www.resistenze.org - popoli resistenti - venezuela - 28-01-14 - n. 483

2014: per nuovi rapporti di forza

Editoriale Tribuna Popular | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

16/01/2014

Si sta rapidamente evidenziando la questione centrale che abbiamo sollevato in precedenza, di approfittare dell'assenza di elezioni nel 2014 per far si che l'impegno, il lavoro, la dedizione e il tempo delle organizzazioni politiche e sociali che promuovono il processo rivoluzionario sia dedicato alle tanto necessarie attività di coscientizzazione, organizzazione e mobilitazione dei lavoratori.

E' altrettanto imperativo aprire - in tutti gli spazi del processo di cambiamento, compreso il governo - un profondo dibattito nazionale sul concetto e la natura del Socialismo, che consenta una caratterizzazione realistica del processo in corso dal 1999 nel nostro paese, che nei termini della Linea Politica del PCV è definito come "una nuova fase della lunga lotta rivoluzionaria antiimperialista" *.

Le sfide lettorali, che abbiamo vissuto quasi annualmente negli ultimi 15 anni, comunemente distorcono il panorama politico e non sempre permettono di concentrarsi su questioni importanti che devono essere affrontate e risolte, dando luogo anche ai soliti approcci che "non dobbiamo dare argomenti all'opposizione"; e quindi "nessuna critica pubblica, ma se ne discute all'interno", in spazi che mai sono stati creati, né favoriti.

Nel Venezuela di oggi ci sono "peculiarità presenti nell'acutizzazione delle contraddizioni capitale-lavoro e Stato borghese-classe lavoratrice, nel contesto di una crescente conflittualità lavorativa", non solo a causa degli scontri di classe contro i capitalisti, ma anche per gli scontri "con l'èlite piccolo-borghese che si aggrappa al controllo delle istituzioni e delle imprese dello Stato contro la resistenza organizzata dei lavoratori e delle lavoratrici che sono determinati a salvaguardare i loro diritti conquistati ed a esercitare il loro diritto alla democrazia partecipativa e protagonista attraverso organizzazioni indipendenti ed autonome".

Tra l'altro, questo avviene perchè "predomina una miscela eterogenea di concezioni idealiste e piccolo-borghesi circa la nuova società (...) nei più alti livelli di conduzione politica", che non hanno "una concezione scientifica del Socialismo, coerentemente e solidamente fondata sui principi del materialismo storico", per questo "il processo di cambiamento manca di chiarezza nelle definizioni chiave per avanzare nella direzione corretta".

Allo stesso tempo, è una realtà che "la stessa classe operaia e il popolo lavoratore della città e della campagna in generale, non hanno ancora raggiunto nel nostro paese il necessario livello di coscienza, organizzazione, chiarezza programmatica e mobilitazione che gli permetterebbe d'imporre la sua egemonia di classe e forzare il corso degli eventi nella direzione corretta".

Riconoscendo gli apporti e le limitazioni delle "forze motrici del processo iniziato nel 1999", e avendo chiaro il loro profilo classista di "frazioni della piccola borghesia, in alleanza con settori medi legati al funzionariato statale, compreso l'establishment militare, e l'intellighenzia radicale"- si pone sul tavolo che "a meno che sia modificato [questo blocco di classe] sotto l'effetto di un cambiamento nei rapporti di forza, mancherà della vocazione e della spinta necessaria per avanzare ulteriormente, e potrebbe regredire e degenerare mettendo in pericolo i progressi democratici e progressisti dell'ultimo decennio".

Tutte queste analisi e posizioni non devono essere accolte - nè prese in carico - con impazienza e disperazione da parte delle forze politiche e sociali che realmente concentrano il loro impegno, lavoro, dedizione e tempo alla liberazione definitiva del popolo venezuelano da tutte le forme di sfruttamento.

Ciò che bisogna fare è avere chiaro "l'obiettivo generale e fondamentale di tutto il lavoro politico e di massa, ideologico e organizzativo" che si esprime nella "necessità di produrre una consistente e accelerata accumulazione di forze del movimento operaio e popolare che, coese in un solido Blocco Popolare Rivoluzionario ( ... ), forgino nuovi rapporti di forza favorevoli alla classe operaia e al popolo lavoratore, ossia, ai soggetti politici e sociali coerentemente antiimperialisti e realmente interessati all'approfondimento dell'attuale processo di cambiamento".

Questa è la sfida centrale nella quale dobbiamo concentrare la nostra lotta, per l'obiettivo storico della conquista rivoluzionaria del Potere e la vittoria della Rivoluzione Socialista.

* Tutti i riferimenti sono dalla Linea Politica approvata dal 14 ° Congresso del PCV, nel mese di agosto 2011.

Fonte: Tribuna Popular n°231 http://issuu.com/tribuna_popular/docs/tp_231 231

Articolo correlato: Editorial 230 "Dobbiamo approfittare del 2014" http://wp.me/p1Ko5W-1lK


Resistenze.org     
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.