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Il PCV denuncia l'escalation repressiva: non vi è alcun rispetto per le garanzie costituzionali

Tribuna Popular | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

24/05/2025

Comunicato - L'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista del Venezuela (PCV) denuncia al Paese e al mondo che l'amministrazione di Nicolás Maduro continua e intensifica l'escalation repressiva iniziata il 29 e 30 luglio dello scorso anno, quando la mancanza di trasparenza delle elezioni presidenziali ha generato forti proteste popolari in diverse zone del Paese, con un bilancio di oltre 2.000 arrestati e diverse decine di morti, per lo più giovani dei quartieri popolari, molti dei quali non avevano nemmeno partecipato alle proteste. Inoltre, le condizioni carcerarie, i trattamenti indegni e la mancanza di cure mediche adeguate hanno provocato la morte di cinque detenuti e di altre due persone rilasciate con gravi problemi di salute.

In vista delle imminenti elezioni parlamentari e regionali, la leadership governativa ha scatenato una caccia all'uomo contro leader politici, giornalisti, difensori dei diritti umani, leader sindacali e sociali di diverse orientazioni ideologiche, giustificando arresti illegali, perquisizioni, vessazioni e blocchi repressivi con una presunta "cospirazione terroristica per boicottare le elezioni", senza elementi convincenti contro le persone arrestate, perseguitate e vessate.

Il PCV richiama in particolare l'attenzione sugli arresti ingiustificati e senza rispetto delle garanzie procedurali, con periodi di sparizione forzata e di isolamento prolungato dell'ex candidato presidenziale e membro del Frente Democrático Popular, Enrique Márquez, arrestato e detenuto in isolamento dal 7 gennaio, nonché del difensore dei diritti umani, l'avvocato Eduardo Torres, anch'egli arrestato e detenuto in isolamento dal 9 maggio scorso. Oltre agli atti abusivi di vessazione da parte della polizia nei confronti dell'avvocatessa María Alejandra Díaz e della sua famiglia, e contro il dirigente politico Juan Barreto, la cui abitazione è sorvegliata giorno e notte da funzionari degli organi repressivi dello Stato che portano armi lunghe, in una sorta di casa-prigione di fatto, senza alcun mandato giudiziario.

È evidente che i numerosi arresti e l'aggressivo dispiegamento di forze di polizia e gruppi paramilitari hanno lo scopo di intimidire collettivamente e di inibire qualsiasi iniziativa di organizzazione e mobilitazione che rivendichi diritti sociali e politici.

Il governo presieduto da Nicolás Maduro, di dubbia legalità e legittimità per non aver concluso il processo elettorale del 28 luglio, è caratterizzato dall'autoritarismo, dall'abuso di potere e dalle restrizioni alle libertà democratiche che commette impunemente, soprattutto da quando, nell'agosto 2018, ha avviato l'applicazione sistematica di un aggiustamento neoliberista a favore della borghesia, scaricando il peso della crisi e delle sanzioni imperialiste illegali sul popolo lavoratore, in particolare con la distruzione dei salari, lo smantellamento dei contratti collettivi e la persecuzione dell'attività sindacale; con leader sindacali incarcerati e perseguiti giudizialmente per aver chiesto il rispetto dei diritti del lavoro, come nel caso del sindacalista Daniel Romero (della Siderúrgica del Orinoco), privato della libertà dalla metà del 2023.

Segnaliamo che attualmente in Venezuela tutti gli arresti e gli atti di vessazione poliziesca contro persone che si oppongono o criticano la leadership del PSUV vengono effettuati al di fuori delle seguenti garanzie stabilite dalla Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela: l'inviolabilità della libertà personale (articolo 44); il divieto di sparizione forzata di persone (articolo 45); il divieto di tortura o trattamenti crudeli, inumani o degradanti (articolo 46); il divieto di perquisizione domiciliare senza mandato giudiziario (articolo 47); sul giusto processo (articolo 49), in particolare per quanto riguarda il diritto alla difesa e all'assistenza legale, alla presunzione di innocenza, al diritto di non essere costretto a dichiararsi colpevole; il diritto alla libertà di transito (articolo 50); la libertà di espressione (articolo 57); tra le altre garanzie civili stabilite nella Carta Magna.

La repressione e gli arresti illegali perpetrati dall'amministrazione Maduro, senza rispetto per il giusto processo e con violazioni dei diritti umani, non sono diversi dalle violazioni commesse dai governi di Trump e Bukele contro i giovani migranti venezuelani.

Ancora una volta chiediamo la cessazione della repressione e della criminalizzazione della lotta politica, sindacale e sociale; che sia concessa la piena libertà a tutti coloro che sono ingiustamente privati della libertà e che sia ripristinato il rispetto delle garanzie costituzionali. Di conseguenza, invitiamo il popolo venezuelano, le organizzazioni sociali e politiche popolari, rivoluzionarie e autenticamente democratiche, a lavorare per la costruzione di uno spazio di articolazione e unità d'azione in difesa della Costituzione, in lotta per l'immediata approvazione di una legge di amnistia e per il pieno ripristino dello Stato di diritto.

Unità d'azione per il rispetto della Costituzione!

Ufficio politico del Comitato centrale del PCV

Caracas, 24 maggio 2025.


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