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- popoli resistenti - venezuela - 07-05-09 - n. 273
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
A proposito dell’apertura dell’Ambasciata Palestinese in Venezuela
Chi rappresenta il “cancelliere Riad Al Malki?
di Basem Tajeldine
06/05/09
Il 27 aprile il popolo venezuelano ha celebrato l’apertura della tanto attesa Ambasciata Palestinese a Caracas. Il governo rivoluzionario guidato da Hugo Chavez, sempre coerente nella difesa della causa arabo-palestinese, ha compiuto un atto di giustizia e di riconoscimento dello Stato Palestinese.
L’inaugurazione dell’ambasciata nel nostro paese ha un alto valore simbolico e politico, perché proprio Venezuela, Cuba e Bolivia, sono stati gli unici paesi latinoamericani che hanno tagliato ogni rapporto (diplomatico e commerciale) con un’entità illegale e genocida come quella del movimento sionista (fascista) internazionale, che nel 1948 con l’aiuto delle potenze imperialiste ha colonizzato la Palestina storica. Questo evento è anche servito a far sì che i venezuelani si avvicinassero di più alla realtà di contraddizioni e tradimenti che patisce il popolo palestinese.
L’inaugurazione ha visto la presenza di Riad Al Malki, detto il “cancelliere palestinese”.
Lo stesso giorno, Al Malki intervistato dal giornalista Walter Martínez, si è pronunciato contro la causa del suo popolo, cosa che ha ripetuto nel programma Dossier, giustificando l’azione genocida di Israele su Gaza mettendola in relazione alla cattura di un soldato israeliano da parte delle forze della resistenza palestinese. Non si è certo azzardato ad accusare le azioni sioniste come atti genocidi e razzisti, ma il cosiddetto “cancelliere palestinese” è stato pure capace di accusare Hamas (movimento islamico di resistenza) di aver compiuto un colpo di stato nel 2007, quando invece fu l’infame Autorità Palestinese, appoggiata da Israele, a cercare di isolare Hamas dal potere legalmente conseguito nelle prime elezioni democratiche svoltesi in Palestina nel 2006, prima del genocidio di Gaza.