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- popoli resistenti - venezuela - 12-09-12 - n. 420
da Tribuna Popular - http://prensapcv.wordpress.com/2012/09/11/65-anos-de-la-juventud-comunista-de-venezuela/
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
65 anni della Gioventù Comunista del Venezuela
Una giovane avanguardia che continua a combattere per la liberazione nazionale ed il socialismo
di Wladimir Abreu, docente di Storia, ex membro del Consiglio Centrale della JCV
11/09/2012
La Gioventù Comunista del Venezuela (JCV), è una parte indissolubile della storia venezuelana moderna dal 1947 fino ad oggi. Nessun'altra organizzazione giovanile del Venezuela può presentare un dossier di oltre sei decenni, con eventi e manifestazioni nella quale la "Gioventù" o "la Jota" ha marcato la sua impronta sulla storia rivoluzionaria nazionale e mondiale.
Il 3 e 4 aprile 1947 una conferenza dei giovani del PCV discute sulla necessità di creare in Venezuela un'organizzazione giovanile propria dei comunisti. Questo sforzo culminò con successo il 16 settembre dello stesso anno con il Congresso costitutivo della Gioventù Comunista del Venezuela.
L'anti-comunismo regnava nel paese e nella sua prima manifestazione la polizia represse e arrestò molti dei delegati al Congresso, costringendoli a continuare le sessioni nelle segrete della prigione. Così è nata la JCV.
La dittatura
Il 24 novembre 1948 l'esercito rovesciò il governo dello scrittore Romulo Gallegos instaurando una dittatura terribile che durerà 10 anni. La JCV con solo un anno di vita dovette affrontare la difficile via della lotta clandestina.
Nel 1952 si organizza l'assemblea generale della OEA che da il via libera al rovesciamento del governo popolare di Jacobo Arbenz in Guatemala, e la JCV organizzò in tutto il paese manifestazioni di ripudio contro l'aggressione imperiale in Guatemala e il rifiuto della dittatura di Pérez Jimenez.
Nel maggio del 1953 la JCV, di nascosto, svolge il suo secondo congresso, che determina l'urgenza di unire le organizzazioni giovanili di massa contro la dittatura. Da questo sforzo sorgerà il "Primo Festival Nazionale della Gioventù Venezuelana" che mobilitò più di 30.000 giovani in tutto il paese.
La crudeltà della dittatura distrusse ogni segno di resistenza, solo il PCV e la Gioventù Comunista combatterono eroicamente la dittatura pro-imperialista. Pagheranno con il sangue il coraggio rivoluzionario: Cecilio Perez, un membro del Consiglio Centrale della JCV venne catturato in casa dalla Sicurezza Nazionale, ucciso e il suo corpo scomparve; Luis Lozada, anch'esso del Consiglio Centrale fu torturato e poi assassinato dagli sbirri della dittatura in una prigione nello stato di Zulia.
La Giunta Patriottica
I comunisti sostennero che solo l'unità di tutti gli oppositori della dittatura poteva rovesciarla; così sorse la Giunta Patriottica, come ente coordinatore della lotta popolare contro la tirannia.
Il 21 novembre 1957 scoppiò la rivolta studentesca contro la dittatura (da qui nasce il giorno dello studente in Venezuela), e come sempre la gioventù comunista alla testa con alcune bottiglie molotov, pietre e barricate, sfida la polizia della dittatura.
Queste giornate si coroneranno il 23 gennaio 1958, quando il popolo in sciopero rivoluzionario rovescia la dittatura; i giovani comunisti furono in prima linea attaccando il quartier generale della Sicurezza Nazionale, liberando i prigionieri politici; dirigendo il traffico a Caracas e vigilando le strade della città.
Queste giornate elevano il prestigio davanti al popolo dei comunisti e del loro partito, il PCV. La Gioventù Comunista, che nel 1958 aveva circa 500 membri, nel 1960 raggruppa 30.000 giovani; sono i giorni che la capitale è chiamata "la Rossa Caracas".
Nel mese di aprile 1959 la JCV celebra la sua Prima Conferenza Nazionale, ribadendo la necessità di approfondire le conquiste popolari del 23 gennaio.
Il patto del punto fisso
Nel mese di dicembre 1958, Rómulo Betancourt vince le elezioni e si allea con gli interessi imperialisti, promulga misure contro i lavoratori, mitraglia le dimostrazioni di operai disoccupati e inizia una feroce campagna di aggressione contro i comunisti. A sua volta la JCV si pone al fianco del popolo nelle manifestazioni di piazza, gli scioperi, sorgono brigate di autodifesa, sono i giorni delle bombe molotov e delle manifestazioni lampo, i giorni del Madsen e del FN-30.
Nel 1961 i militanti della JCV, i "falchi", dirottano in volo un aereo commerciale e lanciano volantini contro la repressione del governo, questa azione fu la prima del suo genere nella storia del trasporto aereo nel mondo.
Nel 1962, il 4 maggio e il 2 giugno, si rivoltano le basi navali di Carúpano e Puerto Cabello, qui i militari comunisti si schierano al fianco del popolo lavoratore; a Puerto Cabello per 3 giorni i marinai resistono insieme alla popolazione agli attacchi del governo filo-americano, qui i coraggiosi militanti della JCV con le armi in pugno resistono per le strade di Puerto Cabello ai carri armati, cannoni e aerei inviati dal governo contro la città ribelle, vale la pena ricordare l'eroica difesa del liceo Miguel Peña da parte della JCV e dei giovani della marina, che per due giorni combatterono contro i carri armati che presero d'assalto la loro scuola.
La lotta armata
Il PCV si lancia nella lotta armata, e i giovani comunisti venezuelani rispondono alla chiamata di prendere d'assalto il cielo. Questo periodo è uno degli atti più gloriosi vissuti dalla gioventù venezuelana negli ultimi tempi, paragonabile solo con l'indipendenza.
Nel giugno 1963, la II Conferenza Nazionale della JCV ratifica la decisione di entrare in guerra rivoluzionaria e migliaia di ragazzi e ragazze della JCV si incorporano nei distaccamenti di guerriglia urbana e rurale delle Forze Armate di Liberazione Nazionale (FALN). Combatterono nelle barrios di Caracas e di altre città, combatterono nelle montagne di Falcón, Lara, Portuguesa, Miranda, sulle colline orientali.
La JC a Caracas detiene l'ambasciatore yankee, Moscoso, alle porte dell'Università Centrale e gli sequestrano documenti preziosi che utilizzò poi Che Guevara per denunciare alla Conferenza di "Punta del Est" i piani yankee contro Cuba socialista. Sempre nel 1964, in una azione internazionalista, una Unità Tattica di Combattimento (UTC) del FALN, composta da compagni della JC ferma l'addetto militare gringo, il colonnello Smolen, chiedendo come unico riscatto la liberazione del rivoluzionario vietnamita Nguyen Van Troi.
La JVC versò il suo sangue in tutta la nazione: Livia Gouverneur, Francisco "Chico" Velasquez, Toribio Garcia, Isidro Espinoza, Hector Rodriguez, Andres Pasquier, Augusto Cesar Rios, Oswaldo Orsini, Dora Gonzalez, Lidice Alvarez, Daniel Mellado, Nelson Lopez, Orlando Medina, Ivan Barreto, Rafael Urdaneta, Jose Luis Otamendi, Italo Sardi, Carlos Luis Hernandez e tanti altri uomini coraggiosi che non rientrano in queste pagine. Né la repressione, né la morte del periodo della lotta armata hanno sconfitto la Gioventù Comunista.
Dopo la lotta armata
Nel 1970 arriva una tendenza riformista che darà origine al MAS. Questa divisione colpì gravemente la JCV, ma l'organizzazione si ricostruì per l'11 e 12 febbraio svolgendo il suo III Congresso, dove si esigeva la liberazione di Angela Davis, incarcerata negli Stati Uniti per la sua lotta contro la discriminazione razziale, si creò il Comitato Preparatorio del X Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti.
Il 12 febbraio 1973, si istituisce il coordinamento nazionale delle gioventù politiche, che riunisce tutte le espressioni politiche del paese. Il 3 e 4 giugno si celebra la III Conferenza Nazionale.
Il 24 settembre 1974 si realizza il IV Congresso della Gioventù Comunista, dove si approfondisce la solidarietà con il popolo cileno dopo il golpe fascista del 1973.
Nel 1981 si realizza il V Congresso. Nel 1982, la JCV, in occasione del bicentenario del Libertador, sviluppa una campagna di riscatto del pensiero rivoluzionario di Bolivar in tutto il paese, in uno sforzo che culminerà nella fondazione del Movimento Bolivariano Popolare (MPB).
La JCV negli anni 80 è presente in tutte le lotte del popolo venezuelano, nelle loro richieste e desideri, denunciando la corruzione dei governi di AD e COPEI.
Nel 1990 si svolge il VI Congresso della JCV, al calore delle giornate popolari del 27 febbraio 1989 e la lotta contro l'attuazione delle politiche neoliberiste durante il governo di Carlos Andrés Pérez.
Nel corso di questo decennio, la JCV venne influenzata dal crollo dell'URSS e del campo socialista, oltre alle ripetute azioni d'infiltrazione da parte degli organismi repressivi dello Stato.
Nel 1998 la JCV si trova in un processo di ricostruzione nazionale, lottando per il voto a Hugo Chavez, è parte del Polo Patriottico Giovanile, giungendo con le altre forze popolari e rivoluzionarie al trionfo elettorale e all'inizio della fase attuale del processo che vive il nostro paese.
Giovane combattente
Nel corso degli ultimi 14 anni, la JCV ha vissuto uno sviluppo politico, organizzativo e ideologico, che gli ha permesso una regolarità nel suo funzionamento organico con Congressi nel 2001 (8 °), 2003 (9 °), 2006 (10 °) e 2009 (11 °) essendo fattore cruciale nel compimento della prima missione, Robinson nel 2003, dopo esser stato combattente attivo contro gli scioperi petroliferi, le cospirazioni reazionarie e contro il colpo di stato dell'11 aprile 2002.
La JCV promuove un attivismo nazionale e internazionale di grande rilevanza, mobilitando su proposte per i diritti della gioventù nel diritto del Lavoro, dell'Istruzione e Università, per la Costituente dell'Istruzione e per i Consigli Popolari degli Studenti.
La JCV è membro del Consiglio Generale della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WFDY), e ha presieduto i Comitati Nazionali di Preparazione del Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti, nel 2001 (15 °, Algeria), nel 2005 (16 °, Venezuela), e nel 2010 (17 °, Sudafrica), spiccando per il ruolo svolto e ospitando più di 17.000 giovani in tutto il mondo.
La Gioventù Comunista del Venezuela, sempre al fianco della classe operaia e del popolo lavoratore, ha saputo compiere la sua missione di baluardo inespugnabile contro il fascismo e la reazione, nella lotta senza tregua per la liberazione nazionale e il socialismo.
Viva il 65 ° anniversario della gloriosa Gioventù Comunista del Venezuela!
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