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- popoli resistenti - venezuela - - n. 258
Le donne venezuelane di fronte all'Emendamento Costituzionale
di Rebeca E. Madriz Franc - da lahaine.org
Traduzione a cura di Mujeres Libres blog
26/1/2009
Se Chávez assume la lotta per la liberazione della donna come inseparabile dalla lotta di classe, è una buona ragione perché le donne scommettano sulla Rivoluzione Bolivariana.
L'attuale congiuntura politica venezuelana mette sotto il tappeto un elemento di carattere "fondamentale" per la crescita del Processo Bolivariano in generale ed in modo particolare per le Donne Venezuelane: l'emendamento costituzionale che propone la possibilità della rielezione continua del Presidente o della Presidentessa della Repubblica permetterebbe la permanenza del leader storico Hugo Chávez che, a fronte della Rivoluzione Bolivariana, è l'unica garanzia che la situazione della donna progredisca, non solo grazie alle rivendicazioni. Perché come si è dimostrato, nella cornice del sistema capitalista è possibile dare risposte ed emendare alcune problematiche che, sebbene indispensabili, non toccano gli elementi strutturali e fondamentali su cui si regge l'oppressione della donna.
La storia ha dimostrato, non solo nel classico della teoria rivoluzionaria, bensì chiaramente nella pratica, come la partecipazione e la posizione delle donne nei processi storici è indispensabile per determinare il loro grado di progresso o di regressione. Basta ricordare per esempio la situazione delle donne durante il nazi-fascismo, dove l'attaccamento a certe "tradizionali" abitudini, come una franca avversione al femminismo e l'esaltazione del 'femminile buono", cattolico, affezionato, la madre sacrificata, l' ubbidiente moglie. La frase "il vero dovere delle donne verso la Patria è formare famiglie nelle quali si incoraggino tutto quello che è tradizionale..." sintetizza molto bene la situazione.
Un altro caso che deve farci riflettere, è la situazione delle donne in Unione Sovietica. Sebbene i maggiori progressi in materia si siano registrati nella nascente URSS con la direzione di V. Lenin, questi progressi frenarono, successivamente al leader comunista e cominciò un processo involutivo di dette conquiste che ebbe la sua massima espressione con la Perestroika, dove Gorbaciov segnala che le deficienze morali, culturali e di produzione derivavano dalla pretesa di equiparare uomini e donne in tutti i loro aspetti.
Ed è per questo che, secondo lui, la donna doveva dedicarsi e ritornare al suo lavoro "puramente femminile."
Tutto ciò dimostra che la presenza di un leader è il motore propulsore capace di indirizzare e perfino forzare, un obiettivo strategico in comune, verso i diversi settori sociali
Nel caso della Rivoluzione Bolivariana, la figura di Chávez è riuscita ad agglomerare i diversi settori in un ampio fronte antimperialista, in modo particolare perché si sono assunte le necessità particolari di ogni settore, senza eccezione delle donne. E' dimostrato dalla chiarezza nel linguaggio della Costituzione del 99, passando per il riconoscimento del lavoro, della casa come attività produttiva, la creazione di diversi strumenti giuridici contro la violenza di genere, la creazione di un ministero, la partecipazione politica paritetica, e l'incorporazione della prospettiva di genere nei programmi del 2009, fino alla creazione di una piattaforma che unifichi le donne nella lotta, per le loro rivendicazioni specifiche, con un congresso che si realizzerà nel mese di marzo.
Indiscutibilmente si è dato alle donne l' avamposto di un un processo lento che suggerisce come necessarie le tappe che comincino a superare il puramente rivendicativo. Là dove sia possibile creare le condizioni soggettive ed oggettive per la mobilitazione delle donne - per influenzare poi gli elementi politici ed ideologici che sono stati fino ad ora posticipati dalla sinistra, che mostra il suo lato più conservatore quando si tratta di questo tema ed il cui dogmatismo non permette alle donne neanche di supporre la possibilità che la rivoluzione socialista non sarà prodotto "esclusivo" degli operai industriali, bensì di tutta l'ampia gamma di settori che conformano la classe lavoratrice, e nella quale la donna fa almeno parte in un 50 percento.
La proprietà privata e la divisione della società in classi sociali, la divisione sessuale del lavoro, la mercificazione della donna, la femminilizzazione della povertà, ed il machismo, come espressione più comune del Patriarcato, sono stati alcuni degli elementi esposti da Chávez nei suoi ultimi interventi, per giustificare la necessità di costruire una società di uguali. Tutto ciò riafferma la sua condizione di leader indispensabile in questa tappa del processo Bolivariano, perché abbraccia gli elementi fondamentali sui quali si regge l'oppressione della donna.
Che Chávez assuma la lotta per la liberazione della donna come inseparabile della lotta di classi, che la costruzione del Potere Popolare sia l'obiettivo tattico per instaurare un potere egemonico alternativo con carattere rivoluzionario e che l'obiettivo strategico sia la costruzione di una società Socialista, sono ragioni sufficienti affinché le donne come parte decisiva dei settori del paese, non dubitino e scommettano i loro maggiori sforzi per la continuità della Rivoluzione Bolivariana, e del Comandante Chávez a capo del processo venezuelano.
...Le Donne non vogliono che Chávez vada via, perché non vogliamo tornare ad essere invisibili...