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27 ottobre sciopero generale: Abolire la legge Fornero, andare in pensione a 60 anni o 35 anni di contributi

SGB | sindacatosgb.it

19/10/2017

Mentre la maggioranza dei pensionati vive con pensioni sempre meno adeguate al costo della vita, i giovanissimi rischiano di andare in pensione a 70 anni e forse oltre e di dover versare una cinquantina d'anni di contributi. Governo e Politici insistono con affermazioni tipo "se la vita sarà sempre più lunga e si  vivrà più a lungo si dovrà, necessariamente, andare in pensione sempre più tardi".

Mentre continua lo smantellamento della pensione INPS confermato (tra le "principali misure" del ddl Bilancio licenziato dal Governo per il 2019) per la generalità dei lavoratori è previsto come nuovo requisito per l'accesso alla pensione 67 anni di età come scritto nella legge Fornero.

A fronte di questa situazione il messaggio che stanno veicolando è che " in ogni caso" occorre accantonare  risorse per garantirsi una "pensione integrativa adeguata" da mettere nei fondi pensione.

Quanto occorrerà mettere da parte?
Presumibilmente mille euro l'anno, per chi oggi ha 30 anni e punta a maturare una rendita vitalizia integrativa di 333 € al mese;
Sei volte tanto, se si hanno 50 anni e un obiettivo più ambizioso di 600 € al mese.
Certamente occorrerà fare bene i conti..... Perché la vita lavorativa potrebbe estendersi ben oltre le aspettative di molti.

Ad esempio, i ventenni di oggi potranno incassare il primo assegno pensionistico all'età di 68 anni e nove mesi, ma solo in caso di un aumento moderato delle speranze di vita. Altrimenti se l'aspettativa di vita aumenterà ancora, rischieranno di dover attendere fino al compimento dei 74 anni.

Anche per i 40enni, il divario tra i due scenari resta notevole: il momento della pensione potrebbe oscillare tra i 67 anni e 10 mesi e i 70 anni e 9 mesi.
Chi oggi ha invece 60 anni, potrebbe vedersi costretto a dilazionare di 11 mesi l'uscita dal mercato del lavoro.

Ragionamenti analoghi valgono per i requisiti della pensione anticipata. Nei casi estremi potrebbe essere richiesto un minimo contributivo oltre i 45 anni.

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Per realizzare questo obiettivo, un trentenne che oggi guadagna 1.000 € netti dovrebbe versare ogni anno circa una mensilità del proprio stipendio in una forma di previdenza complementare, fino al momento della pensione.

il 27 ottobre aderiamo in massa allo sciopero generale indetto dal sindacalismo di base!


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