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- popoli resistenti - venezuela - 11-07-11 - n. 372
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
I media alternativi romperanno la dittatura mediatica imperante
Prensa RNV
07/07/2011
“Dobbiamo rompere col modello di dittatura mediatica che ancora esiste nel nostro paese, per cui é indispensabile la forza, l’organizzazione e la coscienza del popolo, insieme agli strumenti legislativi necessari che ci permetteranno di vincere la battaglia per la costruzione della patria grande”.
Lo ha dichiarato la vicepresidente dell’Assemblea Nazionale, Blanca Eekhout, durante la presentazione del libro “Battaglia contro i Monopoli Mediatici”, in cui si fa un’analisi critica del ruolo dei media in Venezuela.
Da qui l’importanza dell’approvazione di una Legge sui Media Comunitari, Alternativi e della Comunicazione Popolare per liberare il paese dal controllo mediatico privato, legge che farà parte del blocco di leggi del Potere Popolare. Nel suo intervento la vicepresidente ha riconosciuto che il percorso per ottenere la padronanza dei media alternativi è stato lungo, perché la struttura dello Stato non era preparata per la loro nascita sebbene lo stabilisse la Costituzione.
“La comunicazione era vista come un business, per cui la struttura stessa dello Stato ha dovuto trasformarsi per rispondere all’esigenza di una legge di comunicazione popolare”.
Blanca E. ha poi ricordato che é stato dopo il golpe del 2002 che si é potuto capire l’importanza dei media comunitari, quando il popolo venezuelano non é rimasto passivo a guardare in TV come veniva gestito il golpe, ma ha svolto un ruolo da protagonista nella comunicazione.
“Prima della Rivoluzione i vari media comunitari erano considerati pirati, illegali, quindi perseguiti, invece oggi tramite il processo costituente, i media comunitari sono intesi come parte fondamentale della comunicazione e lo Stato s’impegna a garantirne i diritti”.
Ciononostante, i problemi sono rimasti, dato che il potere mediatico si è riorganizzato ed è tornato a occupare gli spazi, lasciando i media alternativi in una sorta di letargo nonostante gli sforzi compiuti dalla Costituzione, dal regolamento dei media e dalla presenza del presidente in essi.
Oggi, assicura la deputata, lo scenario ha cambiato lo spirito che accompagna la visione del popolo che sta in strada e con la Legge sui media Comunitari, Alternativi e della Comunicazione Popolare che si discute in Parlamento, si attende venga trasformato lo spettro radioelettrico e si mettano le comunicazioni nelle mani del popolo. Blanca E. ha definito questa legge quale strumento necessario per la battaglia contro i monopoli mediatici, descrivendola come l’opportunità di liberare la comunicazione dal sequestro mediatico vigente, perché la comunicazione deve stare nelle mani del popolo. Al riguardo, ha sottolineato come i media guidati dall’impero e dall’oligarchia locale abbiano subito parlato di vuoto di potere a riguardo della malattia del presidente Chávez, pretendendo con urgenza l’immediata sostituzione.
Questi media generano false frizioni nel governo e cercano di rompere l’unità del popolo, ma quest’ultimo ha manifestato il suo profondo amore per questa Rivoluzione e per il suo comandante, un legame che i media non sono riusciti a rompere.
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