www.resistenze.org - popoli resistenti - venezuela - 18-09-06

da Granma Nacional (pl)

http://www.granma.cubaweb.cu/2006/09/14/interna/artic09.html

 

La prospettiva del socialismo guadagna terreno in Venezuela

 

Miguel Lozano

Caracas, 12 agosto 2006

 

Dopo anni di pregiudizi, oggi la società venezuelana parla con più frequenza di socialismo come di un’alternativa alla soluzione degli enormi problemi che affronta, paradossalmente, il ricco paese petrolifero.

Secondo i risultati di un’inchiesta promossa dal presidente Hugo Chávez, la metà della popolazione del paese sudamericano vede favorevolmente l’orientamento socialista per il futuro della nazione, il che è parte del progetto di un nuovo paese voluto dal Capo di Stato.

 

Frequentemente il presidente venezuelano fa notare ai suoi seguaci che problemi come la disoccupazione e la povertà non hanno soluzione in un sistema capitalista, egoista e fondato sul profitto. Da cristiano dichiarato, Chávez indica che gli insegnamenti di Cristo si possono applicare soltanto in un sistema che metta l’uomo al centro della società, e favorisca la giustizia sociale e la distribuzione della ricchezza.

In un'interpretazione molto personale, il carismatico leader venezuelano assicura che quando Cristo pronunciò la frase “il Mio Regno non è di questo mondo” si riferiva più ad un concetto di tempo che di spazio. Non si sarebbe riferito al mondo di quel momento ma ad uno che stava per arrivare, e siccome sono trascorsi duemila anni, secondo Chávez chi può negare che questo è il momento di ottenere quel regno di giustizia ed uguaglianza.

 

Il concetto socialista promosso da Chávez include i diritti ancestrali di vita degli abitanti autoctoni, posizione che appoggia spesso coi criteri marxisti del peruviano José Carlos Mariátegui.

Al riguardo, il Capo di Stato venezuelano assicura che un’espressione della forza del loro modello culturale sta nel fatto che dopo di secoli d’oppressione, gli indigeni sudamericani mantengono vivi i concetti di collettivismo come forma di sopravvivenza.

La proposta, a dispetto di tutte le difficoltà, sembra avere cominciato a permeare le masse, soprattutto i più umili che per la prima volta godono dei benefici di una politica sociale.

 

María Rojas, una donna di origine umile della regione di Amazonas, ha spiegato così le ragioni del suo consenso a Chavez: “Per la sua proposta d’integrazione, socialista, e che arriva agli emarginati.” Secondo il deputato Hugo Cabezas, ciò riflette l’appoggio che ha il Presidente venezuelano da parte di un popolo umile e da sempre emarginato.

I venezuelani, ha aggiunto, imparano a stimare una patria nuova che si costruisce a poco a poco sulla base della giustizia sociale ed una società socialista di nuovo tipo.

 

Per il Ministro del Commercio estero, Gustavo Márquez, si tenta di costruire una società giusta con equità: un socialismo di nuovo tipo, per affrontare “l'impero che vuole imporsi mediante la predazione delle fonti energetiche.”

Secondo il vicepresidente della Repubblica, José Vicente Rangel, la rielezione permetterà di “avanzare verso un nuovo tipo di proprietà che garantisca i diritti di tutti i cittadini ed un progetto socialista in piena libertà.”

 

Chávez ha dichiarato che “siamo davanti ad uno di quegli eventi che segnalano, che riflettono, con evidenza profonda e forza enorme, che si sta compiendo una nuova storia, una nuova era, una nuova realtà.”

"Il Venezuela è cambiato per sempre, non c'è più possibilità di ritorno per noi, andiamo verso quella che è la nuova storia, il nuovo secolo, il futuro in piena costruzione” ha affermato il leader venezuelano che si dichiara “convinto della necessità di andare verso il socialismo.”

Ogni giorno, il popolo venezuelano si unisce con maggior grado di coscienza al progetto socialista, alla democrazia rivoluzionaria, costruendo la via venezuelana verso il socialismo”.

Tutti noi dobbiamo essere socialisti e costruttori del nuovo socialismo del secolo XXI per il bene della patria, proclama Chávez in mezzo al rombante applauso dei suoi compatrioti.

"Molto più importante del potere economico che può darci il petrolio, c’è il potere popolare, il potere di un paese cosciente e colto”.

 

Traduzione dallo spagnolo di FR per www.resistenze.org