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- popoli resistenti - venezuela - 08-07-14 - n. 506
Yul Jabour: Oggi più che mai necessario costruire un'istanza di direzione collettiva della rivoluzione
Tribuna Popular | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
07/07/2014
Il PCV non ha posto la questione di ritirarsi dal Grande Polo Patriottico
"La lealtà si concepisce applicando e esercitando la critica e l'autocritica", segnala il dirigente del Partito Comunista del Venezuela, il quale osserva che il socialismo "è la maggiore e migliore democrazia, implica la maggiore e migliore partecipazione".
Caracas, 07/07/2014, Tribuna Popular, Correo del Orinoco:
Come ogni lunedì, il Partito Comunista del Venezuela (PCV) tiene una conferenza stampa nella quale esprime le sue opinioni, le sue proteste, i suoi suggerimenti. Come membri del Grande Polo Patriottico, i dirigenti del gallo rosso - che insistono nell'assumere la critica come un esercizio tra rivoluzionari e rivoluzionarie - hanno più volte fatto osservazioni non solo a favore di un governo collettivo, ma contro la politica dell'Esecutivo; inoltre hanno posto la necessità di conoscere le misure economiche già concordate con il settore imprenditoriale e quelle che il Presidente vuole attuare in questo momento.
Il deputato Yul Jabour, membro dell'Ufficio Politico del PCV, conferma che il suo partito continuerà a esercitare il diritto di critica ma che indipendentemente che siano ricevute oppure no, non si ritirerà dal Grande Polo Patriottico. Yul Jabour ribadisce che l'attuale processo resta un processo antimperialista e conferma l'impegno dei comunisti venezuelani nella lotta contro il grande capitale internazionale.
Un alleato "scomodo"
- Il PCV è un alleato scomodo?
Sì, è davvero scomodo perché il PCV è un partito impegntato nelle lotte di classe del popolo lavoratore, impegnato nella difesa dei diritti dei lavoratori, determinato nella lotta contro il grande capitale internazionale e l'imperialismo statunitense. In diversi momenti del processo rivoluzionario il Partito Comunista ha esercitato il principio della critica e dell'autocritica per avvertire degli errori che dal nostro punto di vista a volte vediamo, e, naturalmente, per porre l'attenzione su alcune omissioni in atto che ci allontanano dall'obiettivo strategico della liberazione nazionale del popolo e della costruzione del socialismo.
- Parla di omissioni. In questo momento potrebbe commentare alcune omissioni o quelle che il PCV percepisce come tali?
Sì, certo: l'omissione dell'istanza della direzione collettiva del processo rivoluzionario. E' una omissione non solo in questo momento, ma che ha caratterizzato diverse fasi del processo rivoluzionario e che, nonostante i nostri reiterati richiami in momenti diversi e nonostante gli annunci da parte del Governo di costruire una istanza di questo tipo, fino ad oggi non si è raggiunto nulla.
- Perché? Cosa prevede?
Non è escluso che si possa fare. Nell'ultima riunione che ha avuto il Grande Polo Patriottico con il Presidente Nicolas Maduro, quest'ultimo ha manifestato l'intenzione di affrontare la necessità della costruzione di tale istanza. Ha posto la necessità che si tengano riunioni abituali e sistematiche con le varie forze che fanno parte di questo processo rivoluzionario.
Questo richiede del lavoro, richiede uno sforzo che non dipende soltanto da Nicolas Maduro anche se è lui che può darvi il maggior impulso in qualità di Presidente della Repubblica e, naturalmente, in quanto leader rivoluzionario. Ma richiede anche uno sforzo di tutte le forze politiche e rivoluzionarie in campo, che fino ad oggi hanno lavorato instancabilmente.
A giudizio di Jabour: "Di fronte all'acuirsi della lotta di classe in atto nella società venezuelana, che ha incrementato l'escalation di violenza da parte della destra subordinata o associata all'imperialismo statunitense e che ha utilizzato la complicità dei grandi mezzi di comunicazione a livello internazionale [è necessaria] oggi più che mai, la costruzione di un'istanza di direzione collettiva".
Temi per l'agenda
- Quali temi dovranno far parte dell'agenda di questa istanza di direzione collettiva se si costituirà? A una eventuale prima riunione, cosa proporrebbe il PCV?
I temi sono quelli inerenti al modello di sviluppo economico a cui l'Alto Governo vuole dare attuazione, la riforma fiscale, l'industrializzazione del paese, come vogliamo pianificare questa industrializzazione per uscire dall'economia fondata sulla rendita, avendo ben in mente che oggi il Venezuela fonda la sua dipendenza economica sui proventi petroliferi e che i proventi del petrolio sono per lo più appannaggio del settore privato, dove le valute prendono la destinazione voluta dall'imprenditoria privata. Questi sono elementi chiave che dovrebbero essere discussi. Un altro elemento di discussione è costituito dalle politiche del lavoro adottate dall'Alto Governo, crediamo sia un tema di interesse della futura istanza collettiva a cui dovrebbero partecipare tutte le forze che attualmente si stanno spendendo nel processo rivoluzionario. La discussione collettiva dovrà investire il tema del settore bancario: la partecipazione delle banche nell'economia nazionale, la partecipazione della banca internazionale nell'impresa petrolifera...
- Se questi temi venissero sottratti alla discussione, cosa accade?
Senza dubbio isolare questi temi dalla costruzione politica rappresenterebbe un fattore negativo per il processo rivoluzionario, tanto più che uno degli elementi fondamentali ed essenziali di questo processo è stata la partecipazione del popolo venezuelano. Questa è stata una bandiera sollevata dal Comandante Hugo Chavez, che ha elevato i livelli di organizzazione e partecipazione popolare e oggi vi è un'alta coscienza nei venezuelani rispetto la lotta antimperialista e per il socialismo. Di conseguenza, il socialismo è la maggiore e migliore democrazia, garantisce la maggiore e migliore partecipazione, la maggiore organizzazione e pianificazione; per noi sono elementi fondamentali all'interno del sistema socialista.
Non si ritirerà
- Se questa struttura non si formasse, il PCV si ritirerà dall'alleanza o no?
Ciò non è in discussione. Per noi, l'elemento chiave dell'alleanza è la direzione antimperialista che ha posto il processo rivoluzionario; nella misura in cui esiste questo compromesso e sussistono i fattori che ci permettono di spingere ulteriormente il processo antimperialista, il Partito Comunista ci sarà.
- Continua ad essere un processo antimperialista quello di oggi?
Fino ad oggi, il PCV lo ritiene un processo antimperialista.
- Critica e autocritica. Il problema è come si formano le critiche, lo scenario nel quale vengono formulate?
Come si formano e lo scenario dove si formulano le critiche e le autocritiche sono fattori importanti per noi. E' ovvio che il luogo deputato alla critica e all'autocritica sia intero, ma quando non vi sono meccanismi, quando si chiudono i canali interni, necessariamente utilizziamo il microfono, che spesso non è buon veicolo per il processo rivoluzionario: molti errori potrebbero essere omessi o alcune differenze si potrebbero smussare e risolvere attraverso il dibattito, la discussione, aprendo canali appositi.
- Quando non si hanno canali, la critica viene espressa pubblicamente. E' questo quello che sta dicendo, giusto?
Sì. Molte volte, quando questi canali non si aprono indubbiamente la critica e l'autocritica trova un'arena pubblica.
Lealtà e critica
- Essere leali è omettere la critica e l'autocritica? Come concepisce il PCV la lealtà?
La lealtà si concepisce applicando e esercitando la critica e l'autocritica. La critica e l'autocritica sono un esercizio rivoluzionario, che obbliga i fattori rivoluzionari, i settori rivoluzionari a caratterizzare e identificare gli errori che si possono commettere, identificare le omissioni che si possono compiere e porre l'attenzione sulla correzione per continuare ad avanzare.
- Perché allora, se la critica è così importante per una rivoluzione, è così difficile gestirla o trovare lo spazio affinché sia ricevuta?
Questo ha indubbiamente a che fare con il difficile momento politico che il nostro paese sta vivendo, ha a che fare con la maturazione e la coscienza politica degli attori rivoluzionari, ha a che fare con le attitudini piccolo-borghesi, gli atteggiamenti settari. Nella misura in cui saremo in grado di allontanarci da questi atteggiamenti saranno più sopportabili, sarà più facile e più fluido l'esercizio della critica e dell'autocritica.
- Alcune persone pensano che essendo in una situazione difficile politicamente e con gli attacchi concentrici di cui è oggetto il paese, non si dovrebbero fare critiche. Che risponde il PCV a questo?
L'esercizio della critica e dell'autocritica è un esercizio indispensabile per il rivoluzionario. Molte volte dobbiamo stare attenti, il Partito Comunista lo è stato in varie occasioni, ma non si deve rinunciare a tale pratica e contemporaneamente si deve evitare di prestare il fianco al nemico, fornendogli delle armi da sferrare contro il processo che attraversa il nostro paese. E' per questo che facciamo pressioni perché siano aperti dei canali per esercitare il diritto di critica e autocritica, più volte in diverse occasioni e in diversi momenti del processo abbiamo insistito in tal senso.
- E sono stati aperti?
Sono stati aperti, di solito; a volte no, ma spesso sono stati aperti.
L'aumento del costo della benzina non è necessariamente una misura neoliberista
- Considerate neoliberiste alcune misure economiche adottate?
Bisognerebbe conoscerle prima.
-Voglio dire, voi non qualificate come neoliberista l'aumento della benzina?
No, non necessariamente.
- Consegnerete proposte economiche al Presidente Maduro?
Il Partito Comunista del Venezuela (PCV) realizzerà questo mese un plenum del Comitato Centrale, con un punto di partenza: nel paese vi è una situazione complessa, come ha detto lo stesso Yul Jabour in questa conferenza stampa.
Il tema del plenum è quello di fare una valutazione sulla situazione politica, le contraddizioni che si stanno sviluppando all'interno del processo, rivedere tutto quello che significano le proposte economiche che sta lavorando il Partito Comunista del Venezuela per consegnarle al presidente Nicolas Maduro e al governo nazionale.
- Queste proposte economiche che consegnerete al Presidente sono quelle già avanzate: cioè, eliminazione graduale dell'IVA, centralizzazione delle importazioni?
Sì, la pianificazione per l'industrializzazione del paese.
- Un'ultima battuta sulla relazione dell'economia col settore bancario internazionale.
Oggi dobbiamo verificare quale relazione esiste con le banca internazionale, perché la banca, in particolare la banca d'investimento, rappresenta la cupola del capitale speculativo internazionale.
- Se il paese avesse bisogno di questa relazione, che penserà il PCV?
Bisogna valutare ogni aspetto, perché non sappiamo che cosa realmente sia questa relazione, né se si sta realizzando. Abbiamo inteso che c'è stata una riunione, ma non sappiamo se davvero si sta ponendo una relazione tra le nostre imprese, il Governo Nazionale e la banca internazionale.
Testo / Vanessa Davies
Fonte: Correo del Orinoco.
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