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PCV: la pace si conquista sconfiggendo il fascismo

PCV | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

24/02/2014

Il Grande Polo Patriottico deve essere in grado di unire le forze democratiche e popolari

Il Partito Comunista del Venezuela (PCV) ha ribadito il suo appoggio alle iniziative per la pace avanzate dal governo nazionale, guidato dal presidente Nicolas Maduro, e ha avvertito che il dialogo non può perdere di vista che siamo davanti a un inasprimento della lotta di classe nel paese.

"La pace si conquista sconfiggendo il fascismo", ha affermato Oscar Figuera, Segretario Generale del PCV, dopo aver insistito sulla necessità che il dialogo serve "per l'approfondimento del processo di cambiamento, per la difesa delle conquiste popolari e per elevare i livelli di organizzazione e combattività delle masse".

Figuera ha avvertito del rischio della "conciliazione con l'imperialismo e le sue forze interne" e ha ricordato che ciò "ha storicamente condotto all'indebolimento e alla sconfitta dei processi di liberazione attraverso la controrivoluzione".

Il dirigente comunista ha spiegato che in questo contesto, caratterizzato da un'offensiva reazionaria filo-imperialista di carattere internazionale, la questione centrale è "come l'imperialismo, le sue multinazionali e l'oligarchia venezuelana associata ai loro interessi, ottengano ancora una volta dei privilegi approfittando della ricchezza del nostro popolo".

Ha ricordato che nel programma del PCV è previsto che l'organizzazione "si sforzerà perché le trasformazioni antimperialiste, antimonopoliste, antioligarchiche, democratiche e popolari, così come la transizione del Venezuela al socialismo, avvengano con il minor sacrificio possibile", e che si appoggerà "all'organizzazione dei lavoratori, aggregando tutte le forze possibili per far sì che si esprima la volontà del nostro popolo, riducendo all'impotenza il nemico, eludendo le provocazioni. Non esiterà però a usare le più alte forme di lotta nella ricerca della vittoria per i lavoratori e il popolo, per difendere le conquiste sociali e politiche, se le classi dominanti utilizzano la frode o la violenza controrivoluzionaria e fascista nei loro egoistici interessi di violare la volontà del popolo".

Controffensiva popolare

Il PCV ha rivolto un appello a tutto il movimento popolare e al popolo lavoratore, alle loro organizzazioni politiche e sociali per mettere in marcia una controffensiva di massa centrata nel difendere gli spazi del popolo e le conquiste rivoluzionarie.

"Non dobbiamo permettere che i settori fascisti che cercano di trasformare il territorio venezuelano in un bagno di sangue avanzino verso le zone popolari (...) dobbiamo isolarli nei loro territori e sconfiggere con la forza e la mobilitazione organizzata del nostro popolo e della sua avanguardia rivoluzionaria".

Figuera ha quindi denunciato il tentativo della destra di camuffare i propri gruppi paramilitari, "che sono il prodotto dell'incursione di forze uribiste nel Paese" per sviluppare un teatro di scontro e di guerra nei luoghi strategici come lo stato di Tachira.

Il PCV ha respinto la campagna mediatica contro i collettivi rivoluzionari del movimento popolare: "Questi non sono gruppi paramilitari; sono espressione dei processi di organizzazione del popolo venezuelano con il legittimo diritto all'azione e all'esercizio delle responsabilità affidategli dal popolo stesso".

Di fronte all'azione della controrivoluzione e dell'imperialismo, Figuera ha dichiarato che "dobbiamo convertire il Grande Polo Patriottico intitolato a Simón Bolívar, nel vasto fronte nazionale patriottico, nella forza capace di saldare - nello sviluppo degli scontri di classe - le forze popolari, le forze rivoluzionarie, le forze sinceramente democratiche, per essere in grado di isolare, indebolire e sconfiggere i nuclei fascisti".

Figuera ha esortato a rispondere alle azioni violente con "la più ampia e ferrea unità di classe e popolare, senza prepotenza, senza egemonismi, senza imposizioni unilaterali e senza unanimità artificiali".

Convocata la
13° Conferenza Nazionale

Dal prossimo 25 aprile, inizia un ampio dibattito sulle aree della politica organizzativa, delle finanze, del movimento operaio, sindacale e di massa del Partito Comunista del Venezuela (PCV), che culminerà nella sua
13° Conferenza Nazionale, che si terrà dal 7 al 10 Agosto 2014.

Così ha approvato il Comitato Centrale del PCV lo scorso 22 e 23 febbraio, per l'elevazione delle capacità politiche, organizzative e di direzione collettiva del Partito del Gallo Rosso, consapevoli che occorra un potente Partito marxista-leninista per i compiti di costruire il blocco popolare rivoluzionario e raggiungere il cambiamento degli attuali rapporti di forze a livello nazionale.

Questa
13° Conferenza Nazionale prederà il nome di Pedro Ortega Diaz, di cui quest'anno si celebra il centenario della nascita. Pedro Ortega Diaz è uno degli storici e coerenti dirigenti comunisti, simbolo del puro bolivarismo nei ranghi del PCV.

La fase preparatoria di queste attività inizia nel mese di marzo, nell'ambito del 83° anniversario della fondazione del PCV, con una Campagna Ideologica e il processo di censimento dei membri dell'organizzazione comunista.

Il Comitato Centrale ha riferito che le Conferenze di Cellula, dove si sceglieranno i e le Delegati/e Effettivi alla
13° Conferenza Nazionale, si realizzeranno dal 25 aprile al 2 Giugno, e successivamente si realizzeranno le Conferenze Locali e Regionali, le cui istanze rinnoveranno gli organismi di direzione di base fino ai CR.

Il PCV ha chiaro che attraverso l'analisi critica e l'autocritica si può avanzare ulteriormente nella missione storica del Partito della classe operaia e di tutto il popolo lavoratore.


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