www.resistenze.org - popoli resistenti - venezuela - 10-01-10 - n. 301

da Rebelion.org
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura di F.R. del Centro di Cultura e Documentazione Popolare 
 
Curazao, la terza frontiera degli Stati Uniti
 
di Eva Golinger
 
10/01/10
 
Un aereo da guerra P-3 statunitense partito dalla base militare di Washington a Curazao, ha violato lo spazio aereo venezuelano il giorno 8 gennaio 2010, un volo durato 19 minuti. Il presidente Chávez ne ha ordinato l’intercettazione con gli F16 venezuelani, che dopo averlo intercettato, l’hanno scortato fuori in direzione Curazao… la storia continua.
 
La recente violazione dello spazio aereo venezuelano è una dimostrazione dell’incremento delle provocazioni contro il Venezuela, oltre ad essere un esempio del pericolo costituito dalla presenza militare statunitense nell’area. Le dichiarazioni di smentita da parte dei governi di Olanda e Stati Uniti riguardo alla violazione, sono però invalidate dalle registrazioni delle comunicazioni via radio effettuate dalla torre di controllo dell’aeroporto venezuelano di Maiquetía, in cui si ascolta il pilota statunitense dichiarare di aver sbagliato rotta, tanto da essere arrivato fino alla base militare di la Orchila, situata ben dentro il territorio marittimo venezuelano. Non si tratta di un incidente isolato.
 
Il Pentagono ha aumentato la presenza militare a Curazao dal 2006, anno in cui ha reso operativa una base esistente dal 1999. Nel contratto originale stipulato fra Olanda e Washington, si autorizzava la presenza militare USA a Curazao per missioni contro il narcotraffico. Ma dopo l’11 settembre Washington ha preso a usare tutte le sue basi militari per combattere quelle che venivano percepite come “minacce terroristiche” o “attentati contro gli interessi statunitensi”. (...) Arrivavano così aerei, navi da guerra elicotteri Black Hawk, sottomarini nucleari e migliaia di soldati.
 
Secondo le dichiarazioni del comandante di una delle navi da guerra, la fregata U.S.S. Stout, rilasciate l’11 aprile 2006: “Siamo la forza navale più potente del mondo e gli USA difenderanno in ogni circostanza i loro amici nella regione”. Il comandante Thomas K. Kiss ha pure aggiunto che la sua nave rappresentava “una formidabile presenza per difendere gli interessi USA”:
 
Questo accadeva nel 2006.
 
Nel 2008 Washington cercò di classificare il Venezuela come uno Stato terrorista, ma all’ultimo minuto non lo fece. Tuttavia, nel luglio del 2008 venne riattivata la IV Flotta dell’armata statunitense “per dimostrare la forza e il potere degli USA nella regione” come ha dichiarato il suo comandante nel 2009.
 
Il 2009 è terminato con l’accordo firmato tra Washington e Bogotá per la costruzione di sette basi militari in Colombia. L’accordo è stato accompagnato da un documento dell’aviazione militare statunitense secondo cui bisognava investire in Colombia per “contrastare la costante minaccia .. dei governi antiamericani nell’area” e per condurre “operazioni di spionaggio e migliorare la capacità delle forze armate USA nell’eseguire una guerra lampo dalla Colombia”.
 
Nel dicembre 2009 il presidente Chavez ha denunciato la violazione dello spazio aereo venezuelano da parte di un aereo senza pilota - un drone - di tecnologia statunitense proveniente da Cuarazao.
 
Una pubblicazione del Dipartimento di Stato classifica le isole olandesi Aruba, Bonaire e Curazao come “La terza frontiera degli Stati Uniti” indicandole come parte della frontiera geopolitica degli USA nell’area. In seguito alla crescente presenza militare di Washington nel suo paese, un giornalista di Cuarazao che ha visitato una delle navi da guerra ha commentato: “Scendendo dalla nave da guerra abbiamo avuto la sensazione di essere diventati molto importanti”.
 
Fonte: http://www.surysur.net/?q=node/12541
 
 

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