www.resistenze.org - popoli resistenti - vietnam - 11-07-06

Da: La Rinascita della sinistra del 7 luglio 2006


La diossina uccide a trent'anni dalla guerra


di Andrea Genovali

A trent'anni dalla fine della guerra di liberazione del Vietnam, potrebbe anche apparire una provocazione affermare che gli Stati Uniti continuano a uccidere in quella terra, ma purtroppo è proprio così. Infatti, il famigerato Agente Orange, una miscela di arsenico e diossina, che fu lanciato nel corso di quella guerra, diluito in 44 mila milioni di litri di diserbante, era l'arma di distruzione di massa con cui gli Usa cercarono di stroncare la resistenza del popolo vietnamita.

Di quella sostanza velenosa ne furono sganciati fino a 170 chili nel corso della guerra, in maniera indiscriminata su tutta la popolazione. Detta così potrebbe non apparire tutta la tragicità di quell'atto, ma se compariamo il disastro immane di Seveso, del 1976, quando dalla fabbrica Icmesa fuoriuscirono poche centinaia di grammi di diossina - che provocarono morti e indicibili sofferenze per le popolazioni e conseguenze genetiche ancora oggi evidenti a trent'anni dalla contaminazione - allora è più facile comprendere cosa, volontariamente, hanno fatto gli statunitensi in Vietnam lanciando 170 chili di quell'infernale prodotto sulla popolazione.

Infatti, ancora oggi, sono tre milioni le persone che soffrono di patologie o invalidità permanenti imputabili a quei bombardamenti.

Da anni in Vietnam è nata un'associazione delle vittime dell'Agente Orange che si batte non solo per ottenere giustizia per questi tre milioni di persone, ma anche per quei milioni di morti già provocati dalla diossina e per le persone che, in futuro, nasceranno con malformazioni genetiche imputabili a quel crimine contro l'umanità perpetrato durante quella cosiddetta "guerra di liberazione".

Sul sito dell'associazione www.vava.org.vn è possibile sottoscrivere l'appello che chiede al governo degli Stati Uniti le scuse per ciò che ha commesso, ma anche giustizia e i doverosi rimborsi alle industrie chimiche produttrici per le famiglie vietnamite colpite appunto dall'Agente Orange.

Inutile sottolineare come le industrie chimiche statunitensi non si siano però mai arrese e continuino a proclamare che quel tipo di bombardamento chimico non è mai avvenuto.

Questa ipocrisia, però, è di fatto caduta, anche formalmente, quando nel 1984 la Monsanto, la Dow Chemical e le altre industrie chimiche che fornivano il prodotto all'esercito degli USA hanno pagato, volontariamente, 180 milioni di dollari a circa 40.000 soldati statunitensi, reduci dall'inferno del Vietnam, che ne avevano fatto richiesta come risarcimento dei danni avuti dal contatto con la sostanza chimica sganciata dagli aerei durante i bombardamenti.

Questo risarcimento è servito a evitare una causa legale che i soldati stavano per presentare nei tribunali statunitensi. Ma la lotta per la giustizia di cui è portavoce l'associazione vietnamita prosegue malgrado tutto e sul sito della Vava sono già oltre 12 milioni le persone, da tutto il mondo, che hanno sottoscritto la petizione.