Partito Comunista del Venezuela (PCV) | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
In tutti gli scenari di lotta ci sono comunisti e comuniste con proposte rivoluzionarie
Nel corso dei suoi oltre 84 anni di vita, il Partito Comunista del Venezuela (PCV) ha attraversato, resistito e superato le più diverse e avverse condizioni di lotta; in più di un'occasione, pagando un alto costo in vite umane.
L'esperienza, la maturità ideologica e la visione autocritica ha permesso al PCV di riconoscere apertamente che non è infallibile e che ha commesso errori e mancanze. Ma ha potuto anche affermare che "gli errori e difetti nella nostra politica rivoluzionaria mai hanno offuscato la nostra lealtà ai principi, alla classe operaia e al popolo lavoratore". (Programma del PCV. 6° Congresso, 1980)
Un uomo o donna patriota, anti-imperialista, rivoluzionario o chavista, può non esser d'accordo con qualche posizione del PCV, ma onestamente e senza visceralità potrà riconoscere che noi comunisti – come afferma inoltre il Programma – "concepiamo la politica come un'azione feconda al servizio dei lavoratori e non come un'attività per proprio beneficio, individuale o di una parte".
Altra caratteristica di coloro che militano nel Partito del Gallo Rosso, è la fermezza e la costanza, che alcuni confondono con l'ostinazione. I comunisti assumono seriamente l'eredità di José Martí: "Un principio giusto, in fondo a una grotta, è più forte di un esercito" e quando il PCV si rivela difensore di un principio giusto, lo solleva e lo propugna con tutte le sue forze, imperterrito anche se le condizioni sono sfavorevoli e l'incomprensione gli genera ingiusti attacchi.
Preallarme
Nel corso degli anni, sia al presidente Chávez, che al presidente Maduro, il PCV ha posto insistentemente un insieme di proposte che non hanno avuto la ricezione richiesta, né gli spazi per essere dibattute.
Il 10 marzo 2013, a cinque giorni dalla morte di Chávez, Nicolás Maduro, già Presidente Incaricato e candidato per le elezioni che si celebrarono il 14 aprile, ha assistito alla 12° Conferenza Nazionale del PCV, dove si è approvato ed affermato:
"… nostro convincimento della necessità di superare l'attuale Stato, che continua ad essere nell'essenza uno Stato borghese, (…) nostra convinzione della necessità di promuovere un nuovo modello di gestione democratica e partecipativa nelle imprese e istituzioni dello Stato, (…) la lotta contro la corruzione, il burocratismo e l'inefficienza nell'apparato amministrativo statale è un compito di prim'ordine per la difesa e l'avanzamento rivoluzionario del processo di cambiamento in Venezuela. (…) la necessità improcrastinabile di costruire e consolidare veri spazi di dibattito e articolazione tra le forze politiche e sociali del processo, per fare della partecipazione e del protagonismo all'interno dell'alleanza uno strumento d'azione per i compiti che richiede il processo. (…) la necessità di aprire, in tutti gli spazi del processo di cambiamento, includendo il governo, un dibattito nazionale profondo sul socialismo, per chiarire il suo concetto, la natura e il carattere degli ostacoli che attualmente ci separano dalla possibilità oggettiva della sua costruzione. (…) nostra preoccupazione per l'attuale situazione dell'economia venezuelana e per le decisioni che il governo ha annunciato e ha cominciato ad applicare in questa materia, in attesa di esser completate con misure addizionali che riducano l'impatto sul popolo lavoratore e servano ai problemi profondi del modello economico vigente, puntando verso la sua trasformazione rivoluzionaria." (http://www.issuu.com/tribuna_popular/docs/tp_218/4)
Proposte di fondo
Sempre nel 2013, il 18 ottobre, si riunì il 18° Plenum del Comitato Centrale del PCV che approvò le proposte per una nuova e rivoluzionaria politica economica, con misure orientate a sviluppare un piano nazionale di industrializzazione e di stimolo all'economia produttiva, con particolare attenzione alla produzione manifatturiera e agricola di grande scala, per la sostituzione delle importazioni, stabilendo grandi imprese di capitale statale o misto, guidate da criteri di efficienza, economia di scala e qualità di produzione.
Questa pianificazione nazionale deve garantire il protagonismo concreto dei lavoratori e delle lavoratrici organizzati nei processi di amministrazione, pianificazione, tracciamento e controllo; per superare le debolezze strutturali dell'economia reale del paese che continua ad esser dipendente, rentier, mono-esportatore, multi-importatore, inefficiente e improduttivo.
Il PCV ha espresso che bisognerebbe colpire la borghesia parassitaria commerciale-importatrice, attraverso la nazionalizzazione completa del commercio estero, costituendo una centrale statale unica d'importazioni.
Questo ente, proposto dai comunisti, permetterebbe di minimizzare la corruzione amministrativa nei processi di acquisizione di valute e massimizzare l'efficienza nel suo utilizzo; con rigorosità del controllo delle dogane e della fiscalità, contro la frode fiscale e l'importazione fittizia; inoltre, garantirebbe la capacità statale di supervisione della struttura dei costi dei beni importati, per lo stabilendo rigorosamente i prezzi massimi di vendita al pubblico.
Il Partito del Gallo Rosso mette in risalto l'importanza di una stretta disciplina delle finanze pubbliche, simultaneamente alla protezione del potere d'acquisto del popolo attraverso, tra le altre misure, l'eliminazione dell'IVA, che è un imposta regressiva, compensando il suo peso nel bilancio nazionale con una riforma tributaria progressista applicabile alla banca commerciale e al settore finanziario generale, tassando i profitti annuali lordi e le transizioni finanziarie, ossia, il grande capitale finanziario speculatore. (http://www.issuu.com/tribuna_popular/docs/tp_228/3)
Ampio e autocritico
L'11 luglio 2014 – di fronte ai segni dell'acutizzarsi della crisi del modello di accumulazione redditiera del capitalismo dipendente venezuelano -, il 21° Plenum del Comitato Centrale ha espresso chiaramente che i cosiddetti "processi progressisti" in America Latina "si stanno raggiungendo nei limiti consentiti dal sistema capitalista, evidenziando che il potere reale continua a esser appannaggio dei diversi strati della borghesia e della piccola borghesia" e che "Il Potere deve esser conquistato dal popolo lavoratore cosciente, organizzato e mobilitato, (…) per generare una rottura del sistema capitalista, delle sue istituzioni e valori".
In questa occasione il Gallo Rosso ha nuovamente fatto un appello al Governo e alle forze rivoluzionarie "per iniziare un ampio e autocritico processo di dibattiti, per rettificare gli errori e le deficienze attraverso spazi collettivi e unitari per la costruzione di politiche", mirando alla definizione di un modello di sviluppo nazionale e delle forze produttive. (http://www.issuu.com/tribuna_popular/docs/tp_240/9)
Nei diversi scenari il PCV continua a dimostrare che, come dice la sua parola d'ordine, è "La forza del Popolo Lavoratore!"
Come ben afferma il Programma del Partito Comunista del Venezuela (6° Congresso, 1980): "In tutta la sua storia, il PCV non ha mai deviato dalla sua lotta intransigente per i diritti degli operai, dei contadini, delle donne, degli studenti, dei bambini abbandonati, dei giovani e di altri settori oppressi e sfruttati della società venezuelana. (…) Il PCV basa la sua attività pratica nella classe operaia, nell'alleanza operaia-contadina e nell'unità popolare".
E inoltre mette chiaramente in evidenza che: "Si è sollevata nel nostro paese una rivoluzione che garantisce uno sviluppo indipendente e mette fine all'influenza dei monopoli stranieri, che democratizza l'economia ed elimina i monopoli, che prepara le basi delle trasformazioni socialiste, (…) una rivoluzione di vera indipendenza e democrazia, anti-imperialista, anti-monopolista e in marcia verso il socialismo" e che "La classe operaia è la forza principale di questa rivoluzione".
Allo stesso modo, la Linea Politica del PCV (14° Congresso, 2011), stabilisce che: "L'obiettivo generale e fondamentale di tutto il lavoro politico e di massa, ideologico e organizzativo del Partito Comunista del Venezuela, nel presente momento storico, ha a che vedere con la necessità di produrre una consistente ed accelerata accumulazione di forze del movimento operaio e popolare che, coeso in un solido Blocco Popolare Rivoluzionario forgi un nuovo rapporto di forze favorevole alla classe operaia e al popolo lavoratore".
E che la concretizzazione di questo obiettivo "passa necessariamente raggiungendo tre aspetti indispensabili affinché la classe operaia e il popolo lavoratore assumano un ruolo effettivamente rivoluzionario: coscienza, organizzazione e unità. (…) Coscienza di classe, per assumere la lotta di classe come fattore determinante dei cambiamenti rivoluzionari e la classe operaia come soggetto storico della rivoluzione socialista (…) Organizzazione e unità del movimento operaio e popolare, con indipendenza di classe, per la lotta sociale e politica rivoluzionaria per la costruzione di un nuovo Stato Democratico-Popolare Rivoluzionario, basato sul Potere Popolare".
Lotta di classe
Il 21° Plenum del Comitato Centrale del PCV (11 luglio 2014), nella Dichiarazione Politica pubblica, ha manifestato che il processo di cambiamenti in Venezuela stava attraversando un quadro interno sempre più complesso a livello politico, economico e sociale, caratterizzato dalla "lotta per il controllo statale della distribuzione della rendita petrolifera", lotta che si produce tra "la tradizionale borghesia associata e subordinata ai monopoli imperialisti" e "segmenti della borghesia e fondamentalmente della piccola borghesia e dei ceti medi, associati a certi gruppi e individualità civili e militari".
Ha messo in allerta: "In questa espressione della lotta di classe internazionale e all'interno delle "forze del processo", si producono le definizioni delle politiche del governo, per esempio, a livello economico e del lavoro (con il pericolo di una tendenza alla regressione di conquiste popolari sia storiche che degli ultimi 15 anni), con diretto e significativo impatto sul popolo lavoratore che oggi continua a caricarsi gran parte dei problemi derivati dalla situazione economica".
In quest'occasione, 15 mesi fa, il PCV ha reiterato il suo appello "al Governo Nazionale e alle coerenti forze politiche e sociali che promuovono il processo rivoluzionario venezuelano, per iniziare un ampio e autocritico processo di dibattiti, per rettificare gli errori e le deficienze, attraverso spazi collettivi e unitari per la costruzione di politiche che puntino all'accumulazione rivoluzionaria delle forze operaie e popolari, per combattere sia le forze filoimperialiste e neofasciste, sia i riformisti che si muovono all'interno del processo di cambiamento".
Nel corso degli ultimi 16 anni, vi è stata la carenza di veri spazi collettivi e unitari, per la discussione ampia e autocritica e per la valutazione della gestione del governo e la costruzione delle politiche pubbliche; ma oggi sono assolutamente imprescindibili se si vuole che questa esperienza popolare – che si è chiamata "rivoluzione bolivariana" – non si converta in una nuova frustrazione per il nostro popolo.
Missione storica
Ad alcuni settori – incluso le "forze del processo" - le dichiarazioni e le azioni del PCV come organizzazione rivoluzionaria, autonoma, critica e propositiva, procurano l'orticaria; ma il Partito del Gallo Rosso ha il dovere storico di parlare chiaramente al popolo e convocarlo alla lotta per i suoi diritti.
Per questo, ad esempio, nella sua 13° Conferenza Nazionale (Agosto 2014), il PCV ha espresso che: "Negli ultimi anni è ripresa l'inflazione, accompagnata da una forte carenza di beni di consumo di massa, determinate situazioni causate fondamentalmente dall'approfondimento della condizione mono-produttrice e multi-importatrice della nostra economia, le errate e incoerenti politiche economiche adottate dal governo nazionale e le eccessive azioni speculative, di accaparramento e boicottaggio della distribuzione, eseguite da potenti settori del capitale" ("Il lavoro del PCV nel movimento operaio e sindacale")
E ha rivendicato che: "i partiti marxisti-leninisti, come il nostro, hanno la missione storica di condurre la classe operaia alla presa del potere politico, la demolizione della macchina statale borghese (dittatura del capitale, anche se rivestita da apparenze democratiche), l'instaurazione di un nuovo tipo di Stato (dittatura del proletariato, anche se presentata con altre denominazioni), la transizione rivoluzionaria verso lo smantellamento totale del modo di produzione capitalista e l'edificazione del socialismo nella prospettiva della società comunista."
Con onestà rivoluzionaria, il PCV dimostra che, come dice la sua parola d'ordine, è la forza del popolo lavoratore!
Lo scorso 18 ottobre si sono compiuti due anni dal 18° Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista del Venezuela (PCV), che ha discusso e approvato un insieme di proposte che ha consegnato al Governo Nazionale, per un cambiamento radicale nella politica del lavoro e per una nuova e rivoluzionaria politica economica.
Recentemente il presidente Maduro ha annunciato la riforma alla Legge Organica dei Prezzi Giusti (già riformata in precedenza nel novembre 2014, vigente da gennaio di quest'anno e che ha abrogato la Legge per la Difesa delle Persone nell'Accesso ai Beni e Servizi, del febbraio 2010 e la Legge su Costi e Prezzi Giusti, di giugno 2011).
Allo stesso modo, lo scorso 21 ottobre, Maduro ha installato il Comando Nazionale dei Prezzi Giusti. In precedenza, tra gli altri, già si era costituito lo Stato Maggiore del Piano di Ripresa Economica (gennaio 2015), Responsabili Economici Plenipotenziari (maggio 2014), Stato Maggiore di Sviluppo Economico (aprile 2014), Stato Maggiore Speciale per la Fornitura degli Alimenti (gennaio 2014) e l'Organo Superiore per la Difesa Popolare dell'Economia (settembre 2013).
Tuttavia, questi annunci e il Progetto di Bilancio 2016 (presentato lo scorso 20 ottobre), evidenziano l'attualità e l'importanza vigente delle proposte presentate dal Partito del Gallo Rosso, per superare le difficoltà sociali, economiche e politiche, dimostrando che il PCV, come dice la sua parola d'ordine, è La forza del popolo lavoratore!
Noi comunisti alziamo la difesa e l'avanzamento delle conquiste popolari e del processo bolivariano di cambiamenti, attraverso un'offensiva politico-militare, costruendo rapporti di forza favorevoli alla classe operaia e al popolo lavoratore della città e della campagna, come requisito per dare vere prospettive all'obiettivo socialista.
A livello economico
Il PCV propone una nuova e rivoluzionaria politica economica, per superare il modello di accumulazione capitalista dipendente e rentier, costruendo un modello economico produttivo con partecipazione protagonista della classe operaia e del popolo lavoratore, nella prospettiva di conquistare la piena sovranità produttiva.
- Programma Nazionale di Industrializzazione e Sviluppo Produttivo con partecipazione protagonista dei lavoratori, con particolare enfasi nella produzione manifatturiera e agroindustriale di massa e su grande scala, con un modello di gestione di nuovo tipo che garantisce la partecipazione dei lavoratori e lavoratrici organizzati nei processi di amministrazione, pianificazione, tracciamento e controllo.
- Pianificazione Centrale Partecipativa dell'Economia, per coordinare in un tutt'uno l'investimento, la produzione, la distribuzione, l'accumulazione e reinvestimento di ciò che è stato prodotto, a cui sottoporre tutti i settori e rami economici, siano privati, statali o misti.
- Nazionalizzazione della banca e del sistema finanziario, per smontare il potere del capitale finanziario, i cui profitti si generano a spese dell'indebolimento estremo dell'economia produttiva.
- Nazionalizzazione totale del Commercio estero: centralità statale delle importazioni, in modo che i dollari della Repubblica siano utilizzati pienamente per ottenere lo sviluppo produttivo nazionale e per la soddisfazione crescente delle necessità del nostro popolo.
- Riforma profonda e progressista del Sistema Tributario, eliminare l'IVA e trasferire il peso del carico delle tasse, che oggi ricade sul popolo lavoratore, sui grandi capitali, le attività speculative e il consumo sontuoso.
- Piano di immediato recupero, riattivazione e trasformazione delle imprese statali che sono improduttive, concepito e sviluppato con l'azione protagonista dei lavoratori e delle lavoratrici e delle masse popolari organizzate.
- Maggiore razionalità e disciplina nelle Finanze Pubbliche, lottando contro lo spreco e l'uso dispendioso delle risorse fiscali, esercitando maggiore controllo sulla spesa pubblica, propendendo alla riduzione dell'improvvisazione e della mancanza di previsione nell'assegnazione delle risorse.
- Sconfiggere la carenza e la speculazione sui beni di consumo di massa, sviluppando una rete popolare e decentrata della distribuzione di massa degli alimenti e di altri prodotti, per raggiungere direttamente i quartieri popolari e i villaggi, senza intermediari.
Politica del lavoro
Il Governo Nazionale deve implementare una politica lavorativa che tenda a sviluppare le capacità di lotta, organizzazione e coscienza di classe e rivoluzionaria delle masse lavoratrice della città e della campagna:
- Eliminare la terziarizzazione e ogni forma di simulazione e frode della relazione lavorativa, applicando seriamente e conseguentemente ciò che è disposto nell'art.555 (Disposizione Transitoria Primaria) della LOTTT.
- Stabilità nel lavoro, rispetto della giurisdizione del diritto e dell'irremovibilità lavorativa, applicando le sanzioni penali (stabilite nella LOTTT) per i padroni che disobbediscono.
- Garantire il diritto alla sindacalizzazione e alla libertà sindacale, ordinando la registrazione dei sindacati e federazioni a cui è stata negata, senza reale fondamento legale e la concessione della rispettiva legalizzazione.
- Rafforzare l'indipendenza e l'autonomia di classe delle organizzazioni del movimento operaio e sindacale, sanzionando severamente tutte le pratiche antisindacali commesse dai padroni privati o pubblici.
- Preservare, garantire e rafforzare l'esercizio legale del diritto di sciopero, per cui si devono sopprimere o modificare gli aspetti nella LOTTT che indeboliscono o ostacolano l'esercizio di questo diritto.
- Trasformazione e depurazione profonda del Ministero del Lavoro, destituendo i funzionari che parteggiano con i padroni e stabilire il Controllo Operaio e Sindacale, con carattere vincolante.
- Approvazione della Legge Speciale dei Consigli Socialisti dei Lavoratori e Lavoratrici, dando compimento agli articoli 497 e 498 della LOTTT.
Nel tratto finale delle elezioni del 6D, la cui campagna è stata qualificata dal Partito Comunista del Venezuela (PCV) come una strategica battaglia politica, ideologica e di massa, la direzione comunista ha reiterato la necessità di ottenere un ampia e contundente vittoria popolare.
Queste elezioni parlamentari si realizzano in un contesto di importanti difficoltà sociali, economiche e politiche, essendo in gioco le conquiste raggiunte dal popolo negli ultimi 16 anni e le possibilità di approfondire in modo rivoluzionario il processo bolivariano di cambiamenti.
In modo permanente, il Partito del Gallo Rosso, nel corso dei suoi oltre 84 anni di vita combattiva, ha dimostrato il suo impegno incrollabile nella difesa dell'indipendenza e della sovranità nazionale, sempre insieme ai desideri e alle necessità dei venezuelani, per cui legittimamente il PCV si è guadagnato l'esser riconosciuto come la forza del popolo lavoratore!
Per questo, secondo le caratterizzazioni e definizioni della sua Linea Politica, il PCV si è proposto di contribuire decisamente alla costruzione di rapporti di forza favorevoli alla classe operaia e al popolo lavoratore, come garanzia concreta della liberazione nazionale e della prospettiva socialista.
Con queste premesse, il PCV ha esposto pubblicamente – consegnandole al Governo Nazionale – un insieme di proposte importanti, per esser dibattute negli spazi collettivi dalle organizzazioni patriottiche e rivoluzionarie; e ratifica che i deputati comunisti lotteranno per esse nell'Assemblea Nazionale.
Sul piano politico
Direzione Politica Unitaria e Collettiva del Processo, conformata ai fattori politici e sociali del processo, per valutare collettivamente la realtà economica, sociale e politica e la gestione di governo, con senso critico e autocritico, definendo congiuntamente il carattere del modello di sviluppo nazionale e la strategia e le tattiche per l'elaborazione, esecuzione e la difesa unitaria delle politiche del processo.
Rafforzare e consolidare gli spazi di Partecipazione Popolare vincolati alla gestione di governo, assegnando base giuridica ai Consigli Presidenziali del Governo Popolare affinché abbiano incidenza nella gestione concreta di governo, con effettivo controllo sociale e popolare sulla gestione pubblica.
Smantellare la delinquenza organizzata, che fa parte dei piani sediziosi e criminali della destra neofascista sviluppando una combinazione di politiche, programmi e azioni dirette a distruggere le mafie dei "narco-mercenari" che agiscono impunemente dalle carceri coperti dalla corruzione carceraria, poliziesca e giudiziaria e sviluppando azioni decisive d'intelligence di polizia e sociale, per scoprire e neutralizzare i gruppi mercenari situati in diversi spazi territoriali.
Offensiva Internazionale in Difesa del Processo Rivoluzionario, avanzando una grande campagna di carattere politico e sociale per rovesciare l'offensiva dell'imperialismo che su scala globale cerca di discreditare e isolare il processo bolivariano di cambiamenti; per il quale il PCV e la JCV, così come i suoi fronti politici di massa, mettono a disposizione le sue solide relazioni con il movimento operaio e comunista internazionale dei diversi continenti, come l'Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai (IMCWP), Federazione Sindacale Mondiale (FSM-WFTU), Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WFDY), Federazione Democratica Internazionale delle Donne (WIDF), Consiglio Mondiale della Pace (WPC), Movimento Continentale Bolivariano.
Politiche sociali
Stabilire il Sistema di Sicurezza Sociale, in corrispondenza con l'art. 86 della Costituzione:
- Per questo si deve dare piena vigenza e applicazione alla Legge Organica del Sistema di Sicurezza Sociale (LOSSS) e ai suoi regimi prestazionali; in questo senso, si richiede di approvare le leggi speciali pendenti derivate dalla LOSSS: Legge del Sistema Pubblico Nazionale della Salute e Legge delle Pensioni e altre assegnazioni economiche della Sicurezza Sociale; attivare gli organi di consulta, partecipazione cittadina, tracciamento e controllo sulle istituzioni del Sistema di Sicurezza Sociale, come previsto dalla LOSSS;
- Allo stesso modo, deve esser promossa una politica rivoluzionaria nella Sanità Pubblica attraverso un processo di costruzione del Sistema di Sicurezza Sociale, rispondendo ad un Piano integrale e con partecipazione protagonista dei lavoratori e lavoratrici e delle comunità, concretamente in ciò che è attinente al sistema sanitario pubblico, per il progressivo smantellamento delle onerose e deficitarie polizze HCM nel settore pubblico – che trasferiscono enormi risorse pubbliche dello Stato verso le cliniche private – per destinare queste risorse alla rete ospedaliera pubblica, assicurando il suo ampliamento, modernizzazione, dotazione sufficiente e amministrazione efficiente e accurata, con meccanismi di controllo popolare e istituzionale severo, fino a rendere possibile la sostituzione totale delle HCM private, con la cura nei centri sanitari pubblici.
Iniziative dirette a sconfiggere la carenza e la speculazione sui beni di consumo di massa:
- Attraverso lo stabilire un sistema di controllo e di ispezione operaia e popolare sulla distribuzione degli alimenti e altri beni di consumo di massa, dei centri di produzione e commercializzazione privati e pubblici;
- Sviluppare una rete popolare e decentrata di distribuzione di massa degli alimenti e di altri prodotti, affinché questi giungano direttamente ai quartieri popolari e ai villaggi, senza intermediari e senza concentrare le vendite nei grandi stabilimenti privati (supermercati e ipermercati).
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