www.resistenze.org - popoli resistenti - venezuela - 13-11-12 - n. 429

da tribuna-popular.org
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Carolus Wimmer: con Obama proseguirà la politica guerrafondaia e imperialista contro l'America Latina
 
L'obiettivo continua ad essere le risorse energetiche della regione
 
11/11/2012
 
Con la rielezione di Barack Obama negli Stati Uniti (USA) non si prevede alcun cambiamento, continueranno le politiche imperialiste e guerrafondaie verso l'America Latina e continuerà l'interferenza nelle politiche interne dei nostri paesi. Così ha sentenziato il deputato del Partito Comunista del Venezuela (PCV) al Parlamento latino-americano (Parlatino) sezione Venezuela, Carolus Wimmer.
 
In un'intervista esclusiva al Correo del Orinoco, il parlamentare ricorda la vittoria di Obama nel 2008. Fu la prima volta che un afro-discendente poté concorrere per la Presidenza della Repubblica degli Stati Uniti e un tale evento scatenò speranze nella regione e nei Caraibi.
 
In quel momento, si pensò che Obama avrebbe eliminato il blocco contro la Repubblica di Cuba, che avrebbe chiuso la prigione statunitense imposta a Guantanamo e che avrebbe dato impulso ad altre questioni relative allo sviluppo del Sud. "Nessun cambiamento è avvenuto in questi quattro anni…in generale non ci si aspetta alcun cambiamento adesso" ha dichiarato Wimmer.
 
Secondo il parlamentare latino-americano non ci si può aspettare che gli Stati Uniti, con la crisi economica che attraversano, attuino una strategia non guerrafondaia. Il deputato Carolus Wimmer ha sottolineato che gran parte dell'economia statunitense "vive delle guerre. E' noto che siano la più forte potenza militare e che le sue flotte siano in tutti i mari".
 
Sapore amaro
 
- Quali effetti avrà la rielezioni di Obama in America Latina e nel mondo?
 
- Il tema Obama, ovviamente per l'America Latina, ha un sapore amaro. Sappiamo che nel 2008 ci fu una grande simpatia per la candidatura del presidente Obama; in seguito vi fu una certa gioia dopo il voto con la promessa del cambiamento; ebbe un incontro con il presidente (Hugo) Chavez e c'erano stati alcuni segnali di speranza perché, almeno, si normalizzassero le relazioni.
 
Carolus Wimmer afferma che questa speranza avrebbe dovuto esprimersi in alcuni atti concreti. "Uno di questi atti è quello di porre fine all'embargo contro Cuba. Per l'America Latina rappresenta uno degli atti più oggettivi col quale misurare la volontà o la non volontà di cambiare i rapporti degli Stati Uniti verso l'America Latina, significa cambiare il concetto pan-americanista con quello latino-americanista, dove c'è rispetto per la sovranità, l'indipendenza, un rispetto delle politiche nazionali, un inter-scambio favorevole per le parti, cosa che però non si è vista", aggiungendo "Obama non sa usare tali questioni, o lui come Presidente non dà importanza a queste; oppure considera l'America Latina come il cortile di casa". Il deputato ha osservato che il tema dell'America Latina, infatti, non si è mai presentato in campagna elettorale. "Nessuno dei due candidati ha affrontato il tema".
 
- Come definisce l'attuale politica del presidente Barack Obama?
 
- Non ci sorprende che continuerà la politica imperialista verso la nostra area; continuerà nel tentativo d'ingerenza negli affari interni dei paesi della regione. Bisogna tener conto del fatto che il suo governo ha approvato il colpo di stato costituzionale in Paraguay, il colpo di stato in Honduras e il tentato colpo di stato in Ecuador. "I fatti sono gravi", ha dichiarato. "Al momento i risultati sono un po' diversi rispetto al secolo scorso, non perché gli Stati abbiano cambiato la loro politica d'aggressione, ma perché vi è una maggiore coscienza nei popoli d'unità e di solidarietà latinoamericana, che sicuramente hanno impedito che i golpe avessero risultati sfavorevoli".
 
Ha ribadito che in questa politica non si prevede alcun cambiamento, che il presidente rieletto del paese nordamericano non mostra la forza di cambiare le strategie aggressive del Pentagono, che questo è un organismo indipendente dello Stato. La questione economica e fiscale degli Stati Uniti al momento, occuperà la maggior parte del tempo della politica, almeno all'inizio della nuova amministrazione Obama.
 
- Con questo nuovo governo si rafforza la possibilità di un intervento imperialista nella regione per le risorse naturali?
 
- Sì. Per me proseguirà; in questo momento non si vede alcun cambiamento nella politica. Vale a dire, la politica è imperialista, d'aggressione, naturalmente oggi con una nuova correlazione di forze in America Latina. È importante sottolineare che l'obiettivo finale sono le risorse energetiche, le risorse naturali, la biodiversità e infine i mercati dell'America Latina.
 
Afferma che la regione è un mercato molto importante; "sta diventando sempre più importante, dal momento in cui le potenze imperialiste, parliamo degli Stati Uniti, dell'Europa e del Giappone per esempio, competono. C'è da aspettarsi che gli Stati Uniti, in generale, non permetteranno che altre potenze rubino il mercato e questo potrebbe anche implicare il fatto che cercheranno di ottenere una correlazione interna nei nostri paesi. La minaccia esiste".
 
La crisi del nord non ha che fare solo con il disastro della politica fallimentare dei paesi capitalisti, ma anche con la maggiore indipendenza e sovranità del Sud, "ciò indica che il saccheggio, che prima era di dimensioni gigantesche, adesso è limitato".
 
Wimmer ha indicato che, nel caso del Venezuela, il petrolio, negli anni passati, era delle compagnie straniere; "il ferro, ad esempio, se lo sono presi lasciando il resto. Questo è un esempio di come le nostre risorse naturali erano fuori controllo, senza tasse, con i prezzi più bassi, per i paesi capitalisti e sviluppati".
 
Attualmente, con la nuova Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela e con altre normative, i prodotti si vendono ad un prezzo equo. "Adesso tutti quei soldi (che sono in America Latina) mancano nei paesi capitalisti sviluppati e, non sarà l'unico fattore, ma è una delle ragioni della crisi strutturale che attualmente non ha soluzione".
 
La lotta continua
 
Sembra che negli Stati Uniti ci siano solo due correnti politiche: i repubblicani e i democratici. Tuttavia, il membro del Parlatino per il PCV fa notare che in questa nazione ci sono partiti di sinistra, progressisti e rivoluzionari.
 
"Quel sistema elettorale è una dittatura, in quanto è un filtro totale per far si che la vera opinione popolare non si possa esprimere contro il sistema. Puoi avere meno voti alle urne e puoi essere presidente, perché il voto nelle urne non vale: valgono i famosi elettori, che sono circa 553 ed il presidente necessita solo di 270 per essere Presidente". A suo giudizio "persino Maria Bolivar avrebbe chance negli Stati Uniti, perché ha più voti di Obama".
 
Wimmer denuncia che i partiti e le organizzazioni politiche di sinistra, comunisti e progressisti sono invisibili ai media. "C'è una forte repressione politica, in quanto il famoso maccartismo continua, contro la sinistra, contro i progressisti, contro settori pacifisti, come sono perseguitati anche molti gruppi religiosi e veterani di guerra che lottano contro la guerra degli Stati Uniti in Afghanistan ".
 
Wimmer ha spiegato che negli USA non c'è una democrazia in cui ognuno ha il diritto di votare ed essere eletto, "ma vogliono imporre una dittatura del bipartitismo, mettendo a tacere grandi settori. L'FBI controlla tutte le reazioni popolari".
 
Il Partito Pacifista si è presentato alle ultime elezioni e ha ottenuto voti; solo in California ha raggiunto più di 50.000 voti, "ma i media non hanno detto nulla". "Non vogliamo nulla di questa forma di democrazia degli Stati Uniti."
 
Il parlamentare comunista ha menzionato che con la rielezione di Obama è nato un nuovo slogan in questa nazione, "Obama vince, la lotta ha inizio". Ha spiegato che la situazione politica negli Stati Uniti potrebbe radicalizzarsi con una presa di coscienza sindacale, organizzata e di lotta dall'interno. E' l'occasione per rafforzare la lotta contro il sistema, che si concentra sull'identificazione dei problemi.
 
Il movimento degli indignados, dei lavoratori e delle lavoratrici degli strati medi, hanno l'obbligo di organizzarsi, come già stanno facendo.
 
Il Venezuela è esempio di lotta per i lavoratori australiani
 
I progressi che si stanno verificando in Venezuela, come l'adozione della nuova Legge Organica del Lavoro per i Lavoratori e le Lavoratrici, giungono in Australia. I membri dei sindacati di questa nazione guardano al Venezuela come un esempio di lotta per le rivendicazioni lavorative.
 
Ciò è stato confermato da Carolus Wimmer, che ha viaggiato in Australia e ha incontrato alcuni rappresentanti sindacali di quel paese. Wimmer è stato invitato per esporre i successi ed i progressi della Rivoluzione Bolivariana in merito. Il deputato comunista è stato nelle città di Sydney, Brisbane, Adelaide, Melbourne in agosto.
 
Ha ricordato che molti lavoratori e lavoratrici in Australia considerano che, se è stato possibile in Venezuela, anche lì si possono ottenere benefici nel lavoro, aumenti salariali, rivendicazioni e altre importanti attenzioni. "C'è interesse da parte dei sindacati di classe per la Rivoluzione Bolivariana".
 
Wimmer ha anche visitato un folto gruppo di indigeni australiani, che apprezzano il riconoscimento che hanno ricevuto i popoli originari in Venezuela. Il deputato fa osservare che gli aborigeni dell'Australia sono stati riconosciuti come esseri umani soltanto nel 1973. Prima di allora, erano considerati meno che le mucche e le pecore.
 
Il dirigente comunista in quest'occasione ha ricevuto il passaporto aborigeno numero uno. Il secondo è stato simbolicamente consegnato al direttore di Wikileaks, Julian Paul Assange.
 
Riferisce inoltre che alla fine di questo mese si terrà l'assemblea generale del Parlamento latino-americano nella Repubblica di Panama, nel quale si presenterà l'accordo del gruppo venezuelano di respingere le misure europee contro l'economia mondiale, che ha lasciato 89 paesi fuori dal Sistema di Preferenze Generalizzate (SPG).
 
Il 16 dicembre si sceglie la transizione verso un nuovo sistema
 
I candidati socialisti sono chiamati ad integrare il popolo nei piani di governo
 
Le elezioni regionali del 16 dicembre sono la continuità delle elezioni presidenziali del 7 ottobre. In questo giorno non solo si eleggeranno i governatori e le governatrici, ma si porrà il cambiamento del sistema capitalistico, si sceglierà la transizione al socialismo, ha dichiarato il deputato al Parlamento Latinoamericano sezione Venezuela, Carolus Wimmer.
 
Secondo il deputato questo cambiamento è già iniziato. E' iniziato con la trasformazione legislativa, con l'approvazione di nuove leggi, come quella sul Lavoro. "Sono progressi e ciò deve esprimersi in qualità di direzione a tutti i livelli".
 
Una delle sfide in questa nuova votazione, è la qualità dei e delle dirigenti statali, che a suo parere devono cominciare ad essere selezionati con una maggiore partecipazione del popolo. Negli anni precedenti molti governatori avevano una cultura della Quarta Repubblica "e ciò speriamo che avanzi, nel senso di una nuova leadership regionale e di una leadership che rispetti in primo luogo il popolo, che rispetti la democrazia partecipativa".
 
Per Wimmer i candidati e le candidate devono essere in sintonia con l'etica morale e rivoluzionaria e consentire uno sviluppo produttivo regionale.
 
Ha assicurato che a partire da questi nuovi governi regionali, il potere popolare e il controllo operaio dovranno svolgere un ruolo importante sulla strada verso il socialismo. "Non si può uscire dal sistema capitalista, se i lavoratori e le lavoratrici non hanno un ruolo importante nel processo decisionale all'interno delle istituzioni"
 
Compromesso minimo
 
Come partito politico, il PCV ha dato ad ogni candidato e candidata il compromesso di un piano di governo. "E' un programma minimo, che lascia libertà al governatore eletto di portare avanti le proprie idee e le linee guida, ma in una democrazia partecipativa, tenendo conto, seriamente e incorporando le opinioni collettive dei lavoratori e delle lavoratrici, dei settori popolari per il suo programma di governo".
 
Per il partito è essenziale che le nuove autorità elette il ​​16 dicembre promuovano la lotta contro la disoccupazione, che, anche se è progredita, deve essere rafforzata, ha sottolineato Carolus Wimmer, "in ogni stato deve essere analizzata la situazione. Inoltre devono esser rivisti i servizi, che sono stati ampiamente criticati. Altrettanto importante è il coordinamento tra il governo nazionale e i governi regionali."
 
Probabilità di vittoria
 
"Ci sono possibilità di vincere in stati attualmente governati dall'opposizione, ma ci vuole molto lavoro ancora fino al 16 dicembre", ha detto il Parlamentare latino-americano. Ha osservato che è importante avere la fiducia nel popolo "per risolvere gli enormi problemi".
 
"Ci auguriamo che i candidati e le candidate della Rivoluzione vincano, ci sono grandi prosssibilità. La tendenza è stata segnata il 7 ottobre. I candidati e le candidate devono coinvolgere il popolo nelle responsabilità", ha ribadito.
 
Ha confermato che ogni aspirante rivoluzionario governatore deve essere compromesso con la Costituzione Bolivariana, con le leggi sul lavoro, "in alcuni luoghi ancora non sono attuate", con il concetto di Potere Popolare ed il concetto di controllo operaio.
 
"Noi continueremo ad insistere nella realizzazione dei consigli socialisti dei lavoratori e delle lavoratrici, è una lotta che va avanti positivamente".
 
T / Nancy Mastronardi 
F / Maria Isabel Batista 
Caracas
 
 

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