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FSM: Non sosteniamo l'ingerenza imperialista né la repressione sindacale in Venezuela

Tribuna Popular | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

07/07/2021

La Federazione Sindacale Mondiale (FSM), con 105 milioni di affiliati in 133 paesi del mondo, ha condannato la persecuzione, la repressione e la criminalizzazione dei lavoratori e sindacalisti in Venezuela, ingiustamente sottoposti a processi giudiziari, arresti e incarceramenti per rivendicare i loro diritti e migliori condizioni di lavoro.

Il pronunciamento è stato fatto dall'unica centrale sindacale di classe del mondo, dopo aver ricevuto una missiva informativa dove si segnalavano i casi di lavoratori venezuelani i cui diritti sono stati violati, redatta da Pedro Eusse, Segretario generale della Centrale Unitaria dei Lavoratori del Venezuela (CUTV).

Il documento della CUTV si riferisce ai fascicoli di oltre 20 lavoratori, ingiustamente privati della libertà e indebitamente processati, tra essi Rodney Álvarez, Eudis Girot, Bartolo Guerra, Marcos Sabariego, Gil Mujica, Joel Bolívar, Guillermo González, Derbys Rodríguez, Orianna Rojas, Aryenis Torrealba, Alfredo Chirinos, Luis Cárdenas, Neptalí Duno, Rafael Nelo, Gustavo Juárez, Pedro Montilla, Roger González, Luis Rivas, Eugenio Montes, Miguel Álvarez, Darío Salcedo, Luis Valles, José Guerrero, Richard Ortega, Jean Bracho, Eduardo Barroso.

"L'obiettivo del presente documento è fondamentalmente quello di avere la solidarietà, l'accompagnamento e il sostegno concreto ed effettivo della Federazione Sindacale Mondiale (FSM) per la lotta che portano avanti la CUTV e il Fronte Nazionale di Lotta della Classe Lavoratrice (FNLCT) con i i familiari e un insieme di organizzazioni sociali e politiche rivoluzionarie, contro tali pratiche antioperaie, antisindacali e antidemocratiche, per ottenere il ristabilimento dello stato di diritto e la conquista della libertà piena per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori ingiustamente privati della libertà e indebitamente processati", spiega la missiva che è stata inoltrata in copia al Coordinamento Subregionale Andina e a tutti i quadri dirigenti della FSM in America Latina.

Il testo afferma che "le pratiche di repressione, criminalizzazione e incriminazione sindacale tendono a incrementarsi nei periodi di crisi capitalista, quando la borghesia e i loro governi si propongono di proteggere i margini di profitti e stabilizzare il sistema sacrificando i salari e in generale peggiorando le condizioni di vita e di lavoro della classe lavoratrice, mostrando inevitabilmente il volto autoritario e antidemocratico degli stati borghesi".

"E' il caso del Venezuela, dove il riformismo "progressista" (adesso più che altro entreguista) gestisce la crisi del capitalismo dipendente e del collasso della rendita petrolifera, acutizzato dalle illegali e criminali sanzioni imperialiste, cercando di mantenere e attrarre investimenti di capitali esteri tenendo tra i principali vantaggi competitivi, il costo della forza lavoro più basso del continente e la "pace sindacale" ottenuta attraverso la conciliazione e l'arresa della classe", prosegue.

In risposta, la FSM ha chiesto la scarcerazione immediata e l'annullamento delle persecuzioni penali contro i lavoratori citati. "Chiediamo che cessino le detenzioni, incriminazioni, incarceramenti e difendiamo il rispetto dei diritti e delle libertà sindacali e democratiche delle lavoratrici e dei lavoratori".

Concludendo col ribadire la sua fermezza contro gli interventi imperialisti degli USA e dei suoi alleati in Venezuela "ma allo stesso modo siamo ugualmente fermi nella difesa dei principi delle libertà sindacali".


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