www.resistenze.org - popoli resistenti - zimbabwe - 05-06-06
23 Maggio 2006
In un processo di unità continentale, la Comunità di Sviluppo dell'Africa
Australe (SADC) ha chiesto la fine delle sanzioni imposte allo Zimbabwe
dall’occidente e da vari paesi africani, ed ha invitato la comunità
internazionale ad impostare un dialogo costruttivo con quella nazione.
Il Comitato Ministeriale per la Cooperazione Politica, la Difesa e la Sicurezza
della SADC, riunito a Maputo, Mozambico, ha spiegato che la prosecuzione delle
vigenti sanzioni non ha giustificazioni, e ha aggiunto che oltre a colpire la
popolazione zimbawense, le sanzioni hanno profondi effetti negativi in tutta la
regione.
Lo Zimbabwe è stato soggetto alla condanna dell'Unione Europea e degli Stati
Uniti per aver applicato una legge di riforma agraria a beneficio della
popolazione autoctona [nera] priva di terre da coltivare. La legislazione ha
posto dei limiti al tradizionale privilegio dei latifondisti di origine
europea, principalmente inglesi, che fino allora avevano sfruttato le grandi
proprietà terriere dello Zimbabwe.
Il Comitato ha dichiarato la solidarietà dei paesi dell'area.
Il SADC è formato da Angola, Sudafrica, Mozambico, Swaziland, Lesotho,
Zimbabwe, Zambia, Malawi, Namibia, Tanzania, Repubblica Democratica del Congo,
Mauricius, Seychelles e Botswana, sede dell'organizzazione.
Traduzione dallo spagnolo per resistenze.org di FR