Partito Comunista del Venezuela (PCV) | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
15/07/2016
Difendere le conquiste popolari e approfondire il processo di cambiamenti
Caracas, 15 luglio. Tribuna Popular Tp - Gli attori che integrano gli spazi del denominato "dialogo" tra settori dell'opposizione e il Governo Nazionale, così come gli ex presidenti che fungono da mediatori, "non meritano la nostra fiducia politica, né sono garanzia di prospettive per migliorare la situazione economica della popolazione", ha affermato il Partito Comunista del Venezuela (PCV).
Yul Jabour, membro dell'Ufficio Politico del PCV e deputato nell'Assemblea Nazionale, ha allertato il popolo venezuelano e le sue forze popolari e rivoluzionarie in merito alle aspettative che possono crearsi intorno a queste conversazioni.
"Con questi attori e questi mediatori non si può realmente avere l'aspettativa che si risolva la crisi attuale in favore degli interessi del popolo", ha evidenziato Jabour.
Nel criterio del PCV tutto sembra mirare a cercare di risolvere i problemi, ma a favore del grande capitale, "perché sono questi interessi quelli che rappresentano gli attori che stanno partecipando al "dialogo", non gli interessi del popolo lavoratore".
"In che direzione vanno questi ex presidente?", ha domandato Jabour, "se quando erano al Governo dei loro rispettivi paesi quello che hanno fatto è stato applicare politiche neoliberiste, misure antipopolari, limitazione dei diritti e flessibilizzazione del lavoro".
Il Partito del Gallo Rosso ha segnalato che l'agenda che hanno applicato José Luis Rodríguez Zapatero, in Spagna; Leonel Fernández, nella Repubblica Dominicana; e, Martín Torrijos, a Panama, è simile a quella che desidera applicare la MUD in Venezuela ed è contraria alle posizioni sollevate dal processo bolivariano di cambiamenti.
Jabour ha insistito nell'approccio che ha fatto il PCV, rispetto al rifiuto di accettare qualsiasi tipo di negoziazione e consegna delle conquiste popolari in questo tavolo di "dialogo".
"Rifiutiamo che si facciano concessioni alla destra e al grande capitale, come ad esempio re-privatizzando le imprese nazionalizzate, espropriate o recuperate; o con i parametri legali che devono compiere per la loro proposta di referendum revocatorio; o quello che riguarda la liberazione dei cosiddetti "prigionieri politici", che legalizzerà l'impunità per criminali del popolo", ha sottolineato il dirigente comunista.
Resistenza popolare
Il PCV ha espresso che il popolo venezuelano sta resistendo a una multiforme offensiva dell'imperialismo e della destra fascistoide, per cui spinge le organizzazioni genuinamente patriottiche a serrare le file nella difesa delle conquiste popolari e nell'obiettivo dell'approfondimento rivoluzionario del processo bolivariano di cambiamento.
"E' molto significativo che figure rappresentative di interessi totalmente contrari a quelli del popolo venezuelano, come il presidente Barack Obama o i portavoce dell'Unione Europea e della gerarchia della Chiesa Cattolica, si stanno pronunciando così entusiasticamente per il denominato "dialogo", evidenziando che stanno vedendo come guadagnare terreno mediante questo meccanismo", ha riflettuto Jabour.
Contemporaneamente, ha manifestato il deputato comunista, "il Governo nazionale non facilita le minime condizioni, né mostra alcuna disposizione per generare uno spazio di articolazione e coordinamento con le organizzazioni politiche e sociali del processo o per lo meno di "dialogo", come tanto insiste con l'opposizione".
Jabour ha messo in risalto che "così come permanentemente si chiama il movimento popolare e le forze rivoluzionarie a marciare e a mobilitarsi per dimostrare l'appoggio al processo di cambiamenti, allo stesso tempo devono chiamarci per analizzare, discutere e valutare le politiche pubbliche, senza timore di critica".
Infine, il dirigente ha affermato che "il PCV, durante questi 17 anni, ha appoggiato, appoggia e appoggerà le politiche del Governo che vanno a beneficio del popolo, ma, come è sua caratteristica storica, segnalerà e combatterà quelle che vanno contro gli interessi popolari".
Messaggio urgente al Presidente Maduro dall'Ufficio Politico del PCV
Caracas, 15 luglio. Tribuna Popular Tp - Il Partito Comunista del Venezuela (PCV) ribadisce l'appello al Presidente della Repubblica Bolivariana di Venezuela, Nicolás Maduro per aprire spazi di discussione con le forze rivoluzionarie sul piano politico del paese.
"Stiamo esortando al Presidente Nicolás Maduro affinché apra uno spazio di discussione con le forze rivoluzionarie che in questi 17 anni abbiamo accompagnato, accompagniamo e continuiamo ad esser parte di questo processo popolare, bolivariano, rivoluzionario. Non si comprende il fatto che il Governo e il Presidente possano riunirsi con tutti, incluso i settori capitalisti e non con le forze rivoluzionarie che abbiamo condiviso questi 17 anni. Il nostro appello al Presidente Maduro è di aprire uno spazio per discutere il piano politico in sviluppo".
Il deputato Oscar Figuera ha assicurato che solamente con misure profondamente rivoluzionarie si potrà affrontare la crisi economica attuale.
"In Venezuela non è in crisi il socialismo, perché mai è esistito il socialismo, non può essere in crisi qualcosa che non esiste. Ciò che è in crisi è il capitalismo e i capitalisti vogliono risolvere la crisi nel modo che sempre hanno fatto e cioè scaricando sulle spalle dei lavoratori e del popolo il peso di essa. Le misure che stanno adottando, dove i cosiddetti "Prezzi Giusti" si elevano in modo esagerato, a chi servono, ai lavoratori o al capitale? Noi segnaliamo che non è con misure capitaliste che si risolverà la crisi venezuelana, è con misure profondamente rivoluzionarie che implicano maggiore partecipazione e maggior potere per il nostro popolo".
Il Partito Comunista del Venezuela, ha ribadito l'impegno di tutto il Partito nella difesa del processo bolivariano di cambiamenti di fronte all'offensiva imperialista.