www.resistenze.org - popoli resistenti - venezuela - 18-08-21 - n. 798

Comunicato UP del PCV: il patto d'élite si consolida in Messico

Partito Comunista del Venezuela (PCV) | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

17/08/2021

I rappresentanti politici delle due frazioni più importanti della borghesia nazionale si sono messi d'accordo in Messico al fine di stabilire le basi per dare continuità a un processo di negoziazioni politiche che si svilupperà nel tempo e darà risultati concreti a beneficio dei nemici del popolo venezuelano.

Da un lato, abbiamo il Governo di Nicolas Maduro e la direzione
capitolatrice del Partito Socialista Unificato del Venezuela (PSUV), in rappresentanza degli interessi dei poderosi nuovi ricchi formati all'ombra degli affari statali. Dall'altro lato, l'ala della destra, guidata da Juan Guaidò, Henrique Capriles e i partiti socialdemocratici, in rappresentanza della borghesia nazionale tradizionale e gli interessi dei gruppi monopolistici transnazionali statunitensi ed europei.

Bisogna ricordare che la frazione della destra oppositrice agisce in aperta subordinazione agli interessi dell'imperialismo statunitense ed europeo, quindi la sua fonte per forzare le negoziazioni proviene dal nocivo impatto delle sanzioni coercitive, unilaterali e illegali imposte dalle potenze imperialiste contro il paese.

Da questa composizione di classe delle due forze politiche che si riuniscono in Messico, è chiaro che il contenuto dei cosiddetti "dialoghi di pace" girerà intorno ai loro interessi. Per questo, quando parlano di negoziazioni per la stabilità o per la salvezza nazionale, si riferiscono alla creazione di condizioni per garantire la loro propria stabilità e salvezza, a discapito degli interessi del paese e del popolo lavoratore della città e della campagna.

Il memorandum d'intesa del Messico ha come basi reali gli accordi economici precedenti, diretti a dare garanzie ai capitali privati. Sia il Governo come l'opposizione di destra coincidono nell'attuale aggiustamento economico di contenuto neoliberista che impone la politica di liberalizzazione dei prezzi, la dollarizzazione di fatto dell'economia, le privatizzazioni dei beni pubblici, la restituzione delle imprese pubbliche e delle terre agricole al capitale privato e ai proprietari terrieri, le politiche di flessibilizzazione fiscale, l'apertura al capitale privato nel settore petrolifero, la politica di distruzione dei salari e la deregolamentazione delle relazioni lavorative. Così come anche le importanti promesse al capitale privato nazionale e straniero di succosi profitti con le Zone Economiche Speciali e le aspettative di una riforma della Legge degli Idrocarburi con cui si vuole privatizzare il bussines petrolifero e ridurre la capacità dello Stato di impossessarci della rendita petrolifera.

E' per questo che la classe lavoratrice, i contadini e i settori popolari, non possono esser ingannati con i dialoghi della borghesia in Messico. Non sono i nostri interessi e necessità quelle che importano nell'agenda dei rappresentanti politici della rapace borghesia nazionale e transnazionale; tutto il contrario: è sul sacrificio delle nostre conquiste e diritti, caricando sulle nostre spalle tutto il peso della crisi e delle sanzioni illegali imperialiste, che oggi queste due forze politiche della borghesia si danno la mano e aspirano a firmare il "calumet" della pace.

Una dimostrazione di questa realtà è che, mentre i dialoghi danno rapidamente come risultato la liberazione di personaggi della destra implicati in aggressioni straniere contro il paese, molti lavoratori continuano a restare in carcere a causa della crescente politica di persecuzione giudiziaria e criminalizzazione delle lotte operaie, sindacali e contadine.

Ma l'evidenza va oltre: mentre i dialoghi generano risposte rapide alle richieste degli imprenditori di pagare meno imposte e liberalizzare i prezzi, le richieste dei lavoratori per un salario pari al paniere di base e contro i licenziamenti illegali sono scartate.

L'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista del Venezuela (PCV) rifiuta e condanna questa farsa dei dialoghi che si impone alle spalle delle richieste e reali necessità del popolo lavoratore della città e della campagna.

Denunciamo al popolo venezuelano che l'obiettivo dei dialoghi del Messico è quello di consolidare il patto borghese per la spartizione delle ricchezze del paese tra i capitalisti nazionali e stranieri, mentre si impone un aggiustamento economico antipopolare. Tutto questo, inoltre, garantendo una grottesca impunità a coloro che che hanno accumulato grandi fortune protetti nella corruzione e a coloro che hanno propiziato sanzioni illegali straniere contro il paese e si sono appropriati di risorse di proprietà della nazione.

Oggi più che mai, i lavoratori devono esser uniti per lottare contro l'offensiva che il patto borghese del Messico imporrà contro i nostri diritti e la sovranità del paese.

Ieri fu il patto di Punto Fijo; oggi sarà il Patto del Messico. Con nuovi e vecchi attori, ma sempre contro gli interessi del popolo lavoratore e della Patria.

La classe lavoratrice, i contadini e le forze popolari devono costruire l'Alternativa di carattere Popolare e Rivoluzionario contro il nuovo patto d'élite.

Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista del Venezuela (PCV)


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