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- popoli resistenti - vietnam - 26-05-08 - n. 229
da Associazione Nazionale Italia Vietnam
Dal VietNam all’Iraq, dall’agente arancio alla biopirateria
Terra dei monti e delle acque e Giardino dell’Eden
di Emma Rondeau
Pare che l’agricoltura sia nata nel cuore dell’antica Mesopotamia oltre diecimila anni or sono, con un sofisticato sistema d’irrigazione nella pianura alluvionale fertile tra il Tigri e l’Eufrate: un luogo dalle condizioni ideali per la coltura dei cereali. Lì, qualcuno afferma, sono sorte gran parte delle varietà conosciute al mondo. Della odierna“biopirateria nel giardino dell’Eden” ci parla un recente articolo[1] - che ci ricorda che l’Iraq, dopo essere stato invaso nel 2003, “non è stato spogliato dai suoi aggressori della sua sola sovranità politica, del suo patrimonio archeologico, delle sue risorse petrolifere... ma anche della sua sovranità alimentare”.
In violazione della Costituzione irachena e delle convenzioni dell’Aia e di Ginevra, che stabiliscono che l’occupante debba rispettare la giurisdizione del paese occupato, l’amministrazione provvisoria di Paul Bremer (ex collaboratore di Kissinger), ha deliberato numerose ordinanze e, di conseguenza, il paese è caduto sotto il giogo economico totale dell’occupante, che aveva deciso di riformare drasticamente la sua economia sul modello economico neo-liberista americano. Infine, “l’ordinanza 81 del 26 aprile 2004 ha dato il paese in pasto alle gigantesche necro-imprese che controllano il commercio mondiale dei semi, come la Monsanto (produttrice dell’agente Orange), Syngenta e Dow Chemicals”.
Questa ordinanza ha di fatto istituito l’obbligo per i coltivatori iracheni di comprare le sementi transgeniche dalle multinazionali americane. In un primo tempo, per facilitare l’introduzione dell’agricoltura transgenica, il “ministero” iracheno dell’Agricoltura, ha distribuito quasi gratuitamente i “nuovi semi” ai contadini iracheni. Senza dire loro che stavano entrando in un sistema infernale da cui non sarebbero più potuti uscire. Questa sorta di terrorismo alimentare praticato da multinazionali come Monsanto ha portato al suicidio decine di migliaia di contadini del Terzo Mondo - rovinati dall’acquisto annuale dei semi transgenici e dei pesticidi, erbicidi e fungicidi estremamente tossici che vi sono necessariamente associati. Così, nel solo anno 2003, 17.000 agricoltori indiani, ai quali le banche avevano rifiutato prestiti per l’acquisto dei semi Monsanto, si sono suicidati. La catena alimentare ora nelle mani delle multinazionali americane...
Biopirateria e guerre chimiche
Della Monsanto così come della Dow Chemicals sanno qualcosa i vietnamiti.
Com’è noto, nel 1961, l’amministrazione americana autorizzò l'utilizzo di agenti chimici in Viet Nam con lo scopo di impoverire la fitta vegetazione, lasciando i combattenti vietnamiti privi di nascondigli e cibo. Si tendeva, in altri termini, da un lato, ad eliminare la copertura vegetale per impedire ai combattenti vietnamiti di nascondersi e, in secondo luogo, a distruggere i raccolti per affamare la popolazione. Prodotto da numerose industrie chimiche statunitensi, fra cui proprio la Monsanto e la Dow chemical, l’agente arancio veniva utilizzato già negli anni Quaranta con scopi civili e percentuali di diossina assai meno elevate di quelle che poi furono utilizzate sul suolo vietnamita. I defoglianti impiegati in Viet Nam erano costituiti soprattutto dall'«agente arancio» che conteneva diossina, una delle sostanze più tossiche conosciute dall’uomo. Il 10% della superficie del Viet Nam meridionale e il 50% delle foreste di mangrovie furono contaminati.
Tra il 1961 e il 1971, l'aviazione americana effettuò massicci spargimenti di defoglianti sul Viet Nam; i dati raccolti nel 1974 dall’Accademia delle Scienze americane, in seguito alle prime indagini, sull’uso dei defoglianti e sul loro impatto, sono da oggi ripensare - segnala uno studio condotto da Jeanne Mager Stellman della Columbia University di New York, poi pubblicato in sintesi sulla rivista inglese Nature[2]. La studiosa, in base a più recenti indagini condotte dal suo staff, afferma che la quantità di erbicida irrorato fu ancor più massiccia di quanto denunciato in precedenza. Lo studio americano - che consente di delineare, con buona approssimazione, una mappa delle incursioni aeree, dei luoghi colpiti e del numero delle persone esposte - è stato condotto sulla base di un sistema incrociato di verifica che ha valutato anche i resoconti dei piloti degli elicotteri americani preposti all’irrorazione (una sorta di sintetico pro-memoria che essi vergavano al termine di ogni missione). Questi resoconti, comparati con i dati generali, gettano nuova luce sulla questione Agente arancio.
“Che mai più vi siano guerra come quelle di Hiroshima, del Viet Nam, dell’Iraq; che mai più vi siano guerre in alcuna regione del mondo.“ - scrive in un accorato appello Nguyen Thi Binh, celebre esponente politico e presidente onorario della VAVA - (Vietnam Association For Victims of Agent Orange, Associazione vietnamita in favore delle vittime dell’agente arancio). La signora Binh chiede giustizia per le vittime e, invita ad unirsi alla sua lotta per la pace e l’eliminazione di ogni guerra chimica, ogni arma di distruzione di massa o altra sofisticata arma moderna: “i Vietnamiti - dice - non si piangono addosso, ma oggi si rimboccano le maniche nei ‘villaggi della pace’ che ospitano le vittime e promovendo, di concerto con il governo e la Croce Rossa del Viet Nam, azioni di informazione ed anche azioni legali, con il supporto di associazioni internazionali” - fra cui l’Associazione France -Viet Nam e quella Italia-Viet Nam…
Il 22 febbraio 2008 à New York, la Corte d’appello degli Stati Uniti ha confermato il giudizio espresso il 19 marzo 2005 dalla Corte distrettuale - che bocciava la contestazione delle vittime dell’agente arancio contro le imprese produttrici di questo prodotto chimico letale. Una decisione che numerose associazioni europee, a sostegno delle istanze vietnamite, ritengono ingiusta e irra-gionevole poiché non tiene conto della realtà di disagio che ancora oggi la terza generazione di vittime dell’agente arancio-diossina deve affrontare. I principi giuridici in base ai quali si è ritenuto che le industrie produttrici non potevano essere condannate sono molteplici. Tra i più importanti, quello secondo cui l’agente arancio sarebbe classificato come un erbicida e non come un prodotto letale per l’uomo, sebbene la diossina lo sia. Di conseguenza aziende produttrici, governo americano e esercito che ha impiegato l’erbicida in Viet Nam non hanno violato il diritto internazionale che vieta l’uso di armi chimiche. In definitiva, poichè l’agente arancio è un diserbante utilizzato normalmente in agricoltura, non può essere concepito come arma capace di infliggere danni alle persone e all’ambiente. Gli effetti letali della diossina contenuta nel prodotto sono considerati dal tribunale semplici “effetti collaterali”. Il tribunale non solo non ha potuto condannare al pagamento di risarcimenti le industrie ma non ha nemmeno potuto ordinare alcuna attività di disinquinamento perché ciò avrebbe determinato una violazione della sovranità del Viet Nam.
Una richiesta di giustizia
Le associazioni Belgique- Vietnam (Belgio), Franco-vietnamienne (AAFV - Francia), Italia-Vietnam (Italia), Suisse- Vietnam (Vereinigung Schweiz-Vietnam -Svizzera), Britain-Vietnam (Regno Unito, Freundschaftsgesellschaft Vietnam (Germania), con Al Burke, (coordinatore della Conferenza di Stoccolma - 2002 - (Svezia), unitamente allaDanish Vietnamese association (Dani-marca) che ha redatto una dichiarazione parallela, denunciano oggi che: “le aziende americane produttrici di prodotti chimici per le forze armate degli USA che furono impiegati nella guerra del Viet Nam continuano a provocare conseguenze letali e di lungo termine alla salute umana ed all’ecosistema vietnamita. Queste aziende sembrano ignorare la verità ed i danni che i loro prodotti hanno provocato non solo su vittime vietnamite ma anche di altri paesi”. Le associazioni firmatarie dell’appello, ritenendo legittimo il ricorso della VAVA, riscontrano che le vittime dell’agente arancio-diossina hanno come unica alternativa quella di continuare la loro lotta per la giustizia; concludono così il loro appello: “ Noi associazioni europee appoggiamo l’appello della VAVA alla Corte Suprema. Chiediamo sostegno popolare a supporto della nostra lotta. Da parte nostra ci impegniamo in una costante campagna informativa per ottenere sempre maggior sostegno da parte della comunità internazionale, compreso il popolo americano. Chiediamo agli uomini ed alle donne di coscienza di tutto il mondo di restare a nostro fianco per esigere che i produttori di questi veleni letali riconoscano le loro responsabilità legali, spirituali e morali per le conseguenze causate. Il dolore delle vittime dell’agente arancio-diossina è dolore di tutta l’umanità. La lotta perla giustizia deve affermarsi”[3].
Sull’agente arancio
Letture
Luigi Bisanti (a cura di ), Gli erbicidi: usi civili e bellici. Il Vietnam, i veterani USA, Seveso. Effetti tardivi sull'uomo e sull'ambiente, Molisv- Arci-ambiente, Lega delle cooperative - Coneditor edizioni 1985 (Atti del convegno: “Effetti tardivi sull'uomo e sull'ambiente dell'esposizione a diossine: conseguenze della guerra chimica in Viet Nam”, promosso ed organizzato dal Comitato di Milano dell’Associazione Nazionale Italia-Vietnam - 1984, Fondazione Carlo Erba con il patrocinio di Provincia di Milano, Regione Lombardia e Comune di Milano.
Siti
Note
[1]http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=18337;“Monsanto a Babilonia di Joelle Penochet - 09/04/2008 -
Fonte: Rinascita
[2] JEANNE MAGER STELLMAN et al., «The extent and patterns of usage of agent orange and other herbicides in Vietnam», Nature, Londra, 17 aprile 2003.
[3] Sul tema dell’agente arancio, l’Associazione Italia-Viet Nam, ha in corso di stampa un libro recente ed aggiornato. Si tratta de L'agent orange au Viêt Nam. Crime d'hier, tragédie d'aujourd'hui (AUTORI VARI - Association d’amitié France-Viet Nam, edito in Francia nel 2005). L’edizione italiana aggiornata, a cura di S.Scagliotti e N.Mocci dell’Associazione Italia-Viet Nam, sarà presto disponibile.