Sua Eccellenza Tan Nguyen Cong
(Vice-Primo Ministro della Repubblica socialista del Vietnam)
"Attualmente dobbiamo raccogliere una sfida considerevole dal momento che
ci poniamo il problema della sicurezza alimentare di centinaia di milioni di
persone che soffrono la farme". In Asia, ci sono più di 500 milioni di
persone che vivono nella povertà. Nei confronti di ciò, alla conferenza
regionale Asia-Pacifico, che si è tenuta a Tokyo (Giappone) nel 2000, la FAO ha
chiamato i paesi ad unire i loro sforzi per cambiare radicalmente i sistemi di
produzione alimentare. La produzione di riso, per prendere soltanto
quest'esempio, ha permesso al Vietnam di fare molto; noi abbiamo permesso che
la produzione di riso aumentasse del cinque per cento all'anno. Questo ci
permette di rispondere alla domanda alimentare nazionale quando la popolazione
cresce ad un ritmo di un milione di persone all'anno.
La politica del Vietnam, in materia di sicurezza alimentare, è stata una pietra
angolare per gli affari del governo che cercava di garantire lo sviluppo
socio-economico, di combattere la fame e la povertà. Il numero di famiglie
povere in Vietnam è stato ridotto del 20 per cento in cinque anni tra il 1993
ed il 1998. Tutte le attività che sono state condotte sono state portate avanti
nel quadro della dichiarazione fatta a Roma nel novembre 1996. Voi troverete un
rapporto circostanziato su questo.
Oltre a questi risultati, il Vietnam ha firmato un certo numero di accordi di
cooperazione tripartita tra Vietnam, FAO ed un paese terzo. È su iniziativa
della FAO che ci siamo impegnati in questo senso. Vogliamo formulare un
programma specifico per la sicurezza alimentare e che riguarda tutte le nazioni
con un deficit alimentare. Abbiamo avuto una cooperazione molto incoraggiante
con il Senegal nel 1996 ed accordi simili sono stati firmati con il Benin,
Madagascar nel 1998, con la repubblica del Congo e la Repubblica Democratica
del Laos nel 2001. Speriamo di firmarne un altro con la Repubblica del Ciad.
Il Vietnam resta un paese povero: il 15 per cento delle famiglie vivono sotto
la soglia di povertà, secondo i criteri nazionali, e ci sono più del 30 per
cento dei bambini con meno di cinque anni che soffrono di malnutrizione. Da
questo punto di vista, abbiamo ancora molto da fare per garantire la sicurezza
alimentare, in particolare a livello comunitario e domestico. Questo lo vediamo
in particolare nelle zone montagnose. Non ci sono risaie, cosa che suppone che
i gruppi minoritari etnici debbano impegnarsi nelle attività di coltura del
riso a terrazze, dove la produttività è molto bassa. Questo ci pone di fronte a
numerose sfide che dobbiamo assolutamente raccogliere.
Dobbiamo, d'altra parte, far fronte ad un problema di disoccupazione molto
acuta nelle zone tanto rurali quanto urbane.
Attualmente, più di un milione di persone attive ritornano sul mercato del
lavoro ogni anno, cosa che rende il problema della disoccupazione ancora più
acuto. La sicurezza alimentare è una cosa assolutamente prioritaria per il
governo vietnamita. Il Vietnam sta provando a cancellare la fame in un certo
numero di zone particolarmente colpite e speriamo di raggiungere il nostro
obiettivo entro il 2005. Vogliamo ridurre il numero di famiglie povere e che
soffrono la fame. Speriamo di potere eliminare la povertà in queste famiglie
entro il 2010.
Il Vietnam ha investito molto in due settori chiave che sono lo sviluppo dei
sistemi d'irrigazione e la ricerca scientifica e tecnologica.
Noi vogliamo accelerare la crescita, aumentare l'efficacia della produzione
agricola e ridurre i danni causati dalle catastrofi naturali. Il governo ha
anche destinato 100 milioni di dollari americani all'anno al sostegno dello
sviluppo dei 2.300 comuni più poveri del Vietnam. Vogliamo aiutare le persone
che vivono in queste comunità ad uscire dal sottosviluppo. Il governo
vietnamita sostiene pienamente tutto ciò che riguarda gli impegni che sono
stati assunti al momento della dichiarazione di Roma."
Agenzia Stampa Vietnamita