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- proletari resistenti - lavoro - 19-07-11 - n. 373
Appunti del convegno organizzato da Giuristi Democratici sul tema:
Tutela dei diritti dei lavoratori e organizzazione sindacale, condizioni di lavoro e normativa
Discussione e comparazione tra i sistemi sociali e giuridici cubano e italiano
Sono intervenuti l’Avv. Dott. Elio Valerino (Sociedad Cubana de Derecho Laboral y Seguridad Social de la Unión Nacional de Juristas de Cuba) e la Dott.ssa Rita Sanlorenzo (Consigliere Corte d'Appello del Lavoro di Torino).
Torino, 13 luglio 2011
Fondazione dell’Avvocatura - Via Santa Maria n. 1
Avv. Valerino
Il sistema generale del diritto, a Cuba, colloca il lavoro al centro assoluto dei principi di funzionamento della società. Il diritto al lavoro è il primo diritto della Costituzione e tutti i diritti del lavoro sono in essa compresi e descritti.
Il lavoro a Cuba ha sofferto e soffre delle condizioni di svantaggio economico tipiche del Continente e sono aggravate dall'embargo praticato da gran parte dei Paesi occidentali e dall'attuale crisi economica.
Come tutte le normative, anche quella relativa al diritto del lavoro è assoggettabile ad emendamenti e aggiornamenti e, recentemente, è stata oggetto di importanti innovazioni. Le organizzazioni sindacali hanno il diritto e il dovere di partecipare alla stesura delle normative.
L'obiettivo sul quale si sta attualmente ponendo particolare enfasi è la continuità e la stabilità del rapporto di lavoro.
Il sistema legale cubano obbliga tutti i datori di lavoro ad adeguarsi alla normativa (per comodità, da qui in avanti chiameremo i datori di lavoro "imprese" o "imprenditori", ben sapendo che questi termini, a Cuba, assumono un significato diverso da quello delle economie liberiste).
Un'impresa che dichiari un esubero della forza lavoro non può licenziare né prendere alcun provvedimento o misura riorganizzativa senza l'autorizzazione del Sindacato e dello Stato. L'imprenditore deve dimostrare la bontà del suo piano prima di procedere con qualsiasi intervento di ristrutturazione.
Quella degli esuberi dei lavoratori statali cubani è una questione che è stata al centro dell'attenzione della stampa occidentale con l'intenzione di dimostrare tesi ideologiche, ma è comunque un problema effettivamente molto sentito in un'economia che per molti e diversi motivi è sempre stata in difficoltà e, oggi che la crisi mondiale causa un ulteriore deterioramento della bilancia commerciale con l'estero, il problema è ancora più sentito. L'intenzione del Governo è di procedere sulla strada del rinnovamento in modo graduale, ma soprattutto senza tradire i principi fondamentali della Costituzione. Il 10% dei lavoratori licenziati trova una nuova collocazione nel giro di tre mesi.
La sicurezza fisica del lavoratore è un'altra questione molto importante e al centro delle attenzioni del Governo. Esiste una normativa specifica generale e tecnica, il principio della quale è la massimizzazione degli effetti della prevenzione piuttosto che la gestione dei risarcimenti.
La normativa prevede diritti, doveri e obblighi per gli imprenditori, per i sindacati e per i lavoratori.
I sindacati sono organizzati per categoria; l'iscrizione dei lavoratori, su base volontaria, supera il 90%. Nelle facoltà delle organizzazioni sindacali è previsto anche il blocco delle attività pericolose.
Esistono commissioni paritetiche lavoratori-impresa per il controllo della sicurezza.
I rappresentanti sindacali sono riconosciuti legalmente e l'iscrizione al sindacato non costituisce nessun tipo di discriminante nel trattamento delle persone.
Nonostante l'attenzione posta dall'apparato normativo e la sensibilità sul diritto al lavoro, gli incidenti capitano anche a Cuba.
Il lavoratore deve comunicare l'incidente al suo diretto responsabile; la procedura non prevede l'obbligo di denuncia ad alcuna autorità giudiziaria per vedersi riconoscere i trattamenti economici.
Se l'impresa non riconosce la propria responsabilità o l'entità dei danni conseguenti all'incidente, può richiedere l'intervento di una Commissione di indagine alla quale deve partecipare anche il sindacato. Se il lavoratore non è convinto del tipo di riconoscimento o dell'entità del trattamento economico, può fare ricorso. Nelle aziende esistono organizzazioni di base per il supporto nella gestione di questi casi e, attraverso di essi, i lavoratori possono accedere alle sedi giudiziarie.
Per le malattie professionali, come in molti altri Paesi, esiste una lista di malattie riconosciute.
Sono istituite commissioni mediche che monitorizzano i fenomeni relativi agli incidenti sul lavoro e che elaborano statistiche a livello nazionale. In nessun caso si dovrebbe mai parlare di bassa incidenza perché un solo incidente sarebbe già troppo, ma i numeri ci dicono che la frequenza e l'incidenza sono rispettivamente dello 0,9%/anno e di 0,16% di lavoratori/anno, indici che possiamo considerare molto buoni soprattutto se rapportati al resto del Latinoamerica.
Esistono però molti problemi di carattere economico. Per esempio, si spendono circa 152 milioni di CUC per acquistare materiali e presidi di sicurezza dall'estero. La tecnologia è arretrata e la condizione dei macchinari e degli impianti è molto deteriorata.
L'Avv. Valerino risponde alle domande dei presenti
I contenziosi si svolgono nei Tribunali Municipali: in tutti esiste una sezione lavoro. Si va in causa per i motivi più diversi: per l'ammontare della pensione, per il comportamento delle imprese, per gli incidenti, eccetera.
Esiste la conciliazione e l'arbitrato, ma solo per le cause collettive.
Il principio fondamentale che guida il sistema retributivo a Cuba è che i lavori di pari valore siano equamente retribuiti. Gli investimenti stranieri hanno una doppia valenza: se da un lato portano innovazione e nuove opportunità, dall'altro introducono sistemi di valori estranei al tessuto sociale. Le intenzioni del Governo sono quelle di instaurare un unico sistema monetario e di mantenere un sistema retributivo equilibrato e accettabile. Sono tappe di un cambiamento e di uno sviluppo che intendiamo percorrere, ma senza mai perdere di vista i principi della Rivoluzione.
I licenziamenti disciplinari esistono, ma esiste anche la possibilità di ricorrere e, in caso di "riabilitazione" del lavoratore, l'impresa è obbligata a reintegrarlo.
Il contratto a termine esiste ed è previsto dalle normative solo in casi specifici, tipicamente per le sostituzioni. Il lavoro, come già detto, è considerato un valore se possibile ancora più importante di un diritto: è un principio umanistico.
I contratti di lavoro sono nella stragrande maggioranza a tempo indeterminato. La sfida cubana è continuare a garantire i principi fondamentali della Costituzione anche sotto l'aggressione delle crisi economiche mondiali, ma è innegabile la necessità di adottare provvedimenti organizzativi per far fronte agli andamenti dell'economia. Il turismo, per esempio, è un attività altalenante e non sempre pianificabile, dunque garantire i livelli occupativi anche nei periodi di bassa attività sarebbe un costo molto pesante per il Paese e anche una mortificazione per i lavoratori, per il valore che noi attribuiamo al lavoro.
Il sistema sanzionatorio incluso nelle normative, in caso di inadempienza da parte dei lavoratori o delle imprese, prevede pene fino a 20 anni di privazione della libertà in caso di responsabilità per un decesso.
Un lavoratore che subisce un incidente e che a causa di questo vede ridursi la sua capacità lavorativa, viene indennizzato sulla base di criteri materiali, morali e retributivi. In generale, si può dire che il risarcimento viene considerato sulla base della retribuzione mancata, maggiorata con un indennizzo per la riduzione delle opportunità.
Il problema dell'amianto esiste anche a Cuba: dal 1980 il materiale è stato molto utilizzato per la copertura delle abitazioni per risolvere le urgenze del problema della casa. Nel resto dell'America Latina, il fenomeno ha purtroppo proporzioni anche più preoccupanti.
Di comune accordo con Governo e sindacati, stiamo cercando di mitigare il rischio: nel Paese esistono solo più due stabilimenti dove si praticano attività che impiegano amianto bianco, considerato meno dannoso e tutte le lavorazioni più critiche si svolgono in ambienti a forte umidificazione.
Non sono stati rilevati casi di cancro, ma questo potrebbe anche dipendere dal fatto che la storia dell'utilizzo dell'amianto non è ancora sufficientemente lunga perché questi drammi abbiano avuto il tempo per verificarsi.
Assistendo ai processi di Torino ho potuto maturare un'esperienza che potrà essere molto utile per il mio Paese. Per il prossimo marzo stiamo organizzando un convegno sul tema per tutto il Latinoamerica.
Dott.ssa Rita Sanlorenzo
Anche la Costituzione italiana è fondata sul lavoro; d'altra parte, l'impresa privata è libera, anche se nell'esercizio delle proprie attività deve rispettare i principi di utilità sociale e di dignità e integrità dei lavoratori.
Le Costituzioni durano secoli, ma la nostra, dopo 60 anni, è già messa in discussione, accusata di non garantire sufficiente spazio all'iniziativa privata per via delle protezioni del lavoro, viste come vincoli insopportabili per lo sviluppo dell'economia.
Inoltre, il mito della flessibilità ha alimentato una concezione del lavoro inteso come merce di scambio, facendo perdere di vista il valore che esso riveste per la dignità delle persone. Si vorrebbe commerciare il lavoro come una merce qualsiasi, e la crisi ha messo il lavoratore sotto ricatto.
In Italia l'iscrizione al sindacato è bassissima, praticamente nulla tra i precari. Oltretutto l'impostazione organizzativa, il ruolo legale ad esso riconosciuto come semplice associazione privatistica e la sua frammentazione politica, hanno causato ai lavoratori ulteriori svantaggi.
La frammentazione delle organizzazioni comporta la diversificazione dei modi di intendere il lavoro che trovano riscontro nella frammentazione dei contratti, al punto che in ogni trattativa la questione centrale diventa spesso: quale contratto adottare?
Traduzione a cura del Circolo di Torino di Ass. di Amicizia Italia - Cuba
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