www.resistenze.org - popoli resistenti - venezuela - 15-09-14 - n. 511

Il PCV considera insufficienti le misure adottate dal governo nel cosiddetto "sacudón"

PCV | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

08/09/2014

L'Ufficio Politico del Partito Comunista del Venezuela (PCV) valuta positivamente le intenzioni contenute in alcune misure annunciate dal Presidente Nicolas Maduro la settimana scorsa nel cosidetto "sacudón", considera però che queste misure non siano dirette ad approfondire il processo rivoluzionario, poiché mantengano le politiche che si sono applicate negli ultimi anni, senza reali cambiamenti.

Pedro Eusse, membro dell'Ufficio Politico, ha comunicato le prime valutazioni e ha annunciato che, nel prossimo Plenum del Comitato Centrale, l'organizzazione esaminerà approfonditamente le misure: "Abbiamo deciso di anticipare una prima opinione sugli annunci [di Maduro], ma l'Ufficio Politico continuerà ad analizzare nel dettaglio le misure e le nuove dichiarazioni che usciranno".

Gli aspetti positivi:

Eusse ha segnalato che è positivo, per la gestione governativa delle finanze pubbliche, il fatto di unificare il controllo delle valute attraverso la Banca Centrale del Venezuela. Inoltre, l'organo di direzione del Comitato Centrale del PCV, ha valutato con favore l'annuncio di costituire un'autorità pubblica delle procedure amministrative.  

Per il PCV la fusione di alcune istituzioni e ministeri, "sembra che sia diretta ad ottenere un'efficienza nella gestione" di governo e anche questo ha risvolti positivi.

Il dirigente ha segnalato che il PCV non entra nel merito dei funzionari che si occuperanno delle varie cariche di governo, la sua preoccupazione è diretta all'applicazione delle politiche in direzione di reali cambiamenti, cambiamenti che, per come sono stati annunciati, se cercano di rendere più efficiente la gestione di governo, non puntano allo smantellamento dello Stato borghese che ancora persiste in Venezuela.

In materia politica ed economica "non si vedono grandi cambiamenti"

Il Partito Comunista del Venezuela ha spiegato alcuni degli aspetti critici degli annunci fatti dal governo e ha avanzato delle proposte che quest'ultimo dovrebbe prendere in considerazione per avanzare realmente nella direzione dell'approfondimento del processo rivoluzionario, nella prospettiva socialista.

Eusse ha segnalato che "si constata, ancora una volta, l'inesistenza di una direzione collettiva, unitaria, progressista e bolivariana del processo di cambiamento. Il fatto che esistano livelli di articolazione di alcune istanze di alto governo, non rappresenta una direzione collettiva e unitaria come quella che il Partito sta proponendo".

Il dirigente comunista ha considerato che questi annunci dovrebbero esser discussi prima con i partiti politici coinvolti nel processo e con le organizzazioni sociali rivoluzionarie, cosa che non sta avvenendo.

"Inoltre negli annunci non è presente alcun elemento che indichi che saranno inglobate nel processo di elaborazione e valutazione le forze politiche e sociali", ha rimarcato Eusse.

Il PCV è tornato a fare un appello al Presidente Nicolas Maduro sulla necessità urgente che si crei uno strumento di partecipazione, elaborazione e valutazione delle politiche di governo, dove partecipino le forze che appoggiano il processo. "Questi cambiamenti non sono diretti a smontare lo Stato borghese che esiste in Venezuela e non mirano a questa direzione", ha precisato il dirigente.

Anche se può sembrare interessante la dichiarazione di creare i Consigli presidenziali di governo popolare, quello che fino ad ora si è annunciato indica che questi consigli si troveranno in condizioni di subalternità all'esecutivo, così mancando il ruolo di protagonista del controllo sociale rivoluzionario sulla gestione pubblica che "non si compie".

Per una nuova politica economica di carattere rivoluzionario!

Il PCV ritiene che il governo non abbia preso in considerazione di promuovere cambiamenti profondi nella propria politica economica, che genera grandi squilibri alla popolazione a basso reddito e l'appropriazione delle rendita petrolifera da parte del settore privato, in particolare del settore finanziario.

"Se è reale la decisione di smontare il modello renditiero, improduttivo e parassitario che ha rafforzato il settore speculativo finanziario e importatore e sviluppare le capacità delle forze produttive del paese con la partecipazione protagonista della classe operaia e del popolo lavoratore, se questo è davvero così, dovrebbero adottarsi una serie di misure dirette verso questa direzione".

Il PCV evidenzia la necessità di interrompere il flusso di dollari al settore privato dedito all'export e l'assunzione da parte dello Stato della centralizzazione del controllo delle importazioni.

Oltre a queste misure è necessario sviluppare la partecipazione protagonista dei lavoratori nelle imprese nazionalizzate e/o create dallo Stato venezuelano, per raggiungere il loro sviluppo produttivo.

Dall'altra parte Eusse ha precisato che è necessario riprendere quella che fu la genesi del Piano Guayana Socialista, che dopo il suo lancio è stato accantonato.

Inoltre il PCV si è pronunciato a favore della necessità di trasformare il regime tributario, facendo pagare coloro che hanno maggior profitti, promuovendo l'eliminazione progressiva dell'IVA che colpisce coloro che hanno meno.

"Speravamo realmente nella modifica del sistema tributario, ma questo non è avvenuto. Continueremo con lo stesso regime tributario del passato, ereditato dal neoliberismo", ha rimarcato Eusse.
 


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