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Primo Maggio: resistere all'offensiva neoliberale e costruire l'alternativa della classe lavoratrice

Partito Comunista del Venezuela (PCV) | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/04/2022



Il Partito Comunista del Venezuela (PCV) saluta la classe operaia nazionale e mondiale, in occasione del 136° anniversario dell'atto eroico della classe operaia per la giornata lavorativa di otto ore, otto ore di riposo e otto ore di studio e svago. Il Primo Maggio è la giornata mondiale della nostra classe e un promemoria permanente per i lavoratori del mondo che la borghesia e il suo regime di sfruttamento non ci danno niente in regalo, tutti i nostri diritti li conquistiamo lottando.

La classe operaia urbana e rurale in Venezuela sta subendo il più aggressivo attacco ai suoi diritti economici, sindacali e politici della storia. Non ci sono precedenti nella storia delle crisi economiche, provocate dalle diverse forme di gestione statale borghese del sistema capitalista venezuelano dipendente e rentier, che abbiano avuto effetti così drammatici sui diritti della classe operaia venezuelana.

Milioni di lavoratori venezuelani sono stati costretti a lasciare il loro paese in cerca di condizioni migliori per la vendita della loro forza lavoro all'estero, i salari e le pensioni sono stati polverizzati a livelli record di precarietà, e i diritti economici essenziali per le condizioni di vita dei lavoratori come i benefici sociali e i contratti collettivi sono stati de facto eliminati dai datori di lavoro privati e pubblici con l'avallo e l'approvazione del governo di Nicolas Maduro.

Il paese è immerso in una crisi senza precedenti nella sua storia, confermata dal fatto concreto che l'economia nazionale si è ridotta dell'80% delle sue dimensioni negli ultimi 8 anni e aggravata dalla multiforme aggressione dell'imperialismo statunitense ed europeo. Tuttavia, le conseguenze di questa crisi non vengono pagate da coloro che l'hanno provocata.

Coloro che hanno chiesto e promosso le criminali sanzioni imperialiste contro il paese sono ai tavoli di dialogo con il governo e partecipano alla spartizione degli affari nel quadro dell'apertura neoliberale del governo di Maduro. Gli imprenditori di Fedecamaras, Conindustria, Fedenagas, e gli altri beneficiari della fuga di capitali di più di 300 miliardi di dollari dalla recente stagione petrolifera e responsabili dell'arretratezza produttiva e tecnologica dell'industria e dell'agricoltura nazionale, sono ora gli eroi chiamati a sollevare il paese dalla crisi. Nell'altro polo, la nuova borghesia che ha accumulato le sue fortune sotto la protezione degli affari del governo, del traffico d'influenza e della corruzione, è quella che guida l'apertura liberale e privatizzatrice.

A beneficio di questi uomini d'affari, il governo approva ulteriori esenzioni fiscali, promette loro leggi di liberalizzazione economica come la legge sulle Zone economiche speciali e la riforma della legge sugli idrocarburi, deregolamenta il mercato del lavoro per rendere la forza lavoro meno cara, e applica una feroce repressione e criminalizzazione delle lotte sindacali.

I due componenti della borghesia nazionale responsabili dell'attuale crisi - sia quello che ha eseguito una disastrosa gestione economica da parte del governo, sia quello che ha contribuito all'aggravarsi della crisi economica partecipando al saccheggio dei proventi del petrolio e promuovendo successivamente sanzioni economiche criminali contro il paese - sono oggi in pieno accordo per promuovere congiuntamente una soluzione capitalista della crisi che protegga gli interessi del capitale privato nazionale ed estero, a scapito delle condizioni di vita delle famiglie lavoratrici.

Il miraggio di questa ripresa economica di cui si vantano il governo e l'opposizione di destra è costruito sul sacrificio della classe operaia nelle città e nelle campagne del nostro paese. L'attuale fermento capitalista è sostenuto dalla sottrazione dei salari dei lavoratori, dei risparmi, delle prestazioni sociali e dalla riduzione abissale degli investimenti statali nel sistema sanitario, nell'istruzione, nei trasporti, nella sicurezza sociale e nei servizi pubblici.

Non è vero che i segni dell'attuale ripresa economica sono dovuti a un cambiamento fondamentale nel capitalismo dipendente e di rendita del Venezuela, come il governo sostiene continuamente. Tutti gli elementi che caratterizzano questo rimbalzo economico indicano che stiamo andando verso un approfondimento del rentierismo con una maggiore dipendenza dalle importazioni e la distruzione dell'apparato industriale. Cercano di ingannare i lavoratori con un'illusione di progresso economico nazionale basato sul frenesia consumistica degli strati più ricchi della società, la proliferazione di baracconi e la dollarizzazione dell'economia; mentre l'industria petrolifera è in profonda crisi, l'apparato industriale nazionale è in fallimento, le università sono in declino, i servizi pubblici sono sempre più carenti e i diritti economici, sindacali e politici dei lavoratori sono in declino.

Se qualcosa viene confermato dall'apparente miglioramento economico attuale, è il carattere parassitario della borghesia nazionale e la sua incapacità storica di intraprendere il compito di superare il rentierismo attraverso l'industrializzazione del paese. Solo i lavoratori venezuelani, costituiti come classe sociale per se stessi, e in stretta alleanza con i contadini e gli strati popolari, potranno realizzare questa necessità di profondi cambiamenti che la società venezuelana richiede per uscire dall'arretratezza economica.

La svolta neoliberale del governo di Nicolas Maduro ha reso ancora più evidente il carattere egemonico delle forze borghesi all'interno del PSUV e del governo, e ha messo a nudo la falsità del loro discorso "socialista" e rivoluzionario con cui intendono mantenere abbindolata e neutralizzata una parte significativa della classe operaia, dei contadini e dei settori popolari.

Raggiungere la totale indipendenza della classe operaia dall'influenza e dalla subordinazione conscia o inconscia agli interessi dei due poli della borghesia nazionale è un compito vitale per condurre una lotta frontale e di massa contro l'aggiustamento neoliberale promosso dal patto delle élite.

Il nostro appello ai lavoratori e alle lavoratrici in questo Primo Maggio è di avanzare nella loro indipendenza e unità di classe. Mentre la borghesia si unisce per imporci sacrifici insopportabili per espandere i suoi profitti, noi, lavoratori della città e della campagna, siamo obbligati a unirci e organizzarci come classe sociale indipendente per affermare i nostri diritti e aspirazioni.

La borghesia e il suo governo hanno paura della nostra unità e della capacità di trasformazione delle nostre lotte, per questo attaccano il movimento operaio, criminalizzano e perseguono le legittime proteste dei lavoratori, imprigionano e violano i diritti umani degli operai combattivi, rendono impossibile la creazione di sindacati di classe, mettono a tacere qualsiasi denuncia degli abusi padronali e governativi contro i lavoratori e impongono la censura al Partito Comunista del Venezuela e alle organizzazioni sindacali di classe.

Non possiamo continuare a permettere altri abusi e violazioni dei nostri diritti economici, sindacali e politici.

La classe operaia deve lottare unita contro l'offensiva neoliberale della borghesia. Solo uniti, organizzati e mobilitati possiamo conquistare il nostro diritto a salari e pensioni decenti ancorati al paniere di base, il recupero delle prestazioni sociali, il ripristino dei contratti collettivi di lavoro, la difesa del diritto all'organizzazione sindacale, il reintegro dei lavoratori licenziati illegalmente, il rilascio immediato dei lavoratori ingiustamente detenuti e fermare la privatizzazione dell'industria petrolifera, dei settori strategici nazionali e la consegna dei servizi pubblici al capitale privato.

In questo senso, salutiamo le lotte per le pensioni, per i salari decenti e per la restituzione dei diritti violati che stanno conducendo i pensionati e le pensionate, gli operai e le operaie della SIDOR e in generale i lavoratori e le lavoratrici delle altre imprese di base, delle compagnie petrolifere, dei settori pubblici, in particolare della sanità e dell'istruzione, che stanno dando segni di resistenza incipiente che dobbiamo trasformare in un'espressione di massa della classe operaia venezuelana. Salutiamo anche le lotte dei lavoratori di varie imprese private, come la transnazionale Mondelez (ex Kraft) nel suo stabilimento di Barquisimeto. Allo stesso modo, inviamo il nostro messaggio di solidarietà e incoraggiamento ai sindacati e alle organizzazioni rivoluzionarie che stanno combattendo un'importante battaglia contro la criminalizzazione e la persecuzione giudiziaria dei lavoratori che lottano o denunciano.

Esigiamo la liberazione immediata di tutti i lavoratori ingiustamente detenuti! E' fondamentale continuare a promuovere e rafforzare la linea di unità d'azione delle masse operaie, contadine e popolari per sconfiggere le politiche neoliberiste e l'interventismo imperialista. In questa direzione il nostro Fronte Nazionale di Lotta Operaia (FNLCT) e la Centrale Unitaria dei Lavoratori del Venezuela (CUTV) stanno avanzando in unità d'azione con varie organizzazioni sindacali e movimenti operai di diversi orientamenti ideo-politici. E' ora di rafforzare l'organizzazione sindacale di classe dei lavoratori e di promuovere la loro unità organica nazionale nella CUTV.

Tuttavia, non è sufficiente condurre una lotta di massa contro l'aggiustamento neoliberale. Il miglioramento delle condizioni di vita della classe operaia in una prospettiva stabile e duratura dipende da una trasformazione rivoluzionaria del paese per superare una volta per tutte il capitalismo dipendente e rentier del Venezuela.

L'attuale profonda crisi del capitalismo nazionale, aggravata dalle illegali sanzioni imperialiste, ha una via d'uscita alternativa all'attuale agenda liberale che approfondisce l'arretratezza produttiva nazionale e deteriora le condizioni di vita dei lavoratori. Questa alternativa è il progetto rivoluzionario della classe operaia venezuelana.

Oggi più che mai, quando pretendono di presentare come inevitabile il baratro neoliberale come unica via d'uscita dalla crisi, dobbiamo difendere e innalzare l'alternativa rivoluzionaria che rappresenta la presa del potere politico da parte della classe operaia venezuelana e la costruzione del socialismo-comunismo.

Lottare fino alla vittoria con la classe lavoratrice al potere!
Ampia unità operaia-popolare per sconfiggere il piano neoliberista!

Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista del Venezuela (PCV)



 
 
 
 
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