www.resistenze.org
- popoli resistenti - venezuela - 06-03-08 - n. 218
Santander è tornato in Venezuela - Imminente aggressione contro il Venezuela
Basem Tajeldine
05/03/2008
Il dado è tratto. Si dice: “uomo avvisato mezzo salvato”.
La situazione in Colombia ci obbliga a profonde riflessioni. Le domande che dobbiamo farci per capire le vere intenzioni del governo colombiano celate dietro la recente operazione militare contro le FARC sono le seguenti: (..) Perché il governo colombiano uccide il maggior portavoce per la pace e lo scambio umanitario delle FARC? La risposta è chiara: i liberati hanno avuto fortuna che le informazioni sono arrivate tardi; al governo della Colombia la pace non conviene. Vediamo perché.
Uribe ha dimostrato, ancora una vota, la sua posizione da lacchè nei confronti del conflitto colombiano. Questa azione militare codarda e traditrice, che ha portato al massacro di 20 combattenti e la perdita di uno dei più importanti uomini politici delle FARC, il comandante Raul Reyes, svela la vera intenzione che si nascondeva dietro la “paradiplomazia”del più grande e pericoloso mafioso della storia colombiana, il lacchè Uribe. Questi non è interessato alla pace in Colombia, e cerca in tutti i modi possibili di evitare gli scambi umanitari.
Oggi i fatti danno ragione a chi ha segnalato l’internazionalizzazione del conflitto colombiano e i preparativi dell’infame “Piano Balboa” (l’invasione del Venezuela).
Quanto è successo avvalora un’altra delle nostre ipotesi: il servilismo criminale del narco-paramilitare Presidente della Colombia, e la sua oligarchia, è guidato dall’imperialismo nordamericano per fargli assumere il ruolo che gli ha assegnato nella regione: l’Israele dell’America Latina. Si tratta della destabilizzazione dell’area e il contenimento del “cattivo esempio” di dignità, sovranità e giustizia che rappresenta la Rivoluzione Bolivariana per i popoli del sud, ed anche per quelli degli USA e del mondo. (..)
Così come Israele rappresenta il contenimento del nazionalismo arabo (il panarabismo), la destabilizzazione della regione e l’espansione (confisca di terre e ricchezze) nel Medio Oriente. Per questo ruolo vergognoso, la Colombia dovrebbe servire all’impero nordamericano per un’aggressione che finisca col domare quel Venezuela che gli è scappato di mano. Ricordiamoci che il Venezuela è un paese che ha nel suo sottosuolo le più importanti riserve energetiche del mondo: la prima con più di 316 milioni di barili di petrolio e la quarta in riserve di gas naturale (..), l’obiettivo maggiore dopo l’Iraq.
A maggior conferma di questa ipotesi troviamo la notizia della recente vendita di 24 aerei da guerra Kafir israeliani alla Colombia, aerei inutili per la controguerriglia, ma adatti ad un conflitto convenzionale. Così come gli addestramenti ricevuti da ufficiali dell’esercito colombiano, insieme a gruppi paramilitari, da parte di istruttori israeliani, secondo quanto rivelato dal defunto lider paramilitare Carlos Castano nel suo libro autobiografico dal titolo “La mia confessione”. Non esageriamo quando diciamo che un’aggressione imperialista del Venezuela, attraverso la Colombia, è già pianificata nel macabro gioco imperiale. (..) Una possibile provocazione militare del paese confinante, con pretesti simili a quelli usati contro l’Ecuador e argomentando la “legittima difesa” - che ricordano le giustificazioni adottate da Israele per assassinare lider palestinesi e libanesi - potrebbe essere applicata contro il Venezuela. (..)
Il traditore Santader, il nemico mortale di Simon Bolivar e delle sue idee libertarie e unioniste, torna dal passato, e questa volta sotto le spoglie di un narcotrafficante e paramilitare, con la missione di colpire Bolivar e il suo popolo. La storia si ripete. Il popolo bolivariano dovrà stare all’erta e mobilitarsi di fronte ad una possibile provocazione militare nelle nostre sacre patrie. Se dovesse succedere, i lacchè e i loro mercenari avranno dall’Esercito, dal popolo e dai rivoluzionari bolivariani, una risposta adeguata. (..)