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- popoli resistenti - venezuela - 10-01-08 - n. 210
Chávez dichiara che la velocità del processo rivoluzionario sarà ridotta per rafforzare la crescita della coscienza popolare
Aporrea
07/01/2008
Il Presidente Hugo Chávez, nel suo programma “Aló Presidente” ha spiegato che dopo la sconfitta del referendum per la Riforma del 2 dicembre 2007, è necessario “ridurre la velocità di marcia” del processo rivoluzionario, per rafforzare l'organizzazione e il potere popolare.
“Sono obbligato a ridurre la velocità di marcia. Io avevo dato alla marcia una velocità che va oltre le capacità o possibilità del collettivo; lo riconosco, quello è uno dei miei errori”, ha dichiarato il Presidente, e ha pure riconoscendo che le masse popolari e l'apparato statale non sono ancora preparati per tutto ciò compete ad una Riforma Costituzionale che avrebbe approfondito il Socialismo.
“Le avanguardie non possono staccarsi dalla massa. Devono stare con la massa! Io starò con voi, e per questo devo ridurre la mia velocità”.
Il popolo deve avere fiducia ed organizzarsi.
Non si ferma niente, non è spirito di resa, né di moderazione né di conservatorismo. È realismo. Realismo! Calma, pazienza, solidità rivoluzionaria. Nessuno deve sentirsi sconfitto né demoralizzato; tutto il contrario, ci vuole più forza morale, più mistica rivoluzionaria, maggiore coscienza popolare, maggiore volontà del governo, delle istituzioni, della rivoluzione.
La mia mente non frena mai, ma la realtà bisogna accettarla. Continuiamo per la nostra strada, continuiamo a spingere un processo rivoluzionario ma non possiamo andare alla velocità cui aspiravamo con la riforma. Io preferisco ridurre la velocità, rinforzare le gambe, le braccia, la mente, il corpo, l'organizzazione e il potere popolare. E quando saremo pronti, più avanti, allora si accelererà la marcia”.
Tre obiettivi della Riforma e come si farà senza
Chávez ha spiegato che la proposta di Riforma Costituzionale cercava tre obiettivi fondamentali:
- Ampliare il quadro: la Costituzione come cornice legale del processo rivoluzionario.
- Ampliare la prospettiva: la rielezione come possibilità di ampliare la leadership della rivoluzione e di Hugo Chávez come leader del processo bolivariano
- Incrementare la velocità di marcia del progetto socialista.
Non potendosi ampliare la cornice costituzionale, il presidente venezuelano sostiene che ora è necessario usare al meglio il quadro legale che esiste già: la Costituzione del 1999. “Sviluppiamola, Rafforziamola”. Ha poi aggiunto che più avanti sarà possibile fare una riforma perché la Costituzione lo permette, e che nel futuro si avranno altre occasioni, occasioni che vanno ricercate usando le tre erre: rivedere, rettificare e riprovare.
Quanto alla “prospettiva”, Chávez ha ricordato che gli rimangono ancora cinque anni di governo e che ne approfitterà fino all'ultimo giorno. Non potrà andare oltre il 10 di gennaio 2013. Quello è il limite entro il quale si deve sfruttare al massimo il tempo disponibile.
“Io non mi considero insostituibile, ma una serie di elementi dicono che è necessario che ci sia continuità nel comando rivoluzionario oltre il 2012, data che è molto vicina”.
Cambiamenti
Dopo questa spiegazione, il Presidente ha indicato le linee politiche del suo governo per quest’anno ed ha chiesto ai suoi ministri di prestare particolare attenzione e prenderne nota:
Il potenziamento dell'organizzazione e della coscienza popolare, vitale per rilanciare nel futuro i cambiamenti necessari atti a consolidare il processo rivoluzionario.
Ristrutturazione del governo: andare oltre il cambiamento dei ministri, fare una ristrutturazione delle dinamiche, delle forme, della struttura del consiglio dei ministri e dei suoi rapporti con i governi regionali e locali..
Tra gli altri cambiamenti, Chávez ha ordinato che il suo nuovo Vicepresidente, Ramón Carrizalez, lavori esclusivamente sui compiti del governo, lo Stato e la sua efficienza, e non si assuma compiti addizionali, come il PSUV, di cui s’incaricherà Jorge Rodríguez col compito di coordinatore.
Lavorare nel Partito Socialista Unito del Venezuela: il lavoro comincerà il 12 gennaio nel Congresso Fondativo, dove il Presidente sarà presente.
Conformazione del Polo Patriottico: entrambi costituiranno un fronte unito alle elezioni regionali del 2008, unendosi a partiti politici, movimenti sociali, imprenditorialità nazionalista ed altre forze.
Rafforzare i consigli comunali; Chávez ha segnalato che i candidati al ruolo di governatori e sindaci da parte del progetto rivoluzionario “devono compromettersi col potere popolare. Ogni sindaco deve compromettersi col potere popolare e gli autogoverni. E devono fare lo stesso i governatori.”
Continuare col Progetto Nazionale Simón Bolívar di sviluppo economico e sociale della Nazione Il progetto stabilisce delle linee strategiche a lungo termine che non sono state colpite dalla sconfitta del 2 dicembre. Quelle linee sono:
- La nuova etica socialista: un corrotto o un ladro non può fare parte del processo rivoluzionario
- La suprema felicità sociale: ottenere la giustizia sociale: è necessario rilanciare le missioni.
- La democrazia protagonista del processo rivoluzionario: il potere popolare, i consigli comunali, gli autogoverni.
- Il modello produttivo socialista: creazione di unità produttive comunali e sociali, consegnare il potere produttivo alle comunità. Il Ministero per l'Economia Comunale ed il Ministero per la Partecipazione Sociale devono coordinarsi in questo lavoro. Non si esclude la proprietà privata.
- La nuova geopolitica nazionale; il Venezuela come potenza energetica mondiale.
- La nuova geopolitica internazionale: il mondo multipolare.
Aggiustare i motori
Il Capo di Stato ha riconosciuto che bisogna rivedere i cinque motori, uno dei quali “si è fuso”: il motore della Riforma Costituzionale. Senza questo motore, gli altri quattro sono stati danneggiati.
Il secondo motore, la legge abilitante, “va al minimo” ha detto il Presidente. Ha ordino al vicepresidente Carrizalez di riattivarlo dato che rimangono sei mesi di validità, e ha ricordato che è appena stato utilizzato per la Legge su Amnesty.
Il terzo motore, “Morale e Luci”, deve essere ripotenziato.
Il quarto motore, “la nuova Geometria del Potere” è fermo poiché dipendeva dalla Riforma Costituzionale.
Il quinto motore, l'esplosione del potere comunale, dev’essere riveduto, corretto e rilanciato. “L'esplosione dipendeva dalla riforma. Sicché non c’è stata nessuna esplosione, ma solo un incremento progressivo del potere popolare.”
Il Capo di Stato si è appellato a non arrendersi, piuttosto a combattere più che mai.
“Qui non dev’esserci una tragedia, né tristezza o frustrazione, sono questi i cammini della rivoluzione! Ancora una volta abbiamo avuto bisogno di una sconfitta per vedere che dobbiamo rivedere, rettificare e fortificare. Quindi, quella sconfitta sia la benvenuta!”
Per Chávez, questo non era il momento giusto per la Riforma, “ma ci saranno altri momenti e nuovi successi, perché la nostra strada è quella verso la vittoria”.