La tragedia del tripartitismo della fine degli anni '90 rivive oggi sotto forma di farsa: il cosiddetto "dialogo sociale", promosso dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) a partire dal 2022, ha portato con sé solo false illusioni. Siamo alla soglia dei due anni dal congelamento di salari, stipendi e pensioni e l'unica novità emersa dall'incontro conciliante tra il governo di Nicolás Maduro, le confederazioni sindacali padronali e i dirigenti d'impresa è l'assurdità chiamata "reddito minimo globale".
Nel vano tentativo di nascondere la propria capitolazione e scartando la mobilitazione e la lotta come uniche garanzie per il recupero dei diritti violati, la Confederazione dei lavoratori venezuelani (CTV) ha "chiesto" un salario di 200 dollari; ma rapidamente Fedécamaras ha detto che questo è "inimmaginabile"; così come in campo politico, il Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) - l'avvocatura di parte governativa - ha detto alla legittima militanza del Partito Comunista del Venezuela (PCV) che la richiesta di revoca della sentenza illegale n. 1.160 (1) è "non ammissibile".
In effetti, il Governo-PSUV sta meticolosamente costruendo uno scenario in cui la richiesta di un salario di sussistenza - come previsto dalla Costituzione - o di un'autentica alternativa politica al patto delle élite, sono da considerarsi "naturalmente" impossibili. A tal fine, la leadership al potere sta seminando il terrore tra le fila dei suoi oppositori con arresti arbitrari, caratterizzati dalla violazione delle più elementari garanzie costituzionali e procedurali. Ma non solo alcune correnti di destra stanno subendo l'assalto della "furia reazionaria" del governo, ma continua anche l'offensiva di criminalizzazione per neutralizzare le lotte dei lavoratori.
Recentemente, i leader sindacali Leonardo Azócar e Daniel Romero sono stati trasferiti in un centro penitenziario nell'ambito di un processo giudiziario pieno di irregolarità. Sequestrati dal giugno 2023, il loro unico crimine è stato quello di guidare le massicce proteste dei lavoratori della Siderúrgica del Orinoco (Sidor) per chiedere salari migliori. Il governo li ha accusati di essere "terroristi" e con questo ha reso ancora una volta evidente la sua natura autoritaria. Anche Víctor Venegas, segretario generale del sindacato dei lavoratori dell'istruzione dello Stato di Barinas, arrestato durante un'irruzione illegale nella sede del sindacato dopo aver guidato le manifestazioni degli insegnanti all'inizio dell'anno, è stato presentato all'opinione pubblica come un "cospiratore". La giornalista Mary Pili Hernández, ex ministro del governo di Hugo Chávez, ha dichiarato pochi giorni fa che, in 40 anni di professione, per la prima volta ha paura di parlare.
Per superare questa pratica sistematica di intimidazione, è necessario unire le forze; unire tutte le lotte: dalla protesta popolare per la mancanza d'acqua nelle comunità, alle mobilitazioni per il recupero dei salari. Dispersi, siamo facile preda del nemico di classe. Certo, uniti siamo forti; ma solo organizzati potremo sconfiggere questa politica neoliberista.
Note:
1) Il Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) si è rifiutato di revocare la sentenza n. 1.160 con cui, lo scorso agosto, ha tolto la figura giuridica della legittima appartenenza al Partito Comunista del Venezuela (PCV) per consegnarla a un gruppo di agenti politici al servizio del governo di Nicolás Maduro.
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.