia prevedono di lavorare
insieme alla preparazione e all’invio nello spazio di un satellite per le
comunicazioni.
Chavez ha posto anche le basi di una cooperazione militare che è iniziata a
Mosca con l’acquisto da parte di Caracas di 40 elicotteri e 100.000 fucili
automatici.
“Non servono per aggredire nessuno, ma per difenderci da qualsiasi aggressione
esterna”, precisò in quella occasione a Prensa Latina il presidente, per
smentire le calunnie dell’Occidente.
Il Venezuela diede allora il suo sostegno all’entrata della Russia
nell’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Si è valutato anche che l’industria turistica e campi come l’educazione, la
cultura e la scienza potrebbero elevare la quantità di scambi bilaterali.
Durante la sua permanenza a Mosca, Chavez ha
parlato in ripetute occasioni delle alternative a un mondo unipolare, e in tal
senso si è pronunciato per maggiore cooperazione, per l’unità.
Un mondo multipolare è l’alternativa alla globalizzazione diseguale
ed escludente, ma ha bisogno di alleanze strategiche, ha insistito il leader
venezuelano.
Traduzione a cura del
Centro di Cultura e Documentazione Popolare