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Il PCV denuncia l'infamia anticomunista nell'Assemblea Nazionale

Partito Comunista del Venezuela (PCV) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/09/2021

Nella sessione plenaria dell'Assemblea Nazionale di martedì 14 settembre, il deputato del Partito Comunista del Venezuela (PCV) e dell'Alternativa Rivoluzionaria Popolare (APR), il compagno Oscar Figuera, a nome del nostro Partito e della coalizione della sinistra rivoluzionaria, ha messo in discussione il patto borghese in sviluppo per l'imposizione di politiche neoliberali e di conseguenza, si è espresso contro un progetto di accordo che si voleva approvare all'unanimità nel parlamento venezuelano a sostegno degli accordi messicani stabiliti tra il governo e la rappresentanza dell'ultradestra filo-imperialista. Naturalmente l'intervento del compagno Oscar Figuera, che è anche il segretario generale del Comitato Centrale del PCV, è stato ancora una volta censurato; le televisioni di stato (VTV e ANTV) che trasmettono tutte le deliberazioni che hanno luogo nelle sessioni plenarie dell'Assemblea Nazionale, hanno interrotto la loro trasmissione in diretta dal Palazzo Legislativo Federale proprio nel momento in cui il deputato comunista prendeva parola, impedendo a chiunque non fosse presente alla sessione di sapere cosa aveva detto il deputato Figuera.

Una così palese violazione del diritto all'informazione, essendo ripetuta e sistematica, non sorprende più nessuno anche se provoca indignazione; ma, in questa occasione, l'aggressione diretta contro il PCV e il suo deputato ha raggiunto un livello senza precedenti nel dibattito parlamentare quando, non appena il compagno Oscar Figuera ha finito il suo intervento, il deputato del PSUV, Pedro Carreño, ha preso la parola per accusare colui che "aveva appena preso la parola" di essere un "delfino della CIA" e un "tirapiedi del Dipartimento di Stato". Naturalmente, l'intervento di Pedro Carreño è stato trasmesso in televisione.

Per il PCV è chiaro che le parole assurde e diffamatorie del borghese Pedro Carreño contro il deputato Oscar Figuera, così come quelle continuamente pronunciate dal deputato Jorge Rodriguez e da altri membri dell'élite al potere, sono in realtà parte dell'attacco sostenuto dall'anno scorso contro il Partito Comunista e le forze della coalizione dell'APR. Non sono affatto casuali, né corrispondono a un momento di acceso dibattito, ma esprimono l'escalation nell'attacco sistematico contro il Partito della classe operaia venezuelana, cercando di squalificare e stigmatizzare la sua ferma e chiara posizione contro lo sviluppo della politica cedevole e neoliberista assunta dalla direzione del governo e del PSUV, espressa non solo nell'Assemblea Nazionale ma in tutte le attività svolte dal PCV, la sua Gioventù Comunista e i nostri fronti politici di massa, con l'obiettivo di illuminare il nostro popolo lavoratore, vittima della crisi del capitalismo dipendente e rentier, delle sanzioni illegali e criminali imposte dall'imperialismo yankee ed europeo, così come delle politiche governative antioperaie e antipopolari in sviluppo.

In questo contesto, l'Ufficio Politico del Comitato Centrale del PCV ripudia le abominevoli accuse irresponsabilmente lanciate e denuncia lo sviluppo di una macchinazione anticomunista, che mira a promuovere un odio irrazionale contro i comunisti venezuelani e, in particolare, contro il nostro deputato nell'Assemblea Nazionale, l'unico in quel foro dominato dalla destra al governo e dalla destra all'opposizione, che alza la voce della classe operaia e del popolo lavoratore per denunciare come, alle spalle delle maggioranze, le élite al potere stanno forgiando la resa della nazione venezuelana e la distruzione dei diritti del popolo per soddisfare le pretese dei capitali monopolistici, mascherati dietro una falsa lotta contro il blocco e le misure coercitive imperialiste.

Che tutti sappiano che nessuna calunnia o diffamazione contro il PCV può gettare un'ombra sulla limpida traiettoria passata e presente di lotta antimperialista, anticapitalista, di classe e rivoluzionaria del Partito del Gallo Rosso. Il nostro popolo sa che i comunisti venezuelani, con onestà, semplicità e combattività, difendono gli interessi del popolo lavoratore contro i strategemmi criminali dell'imperialismo yankee e dei suoi lacchè, e contro il tradimento dei burocrati e dei nuovi ricchi del riformismo cedevole, che oggi negoziano con i nemici della patria per conservare i loro privilegi a costo del sacrificio delle maggioranze popolari. 

La diffamazione anticomunista, preceduta dalla solita censura mediatica, mostra la pericolosa tendenza autoritaria, antidemocratica e antipopolare che si sta consolidando nella pratica politica di coloro che sono al potere, nella misura in cui - manipolando con una raffinata retorica pseudo-rivoluzionaria - si compromettono con gli interessi dell'alta borghesia, dell'imperialismo e delle élite dei nuovi ricchi che sono emersi sotto la protezione dell'amministrazione irregolare e incontrollata del denaro pubblico. Nel frattempo, si distruggono i salari, si smantellano i contratti collettivi di lavoro, si impone la precarietà e la deregolamentazione del lavoro, si perseguono e si processano i lavoratori combattivi, si favoriscono i proprietari terrieri contro i contadini poveri, si distruggono le imprese pubbliche che poi vengono privatizzate e offerte come rottami al capitale privato, si liberano i capitalisti dalle tasse e si sottomette il popolo all'IVA e all'iperinflazione dollarizzata, oltre ad offrire alle imprese transnazionali le nostre ricchezze e la nostra sovranità con una forza lavoro semi-schiavizzata, attraverso la legge delle zone economiche speciali.

Con accuse oltraggiose, minacce, ricatti e pratiche di criminalizzazione contro i rivoluzionari e le rivoluzionarie, così come contro i dirigenti operai e contadini, le cupole del governo e della destra dell'opposizione difendono il patto tra le due principali fazioni borghesi del Venezuela, la frazione associata ai monopoli statunitensi e la frazione della cosiddetta "borghesia rivoluzionaria", cioè la borghesia parassitaria legata all'attuale governo, che è responsabile della liquidazione di ogni traccia del processo progressivo bolivariano iniziato dal presidente Chávez.

In queste circostanze, che ci ricordano le impunite azioni antidemocratiche e anticomuniste del governo filo-yankee di Betancourt e Leoni negli anni '60, ribadiamo il nostro appello alla classe operaia e ai lavoratori della città e della campagna a lottare in difesa della sovranità nazionale, per il salvataggio dei nostri diritti violati e per recuperare la dignità popolare macchiata, accumulando le forze per una soluzione rivoluzionaria della profonda crisi capitalista. Allo stesso modo, chiediamo al movimento comunista internazionale di raddoppiare la sua solidarietà con i comunisti venezuelani e con il nostro popolo lavoratore, di fronte alle minacce che si profilano contro le forze rivoluzionarie venezuelane mentre le fazioni borghesi e i loro rappresentanti politici fanno un patto per governare a favore delle classi dominanti. 

Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista del Venezuela

Caracas, 28 settembre 2020


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