www.resistenze.org - proletari resistenti - lavoro - 11-06-19 - n. 715

Il governo non è in grado di tutelare i lavoratori. Servono espropri

Marco Rizzo | ilpartitocomunista.it

06/06/2019

«Ci sono 300.000 posti di lavoro a rischio in Italia, e questo governo non è in grado di tutelare i lavoratori. Non servono comunicati e tweet ma una vera politica di rottura con gli interessi delle multinazionali e della Confindustria, anche a partire dall'esproprio delle aziende. I lavoratori devono avere coscienza che con queste regole non c'è futuro. Serve una controffensiva operaia».

Così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista.

«Lo Stato e i lavoratori hanno dato abbastanza, con cassa integrazione, incentivi, contratti di solidarietà, riduzione dei salari a livelli da fame e cancellazione dei diritti. Questa strategia non porta nessun vantaggio ai lavoratori, ma fa solo ingrassare i profitti dei privati. Le multinazionali sanno di essere più forti degli Stati e non rispettano nessun accordo, come fa Arcelor Mittal dopo il regalo dell'Ilva, e con lei atre decine di società. Serve il pugno duro: le aziende che delocalizzano e che non rispettano gli accordi vanno espropriate e affidate ai lavoratori, non c'è altra soluzione per tutelare i posti di lavoro. Anche la Costituzione prevede questa possibilità.

Se lasciamo - conclude Rizzo - che il libero mercato faccia da sé il risultato sarà continuare a concentrare le ricchezze in poche mani, a fronte di povertà e disoccupazione per tutti. I lavoratori devono comprendere che non c'è futuro nel capitalismo per loro».


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