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- popoli resistenti - venezuela - 05-07-12 - n. 417
da www.tribuna-popular.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1429:analisis-clasista-de-la-lottt-i&catid=7:trabajadores&Itemid=10
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Analisi di classe della Legge Organica del Lavoro dei Lavoratori e delle Lavoratrici - LOTTT (Parte Prima)
Per il dibattito nei centri di lavoro e per avere chiarezza su sviluppi e limiti
Pedro Eusse * - Tribuna-Popular
03/06/2012
La promulgazione da parte del Presidente Chávez del Decreto con Rango, Valore e Forza della Legge Organica del Lavoro, dei Lavoratori e delle Lavoratrici (LOTTT), come era da aspettarsi ha portato al manifestarsi di due posizioni radicalmente opposte riguardo al nuovo testo.
Una di queste, l'ufficiale, ampiamente ed efficientemente diffusa dai media pubblici, afferma che la LOTTT contiene solo aspetti positivi, che è una "Legge rivoluzionaria" che dà risposta ai problemi fondamentali delle e dei lavoratori e ci avvicina alla costruzione del Socialismo. Al contrario quella dell'opposizione pretende di squalificare la Legge e non le riconosce niente di positivo, perfino alcuni portavoce della destra filo-imperialista promettono denunce internazionali concrete presso l'ILO.
Queste sfumature nel dibattito pubblico sono proprie della polarizzazione che caratterizza l'attualità politica nazionale, acuita dall'approssimarsi del 7 ottobre (elezioni 2012, ndt) e dalla reazione di alcuni settori della borghesia i cui interessi vengono in qualche modo toccati con la nuova Legge. Le ed i comunisti, il movimento operaio e sindacale di classe, non sono caduti in questi estremi. È un tema troppo serio e trascendente per banalizzarlo ed emettere considerazioni poco elaborate.
Dopo aver conosciuto il suo contenuto il 30 aprile e soprattutto dopo che la Corte Suprema di Giustizia ha approvato il 4 maggio la costituzionalità del suo carattere organico, abbiamo analizzato il testo della LOTTT. Abbiamo paragonato la legge approvata e la vecchia LOT. Tra la legge approvata e quella proposta da noi insieme a UNETE (Unión Nacional de Trabajadores, ndt) e parti del movimento operaio e sindacale di classe nella grande mobilitazione del 22 marzo, ci siamo fatti un'idea generale e particolare più obiettiva possibile circa il contenuto della nuova Legge, utilizzando come faro le luci orientatrici della teoria del socialismo scientifico.
Base concettuale
Come elemento generale e primario, dobbiamo precisare un'altra volta che le leggi sociali e lavorative, in quanto sviluppate nella cornice dell'esistenza del sistema capitalista, non sono garanzia di progresso rivoluzionario, cioè non garantiscono la vittoria delle classi sfruttate ed oppresse a fronte delle classi sfruttatrici e oppressive. Ciò che è decisivo è la correlazione di forze che si stabiliscono nella società a beneficio di coloro che hanno necessità di demolire il sistema borghese: la classe operaia ed il popolo lavoratore nel suo insieme.
Per cui, il massimo che potevamo sperare o che si poteva conquistare, era una legge del lavoro che servisse alla costruzione di quella correlazione di forze che richiede il proletariato e in generale la classe lavoratrice. Precisamente, quest'obiettivo era chiaro nel progetto della nuova e rivoluzionaria LOT che abbiamo elaborato insieme al blocco di forze classiste e progressiste. Il supposto carattere rivoluzionario della LOTTT non è determinante a contenere miglioramenti nell'ambito economico e di progresso delle condizioni di vita e lavoro per le e i lavoratori. Benché non abbiamo dubbi ad affermare che sono conquiste molto importanti, per le quali abbiamo lottato per molti anni e che, in generale, erano presenti nella nostra proposta di nuova LOT, tuttavia quasi la totalità delle nostre proposte superava la legge approvata.
Aspetti positivi
Esprimiamo la nostra opinione positiva sull'insieme di progressi presenti nella nuova Legge, molto diffusi e celebrati come: l'estensione a 20 settimane del congedo maternità (noi proponevamo 36 settimane e 12 settimane prima della nascita); l'elevazione a due anni della pausa lavorativa per maternità e paternità e la pausa lavorativa permanente per padri e madri che abbiano figli o figlie con gravi disabilità; la riduzione della giornata settimanale di lavoro a 40 ore, lasciando di 8 ore la giornata diurna, anche se i vigilanti non godranno di questo diritto, continueranno a mantenere la giornata di 11 ore! D'altra parte, inspiegabilmente, quando il lavoro è continuo e per turni, la settimana media limite in un periodo di 8 settimane sarà di 42 ore (noi abbiamo proposto: giornata diurna di 6 ore e settimana di 36 ore, senza eccezioni, omologando i vigilanti al resto delle e dei lavoratori); le sanzioni ai padroni, con multe calcolate dalle Unità Tributarie e con pena la prigione, sono un grande progresso (proposto anche da noi); la prescrizione è aumentata a 10 anni per prestazioni sociali, per espresso mandato costituzionale, ma per il resto dei casi di lavoro è elevata fino a 5 anni (nella nostra proposta si elevava il tempo di prescrizione a 10 anni per tutti i casi); si elimina la figura del personale di fiducia, che era presente nella proposta classista; si definisce e condanna il mobbing e le molestie sessuali sul lavoro, proposti anche da noi; tra gli altri sicuri miglioramenti: le ferie, la distribuzione di profitti e utili (la quantità era maggiore nella nostra proposta) e altri aspetti.
Peggioramenti preoccupanti
Nella nuovissima LOTTT esistono vari aspetti molto sensibili, relazionati coi diritti collettivi del lavoro, dove osserviamo peggioramenti che erodono la capacità di difesa della classe lavoratrice e le sue possibilità di accumulare forze nella lotta di classe di fronte ai padroni ed al loro regime di oppressione.
In primo luogo, il più evidente. L'articolo 423 della LOTTT stabilisce la possibilità che un lavoratore investito di giurisdizione sindacale, sia allontanato per 48 ore dal centro di lavoro per decisione del padrone, se questo è incorso in "violenza che metta in pericolo l'integrità fisica di altri lavoratori o lavoratrici, del padrone o padrona o dei suoi rappresentanti e che possa costituire un pericolo alla sicurezza delle persone o degli impianti e beni del centro di lavoro". Durante queste 48 ore dove al lavoratore o alla lavoratrice si vieterà l'accesso al lavoro, il padrone solleciterà l'autorità del Lavoro a dichiarare la sospensione permanente del lavoratore o lavoratrice in questione, fino al licenziamento. Questo significa che la misura antisindacale contro i dirigenti sindacali, presente nel Regolamento della vecchia LOT, è stata inglobata alla nuova Legge con un'aggravante, lasciando la sua applicazione immediata alla decisione unilaterale del padrone o padrona.
È un fatto molto grave, un'arma letale contro la giurisdizione sindacale. Sappiamo come agiscono i padroni e tutto quello che possono inventare per sconfiggere i sindacati. Questa misura preventiva, adottata dal Regolamento della vecchia LOT, è stato uno dei meccanismi utilizzati dalla MMC Automotriz (la multinazionale Mitsubishi) nella sede di Anzoátegui per patteggiare con i funzionari del Ministero del Lavoro la polverizzazione della resistenza dei dirigenti sindacali combattivi, demoralizzando la massa operaia e successivamente sterminando il sindacato di orientamento classista in questa azienda. Questo è rivoluzionario? Questo serve per costruire il Socialismo in Venezuela?
Si mettono più limitazioni, potenziali ma certe, al diritto di sciopero. Inizialmente si prevede che l'autorità del Lavoro competente abbia il potere di ammettere il fascicolo di rivendicazioni conflittuali - che devono consegnare le organizzazioni sindacali per iniziare un processo di conflitto collettivo - solo se tale fascicolo adempie alle condizioni dell'articolo 476 della LOTTT, limitato tassativamente al terreno del contratti collettivi nazionali (essenzialmente intorno al loro inadempimento o al loro rifiuto di discuterli), restringendo la portata del contenuto delle rivendicazioni conflittuali. Si consolida per legge quello che nella realtà concreta è chiamata Quarta Repubblica: molti ispettori del Lavoro reiteratamente non ammettono le rivendicazioni conflittuali e quindi non incominciano il processo che permetterebbe la realizzazione dello sciopero con riconoscimento legale.
Tale atteggiamento dei funzionari del Ministero del Lavoro risponde normalmente e generalmente ad una direttiva superiore affinché non si realizzino scioperi, almeno legali, in imprese dello Stato o in imprese private legate ad alti settori governativi o, in alcuni casi, risponde generalmente ad una tendenza patronale dell'Ispettore o Ispettrice del Lavoro, a volte con stimolanti materiali segreti difficili da dimostrare.
In secondo luogo, l'articolo 484 della LOTTT contiene una norma estremamente limitante per l'esercizio del diritto allo sciopero in un'ampia ed illimitata gamma di settori lavorativi, quando dice che si considera essenziale la produzione di beni e servizi la cui paralisi causerebbe danni alla popolazione. Il Regolamento di questa Legge stabilirà la produzione di beni e servizi considerati essenziali non suscettibili di interruzione. In caso di conflitto collettivo di lavoro il Ministro o il Ministro del Potere Popolare con competenza in materia di lavoro e previdenza sociale, nelle cento venti ore seguenti all'ammissione del fascicolo di rivendicazioni, emetterà risoluzione motivata indicando le aree o le attività che durante l'esercizio del diritto allo sciopero non possono essere fermate per non colpire la produzione di beni e servizi essenziali."
Questi elementi e particolarmente il fatto che mediante un Regolamento della Legge si definiranno i settori di produzione di beni e servizi dove non si potrà compiere l'esercizio di sciopero, ci porta a concludere che siamo in presenza di un indebolimento legale del diritto allo sciopero, principalmente quando questa stessa LOTTT non obbliga il Dirigente Nazionale a dettarne i regolamenti previa consultazione delle e degli interessati (articolo10), cioè non saranno ascoltare le opinioni delle organizzazioni delle e dei lavoratori al momento di regolamentare la LOTTT, cosa che - affermiamo - può ritorcersi contro se predomina il criterio della democrazia participativa e di protagonismo orientata dalla CRBV (Constitución de la República Bolivariana de Venezuela, ndt)
Lavoratori Pyme
(piccola e media impresa - http://es.wikipedia.org/wiki/Peque%C3%B1a_y_mediana_empresa, ndt)
Rispetto alla Riunione Contratto di Lavoro, l'articolo 463 introduce un criterio prima inesistente di "protezione" alle piccole e medie imprese, che ne sfavorisce le e i lavoratori. Dice l'articolo: "Quando in un ramo di attività esistano differenze sostanziali tra entità di lavoro grandi e le piccole o medie, il contratto collettivo discusso nella Riunione Contratto di Lavoro, dovrà stabilire condizioni differenti per l'applicazione delle clausole al fine di proteggerle come fonti di lavoro e di produzione di beni o servizi".
Rimane sottinteso che tali "condizioni differenti per l'applicazione di clausole…" significano un costo minore del contratto collettivo per le piccole e medie imprese, così definite per il loro numero di lavoratori/trici in confronto ai lavoratori/trici delle grandi imprese; però sappiamo che molte di queste piccole e medie imprese tuttavia ottengono succulenti guadagni come risultato dello sfruttamento della forza di lavoro e i riguardi a cui accedono grazie al sotterfugio dell'essere "piccole o medie"; inoltre grandi imprese e gruppi economici arrivano a scindersi in "piccole e medie" per avere i vantaggi concessi dalle politiche e regolamenti che le favoriscono. E quello del sopra menzionato articolo sarà, senza dubbio, uno di questi vantaggi.
Modello di gestione
Cosa diventano nella nuova LOT le esperienze di Controllo Operaio e partecipazione protagonista delle e dei lavoratori nella gestione?
Si dà vita al Capitolo IV "della Partecipazione ed il Protagonismo Collettivo dei Lavoratori e le Lavoratrici nella Gestione", con soltanto due articoli, uno che definisce i Consigli di Lavoratori e Lavoratrici e prevede che una Legge speciale contemplerà "le forme di partecipazione dei lavoratori e lavoratrici nella gestione, come pure l'organizzazione e il funzionamento dei consigli di lavoratori e lavoratrici"; un altro articolo che parla della relazione del coordinamento ed articolazione dei Consiglio di Lavoratori coi sindacati e distingue un tipo di organizzazione dall'altra.
Ciò che è espresso nei due articoli ha gran somiglianza con ciò che previsto nella Legge Speciale dei Consigli Socialisti dei Lavoratori e Lavoratrici (CSTT) elaborata dal nostro Partito e consegnata all'Assemblea Nazionale il 19 giugno 2007.
In generale ci si aspettava molto di più, maggiore sostanza e precisione nel contenuto della nuova Legge su questi aspetti. Per esempio, si sarebbe dovuto stabilire la giurisdizione speciale per i portavoce dei Consigli dei Lavoratori e Lavoratrici ed avere incluso, nelle disposizioni finali, un regime transitorio di riconoscimento e protezione fino a che non venga approvata la Legge speciale.
Tuttavia, ciò che è contenuto nel menzionato Capitolo IV è un progresso perché ci apre la strada per intraprendere la lotta per l'approvazione della Legge Speciale dei CSTT, consegnata dal PCV cinque anni fa che tiene conto del manifesto sostegno di centinaia di Consigli di Lavoratori e Lavoratrici in tutto il territorio nazionale, oltre alle simpatie del sindacalismo di classe e di diverse realtà che lottano per la conquista di un modello di gestione di tipo nuovo per le imprese, nel quadro della lotta per il trionfo della Rivoluzione Socialista per la costruzione della nuova società.
*Segretario Nazionale del PCV per il Movimento Operaio e Sindacale e Membro del Coordinamento Nazionale della Corrente Classista dei Lavoratori "Cruz Villegas" - UNETE
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