Fonte: Agenzia Stampa Bolivariana
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18.10.2005
Il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez, ha
dichiarato che il processo di crescita della rivoluzione non si può fermare, ed
è reso più forte da ogni nuova aggressione imperialista.
Nel suo discorso tenuto davanti ai rappresentanti dei movimenti sociali di
Milano, il presidente venezuelano ha ricevuto la piena approvazione e la
solidarietà dei presenti al processo di cambiamenti che sta guidando nel suo
paese, ha poi indicato come i movimenti di liberazione si vanno diffondendo nel
mondo, e la necessità dell’organizzazione popolare per avanzare nel processo
rivoluzionario. A questo proposito, ha spiegato l’importanza delle
organizzazioni create in Venezuela come i comitati agricoli nella lotta contro
il latifondo, e la riorganizzazione dei lavoratori e dei contadini, validi
esempi del riscatto sociale sociale che spinge il processo rivoluzionario nella
nazione sud-americana.
Chavez ha riconosciuto il buon lavoro dei circoli bolivariani, le
organizzazioni nate in molti paesi del mondo in appoggio al processo
venezuelano, ed ha invitato ad affrontare il dibattito per la costruzione del
nuovo socialismo del secolo XXI.
"Sarà una strada lunga, che bisognerà costruire secondo le particolarità
di ogni regione. Credo che per noi il socialismo, in sostanza, abbia molto del
cristianesimo", è quanto ha dichiarato il Capo di Stato, aggiungendo che
la rivoluzione bolivariana intende approfondire gli aspetti politici, economici
e sociali, dopo aver sradicare la povertà e l’emarginazione.
Il Presidente sta facendo un tour in alcuni paesi d’Europa partendo da
Salamanca, in Spagna, dove ha partecipato alla XV Conferenza dei Capi di Stato
e di Governo, evento che ha riconosciuto i risultati del Venezuela nella sua
lotta contro l’analfabetismo.
Una volta terminato l’incontro internazionale, Chávez si è fermato a Santiago
di Compostela, capoluogo della Comunità Autonoma della Galizia, dove ha firmato
vari accordi di cooperazione bilaterale ed ha poi continuato la sua visita
recandosi al Monte Sacro, dove ha reso tributo al Libertador Simón Bolívar, che
200 anni fa, nello stesso luogo, giurò solennemente di riuscire a conquistare
l’indipendenza del Venezuela.