da rebelion.org
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Martín Guédez
6/4/2006
Il paese è commosso a livello di massa. In questo momento la frase più
ascoltata in tutti gli ambiti è siamo al limite! Ho paura che quello è
proprio ciò che vogliono!
Il sequestro e il seguente assassinio a sangue freddo dell’impresario Sindoni e
dei fratelli Fallou hanno fatto raggiungere il colmo. Ne capiteranno di peggio!
L’escalation di violenza criminale, ignorata nella maggioranza dei casi dai
media, ha ottenuto inusitata risonanza trattandosi di famiglie economicamente e
socialmente rilevanti. Una società sana dovrebbe reagire in uguale misura
davanti al sequestro o assassinio di chiunque dei suoi concittadini, siano
questi cittadini preminenti o umili contadini, il cui unico delitto è
rivendicare i loro diritti su un pezzo di terra. Che la malavita abbia
dichiarato guerra alla società venezuelana da molti anni, o invece sia parte di
un’azione con fini destabilizzatori, il fatto è che in Venezuela si sta
inaugurando una tappa d’orrore che - organizzata o no -, può essere un fattore
che tasterà il polso al governo bolivariano.
Non posso affermare - per adesso - che industriali, mezzi di disinformazione e
la Cia stiano dietro questi ultimi atti di orrore. Però ci sono nonostante
molti indizi. Posso confermare che colombiani membri delle unità di Autodifesa
Unite della Colombia, paramilitari, parzialmente smobilitati sono in Venezuela.
Sono nel cuore della capitale e non solo negli Stati confinanti, dove stanno
agendo da anni. Che cosa ci si può aspettare da questa presenza? Chi ce li ha
portati e con che fine? Naturalmente bisogna essere più che ingenuo, idiota,
per non notare il senso di questa presenza.
La stampa colombiana (1999) raccolse dichiarazioni di Carlos Castano, leader
dei paramilitari, in cui affermava di essersi riunito con 140 impresari ed
allevatori degli stati Zulia, Táchira e Barinas per negoziare la “semina” di
paramilitari in territorio venezuelano. Allora, il generale Medina Gómez -lo
stesso di piazza Altamira -, si affrettò a rassicurare dichiarando che non ci
sono paramilitari in Venezuela. Ma pochi giorni dopo, dei paramilitari furono
catturati con armi da guerra, mappe della zona ed una lista di nomi di leader
contadini. Nell’interrogatorio, questi paramilitari dichiararono di essere
stato contrattati dal generale Enrique Medina Gómez per l’importo di 75 milioni
di pesos col fine di portare a termine azioni di sicariato.
Una videocassetta del giugno del 2002, dimostrò che le AUC operano negli stati
confinanti e contando nelle loro fila più di 2.000 unità. Lo stesso maggiore
Antonio riconosceva questa presenza e dichiarava al governo bolivariano ed al
presidente Chávez che si trattava di un Obiettivo Militare. Per il momento -
secondo le dichiarazioni del leader contadino Braulio Barreto - sono più di 180
i contadini assassinati.
Il senatore colombiano Gustavo Petrom in possesso d’informazioni che divulgò
attraverso i media colombiani nel febbraio di 2003, dice: “Gli assassini e
l’orrore in Venezuela sono il prodotto dei paramilitari che stanno controllando
la frontiera colombo-venezuelana e che penetrano sempre di più profondamente
nel paese. Questa è la verità. La tattica paramilitare è agglutinare forze,
concentrare uomini e risorse per fare la guerra del terrore quando potenti
estremisti dell’opposizione ed impresari venezuelani hanno dato l’ordine di
fare la guerra in Venezuela secondo lo stile dei Contras nicaraguensi.”
E quale fu il piano di Reagan contro la rivoluzione sandinista? Sommergere la
popolazione del paese in un stato totale di angoscia e disperazione segnalando
- mezzi di disinformazione e manipolazione asserviti - il governo sandinista
come la causa fondamentale di quella violenza.
Al popolo
nicaraguense fu offerta la scelta tra orrore, sangue e morte = sandinismo, e la
pace rappresentata da quell’icona ben selezionata della vedova Chamorro.
Questa opposizione impazzita, immorale ed assassina ci ha abituati a vedere
nelle sue azioni quanto di più ignobile ed apolide. Richiama l’attenzione il
fatto che i padroni dei mezzi di disinformazione abbiano trasformato in notizia
centrale delle ultime settimane il tema dell’insicurezza. Abbiamo tutta la
ragione del mondo se uniamo i vari elementi di quanto sta accadendo, e ci
allarmiamo. Vediamo: A) Paramilitari nel centro della repubblica; B) Campagna
mediatica tendente a formare un’opinione pubblica sull’insicurezza e la
malavita; C) Onda di sequestri ed assassini secondo lo stile di questi
paramilitari.
Solo il popolo salva il popolo. Ogni quartiere deve fare quello che un settore
popolare sta già facendo: realizzare un censimento di chi sono, dove stanno e
che fanno. Ogni movimento strano deve essere annotato, comunicato e vagliato.
Questa guerra non la vinceranno le istituzioni regolari. Questa guerra è del
popolo e la vincerà il popolo.
L’Assemblea Nazionale ha la parola. Il popolo non può affrontare questi
assassini senza appoggio legale. Domani può essere tardi!